domenica 8 febbraio 2009

L'Italia chiamò

Ultimamente il blog ha preso una vena intimista, ma sento che nel mezzo di quello che sta succedendo nel nostro paese, una parola e forse anche più d'una, va assolutamente spesa.
Voglio ricordare qualcosa

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Ma ora nella nostra Italia, anche a causa del nostro silenzio, della nostra rassegnazione, sta avvenendo un vero e proprio attacco alla democrazia, allo Stato. Il nano sta facendo prove tecniche di colpo di stato e questo no, io non glielo posso permettere. E' tempo di alzare la testa e la voce e dire quello che c'è da dire. E non lo faccio per me, io la mia vita l'ho avuta, di quelle vite ricche, belle, piene di cose e di libertà, lo voglio fare per i nostri figli e i nostri nipoti, che sono bambini e che corrono il rischio di vivere nello stesso mondo che conobbero i nostri genitori. La dittatura, l'oppressione, la guerra sono distanti un solo passo e tutti quelli che hanno coscienza devono fare qualcosa per impedire che accada.
Io chiedo di vivere in uno stato che rispetti il cittadino, la sua fede, le sue credenze, che non mi imponga di vivere in modi e secondo fedi che non condivido. Io non voglio imporre il mio modo di vivere ai cattolici e chiedo che questi non mi impongano il loro. Così come gli islamici, i buddisti, gli scintoisti e chi più ne ha più ne metta. Insieme e nel rispetto reciproco.
Alcune persone si sono associate per difendere la libertà e la democrazia. E' anche stata pubblicata su molti giornali un’intera pagina, con un appello in difesa della libertà, della giustizia e del rispetto dei principi che sono alla base della nostra Repubblica. Hanno saputo esprimere quello che penso molto meglio di me.
Vi segnalo il sito e vi invito a firmare per sottoscrivere l’appello. Inoltre l’associazione in questione si muove e organizza iniziative pubbliche. Nel comitato dei garanti ci sono Umberto Eco, Gae Aulenti, A. Galante Garrone, Guido Rossi, Umberto Veronesi, Giovanni Bachelet, Enzo Biagi (fu), Claudio Magris. Come vedete sono persone che provengono da tutte le professioni, unite solo dal disagio che l’attuale situazione provoca in tutti noi e dal desiderio di fare qualcosa perchè questo disagio trovi la sua espressione.
Firmate l’appello “Rompiamo il silenzio” su
http://www.libertaegiustizia.it/index.php

Scusa capotrenose interrompo i tuoi momenti di sogno e i tuoi tuffi nella fresca e cristallina acqua BLUE, ma qui in Italia la situazione ormai fa veramente paura.

4 commenti:

Andrea B ha detto...

Cara Perfezione,non c'è da scusarsi. Mi rendo ben conto in questo momento di essere fatuo e distante da quella realtà che anche io trovo fondamentalmente tremebonda.. Essere oltre confine a volte ha degli innegabili vantaggi: il dolore per la situazione viene stranamente attenuato, seppure mai del tutto. Io spero che le cose cambino, che ci sia un rialzare la testa. Non perdo la speranza, e sono contento di vedere che ci siano persone come te che sanno mettersi in prima linea per un futuro migliore. Quando e se anche io un giorno ritornerò,ho fiducia che sarà di nuovo un paese normale...

Angelo ha detto...

C'è da chiedersi se siamo mai stati un paese "normale"...Berlusconi è figlio della P2, la P2 è figlia di Gelli, e di chi gli tira(va) i fili, Gelli è figlio di quell'italia fascistoide e filovaticana che la resistenza non è riuscita a spazzare via, di quella proponsione al trasformismo e all'intrigo, al pronti a tutto pur di sopravvivere.

Sto aspettando il peggio, e sono sicuro che quando arriverà saranno cazzi per tutti.

La perfezione stanca ha detto...

Sono anch'io convinta che non siamo mai stati un paese "normale", ma spero di fare la mia parte fino in fondo per tirare un tantino dalla parte della "normalità".
@AndreaB: hai firmato l'appello? Firma! Vale anche dalla Svizzera e non ti scordare che in Italia vivono anche i tuoi parenti, cazzarola, se no emigriamo tutti ospiti da te.

Andrea B ha detto...

Ho firmato... Con il mio indirizzo e-mail Svizzero ho firmato... Chissà che la vena internazionale non sia un buon avvio! :-)

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