Berlusconiani da vicolo...

Sono a Napoli e scopro che il mio vicolo è tristemente berlusconiano. Lo scopro con orrore mentre in questo momento odo le prime note di un inno che deve essere il nuovo del popolo della (il)libertà. Bandiere italiane, bandiere con il nome del Nano da Giardino di palazzo Chigi... Insomma il solito repertorio, condito da alcune facce decisamente a me note, e non particolarmente gradite. Il popolo che si riconosce nei suoi ideali (sempre che ne abbia), forse nelle sue vane promesse, e che si sentirà sempre rappresentato da quello strano cocktail di minchionerie che vengono propagandate...

Ancora una volta riconosco come si sbagli chi creda che il Berlusconismo attecchisca tra i ricchi: sono le classi meno abbienti a esserne affascinate. Come il Comandante Lauro era in grado di pagare le folle con la pasta, il messaggio allegramente ubriaco e fuori della realtà del presidente arriva in forma di denaro promesso e mai concesso... La comunicazione non verbale del presidente vince e vincerà... Chissà cosa c'è dopo di lui, ma giustamente lui non se ne preoccupa, convinto della immortalità che fa una degna rima con immoralità...

In ogni caso, a guardarli da sopra, questo sparuto gruppo era piuttosto confuso, nell'attesa di chissà quale messaggio, e pronti a ricevere e addentare la colomba di buon augurio per le europee... Vinceranno ancora, io sono rassegnato, però è un triste e ridicolo spettacolo quello del messaggio vuoto di significato...