Alla fine delle 2 giornate di lavoro in Olanda, vista la vicinanza, valeva la pena provare a fare un giro a Amsterdam in attesa del volo che mi avrebbe riportato nella mia terra adottiva... In ogni caso, mi avrebbe riportato a casa mia, che rispetto a una camera d'albergo va pulita, ma dove puoi sederti davanti alla tv su un comodo divano.
Ebbene, preso al volo il treno giallo e blu delle ferrovie Olandesi, prodotto tra l'altro dalla mia azienda, sono colpito dal colore rosa delle pareti. Il dubbio gusto cromatico, viene sorpassato da una pulizia non poi troppo evidente... Ebbene, la Svizzera supera l'Olanda? Non so, ma il sospetto viene.
Vi descriverò quelle poche cose che ho potuto vedere in 3h e sotto la pioggia con il mio collega tedesco Frank, persona straordinaria e cui la mia riconoscenza va incondizionata...
Amsterdam colpisce subito per una cosa che in Olanda credo sia un must: le biciclette. Una distesa a perdita d'occhio di nuove e vecchie che si affollano e si aggrovigliano. Come si possa ritrovare la propria è difficile da capire, ma potrebbero facilmente scambiarsele tutti... Siccome le bici hanno la precedenza assoluta anche su auto e pedoni, la vita dei ciclisti è facile e sicura, ma resta impressionante la foresta di ruote e manubri nuovi e vecchi che si attorcigliano quasi crescendo!
Poi dalla stazione si entra facilmente nel quartiere a luci rosse. Anche se non lo cerchi (e non so chi possa dire di non cercarlo, almeno per curiosità), ti trovi all'improvviso e in maniera inattesa, delle figure che ti guardano da dietro a vetrine al neon rosso, abbastanza nude da lasciare poco spazio immaginativo. Siccome alla prima vetrina non ero preparato, quasi mi sono spaventato del vedere il manichino in lingerie muoversi da persona viva. Allo stupore però, ha fatto seguito un misto di sensazioni, non direi proprio di interesse... C'era un pò di tutto, e nel complesso, non sempre un bel vedere... Ma il quartiere era super-popolato alle cinque del pomeriggio, e mi sono chiesto che affari potessero realmente fare le signorine. In più, camminando, a ogni angolo una fresca ventata di erba fresca di bruciatura, mi investiva uscendo dai Coffee Shop. Ma se si voleva bere un caffè, un vero caffè, il dubbio su dove recarsi restava interrogativo. Poca scelta se non si voleva usufruire della possibile droga...
Mangiare è stato un episodio accessorio non particolarmente memorabile, se non per il fatto che il ristorante si è rivelato vuoto non per l'ora (erano oltre le 15), quanto per l'inefficienza del servizio: 1h per servire solo noi forse è tanto...
In generale, forse anche macchiata dalla pioggia e dalla poca conoscenza di cose da fare a da vedere e per la mancanza di interesse per le droghe, Amsterdam in 3h non mi ha colpito più di tanto. Mi aspettavo qualcosa di diverso, di vivo non solo perchè legato al commercio di corpi fisici e di etereo fumo. Invece mi è sembrata solo un gran mercato dell'usato e del consunto...
Ma il giudizio resta puntiforme, perso nel poco tempo e nel meteo avverso, con la speranza di poter tornare un giorno per cambiare idea!
Ebbene, preso al volo il treno giallo e blu delle ferrovie Olandesi, prodotto tra l'altro dalla mia azienda, sono colpito dal colore rosa delle pareti. Il dubbio gusto cromatico, viene sorpassato da una pulizia non poi troppo evidente... Ebbene, la Svizzera supera l'Olanda? Non so, ma il sospetto viene.
Vi descriverò quelle poche cose che ho potuto vedere in 3h e sotto la pioggia con il mio collega tedesco Frank, persona straordinaria e cui la mia riconoscenza va incondizionata...
Amsterdam colpisce subito per una cosa che in Olanda credo sia un must: le biciclette. Una distesa a perdita d'occhio di nuove e vecchie che si affollano e si aggrovigliano. Come si possa ritrovare la propria è difficile da capire, ma potrebbero facilmente scambiarsele tutti... Siccome le bici hanno la precedenza assoluta anche su auto e pedoni, la vita dei ciclisti è facile e sicura, ma resta impressionante la foresta di ruote e manubri nuovi e vecchi che si attorcigliano quasi crescendo!
Poi dalla stazione si entra facilmente nel quartiere a luci rosse. Anche se non lo cerchi (e non so chi possa dire di non cercarlo, almeno per curiosità), ti trovi all'improvviso e in maniera inattesa, delle figure che ti guardano da dietro a vetrine al neon rosso, abbastanza nude da lasciare poco spazio immaginativo. Siccome alla prima vetrina non ero preparato, quasi mi sono spaventato del vedere il manichino in lingerie muoversi da persona viva. Allo stupore però, ha fatto seguito un misto di sensazioni, non direi proprio di interesse... C'era un pò di tutto, e nel complesso, non sempre un bel vedere... Ma il quartiere era super-popolato alle cinque del pomeriggio, e mi sono chiesto che affari potessero realmente fare le signorine. In più, camminando, a ogni angolo una fresca ventata di erba fresca di bruciatura, mi investiva uscendo dai Coffee Shop. Ma se si voleva bere un caffè, un vero caffè, il dubbio su dove recarsi restava interrogativo. Poca scelta se non si voleva usufruire della possibile droga...
Mangiare è stato un episodio accessorio non particolarmente memorabile, se non per il fatto che il ristorante si è rivelato vuoto non per l'ora (erano oltre le 15), quanto per l'inefficienza del servizio: 1h per servire solo noi forse è tanto...
In generale, forse anche macchiata dalla pioggia e dalla poca conoscenza di cose da fare a da vedere e per la mancanza di interesse per le droghe, Amsterdam in 3h non mi ha colpito più di tanto. Mi aspettavo qualcosa di diverso, di vivo non solo perchè legato al commercio di corpi fisici e di etereo fumo. Invece mi è sembrata solo un gran mercato dell'usato e del consunto...
Ma il giudizio resta puntiforme, perso nel poco tempo e nel meteo avverso, con la speranza di poter tornare un giorno per cambiare idea!
2 commenti:
forse sono di parte rispetto alla mia ex terra adottiva, ma gli olandesi me lo dicevano sempre ed in modo abbastanza scocciato:"Amsterdam non è Olanda!, non volendo essere associati all'immagine trasandata della capitale...
capotrè e fatt'nà cann!!
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