domenica 26 aprile 2009

Picnic sul lago

Finalmente con un'aria tiepida, si riesce a andare in giro. Sono quindi tornato sul lago di Zurigo dopo mesi di assenza, perché un lago con la neve sarà anche affascinante, ma é soprattutto freddo...
Ovviamente l'idea non l'ho avuta solo io: gli svizzeri sono gente strana, é indiscutibile, ma poi sono anche normali e all'aperto con le belle giornate ci stanno a lungo e con piacere. E in queste giornate timidamente primaverili, il picnic sul lago diventa un must. Ovviamente Essi sono organizzatissimi: arrivano con delle bracette usa e getta sulla cui salubrità non scommetterei e con le immancabili cassette di birra, di tanta birra. Molti ci stanno dalla mattina, si godono il sole e poi se ne vanno "stanchi ma felici" come si diceva una volta nei temi a scuola. Ma dall'altro lato c'é una tendenza abbastanza diffusa che consiste nell'iniziare a cuocere carne e soprattutto a bere al tramonto... L'organizzazione é la solita, perfetta, ma c'é una differenza: scende il sole, e quindi la temperatura. E qui, quando scende la temperatura, si inizia a sentire un pizzicare al viso. I nostri eroi, però, non sembrano darsene per inteso: restano in T-shirt, ma soprattutto continuano a deambulare a piedi nudi sull'erba. Dopo quanto tempo perdano sensibilità non é chiaro, ma forse stonati dall'alcool non se ne accorgono neanche. Di fatto restano beatamente a congelarsi il deretano senza il dubbio che il fatto che la primavera sia giunta non significhi che farà sempre caldo!!
A questi soggetti kamikaze, si associano quelli che al tramonto vanno a fare il picnic romantico. Coppia già formata o un lui che é riuscito a convincerla e che sta cercando di creare l'atmosfera per "il zompo della tarantola", se ne stanno un pò confusi sulla riva, decisamente scomodi, tentando di celare il fastidio del freddo, del puzzo del cherosene che viene emanato dalla bracetta di cui sopra, e della carne di dubbia origine, e aspettano fondamentalmente di potersi riscaldare per contatto. Diciamoci la verità: non sarebbe meglio lasciar perdere la penosa preparazione e darsi solo da fare: vantaggi innegabili il dimenticare il freddo e rimuovere l'ansia pre-prestazione, soprattutto quando questo pre é fondamentalmente scomodo come un letto di chiodi da fachiro...
Vero é anche che le tenebre facilitano le mosse e riducono ogni imbarazzo, ma siamo in Svizzera, e l'illuminazione pubblica resta un servizio ai massimi livelli: quindi nell'inutile sogno di infrascarsi, resto ancorato a una forse misera, ma certamente funzionale convinzione, che anche il picnic romantico venga meglio di giorno, foss'anche buttandosi tra le fresche frasche, alla ricerca di una impossibile intimità...

1 commento:

Angelo ha detto...

Eheheh...un quadretto magnifico!

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