Parto dal caso che in questi giorni ha coinvolto tutta l'Italia per fare un discorso un pò grande, che dalla mia piccolezza probabilmente non affronterò bene, usando anche luoghi comuni che daranno fastidio. Ma tant'è, non me la sento di rimanere del tutto in silenzio sulla storia di Eluana Enlgaro e di quello che significa...
Non vado nei dettagli perchè non li conosco. Quel poco che ho potuto seguire mi è sembrato un confuso rincorrersi di persone che a diverso titolo hanno creduto e credono che in tutti i drammi, in tutte le storie, si abbia diritto di intervento e di parola, seppure non si sono mai trovati nelle stesse condizioni e mai ci si troveranno, perchè qualunque esperienza assume un forma diversa per ognuno... I contorni di un fatto possono essere simili, le nostre reazioni, in quanto prodotte da esseri dissimili, non seguiranno mai gli stessi percorsi...
Troppi si sono alzati dal loro banchetto a dire un sì o un no, provando a decidere di quello che sarebbe dovuto succedere. Troppi si sono voluti sentire Dio stesso, e non solo interpreti della sua parola, nel tentativo di seguire delle convinzioni. Il dramma non è diventato più un fatto personale di una famiglia e di un individuo, ma quello collettivo di una nazione che si è appigliata a un caso guidata dai soliti burattinai che sempre di più provano con successo a prendere il controllo delle scelte di tutti...
Questa volta non dico proprio per niente un politically correct: rispetto tutti. Io me ne frego, e quegli imbecilli che hanno alzato la voce solo perchè i capi gli dicono di fare così, o di quelli che non essendo dotati di altra facoltà che quella di parola (leggi Gasparri come Franceschini), si sono lanciati in avventurose analisi del sentito dire.
La scelta non era e non poteva essere di nessun altro che della persona. Non accetto che si parli di suicidio o di omicidio da parte di chicchessia. Ognuno DEVE avere il diritto di lasciare detto cosa desidera per se stesso nelle condizioni più avverse che si potranno generare... Io personalmente oggi, in condizioni di vita vegetativa, vorrei rimanere attaccato alle macchine. Non so spiegare perchè, ma lo vorrei, e in futuro potrei cambiare idea. Questo non mi impedisce di pensare che se gli altri hanno un diverso avviso, abbiano il libero arbitrio di farlo. Se poi nel momento del distacco la vita finirà, non sarà una cosa naturale? Da cristiano e cattolico, forse andrò all'inferno per questa mia posizione, ma ancora, se gli altri che non credono in Dio desiderano fare una scelta consapevole, perchè possono farlo in vita rimanendo al di fuori della Chiesa e non in morte?
E in una serata per me un pò nera, credo che sia anche ora che la si smetta di mettere sotto un occhio di bue gli esempi per esecrarli o esaltarli. Il gioco sulla vita delle persone vere è disgustoso e odioso. L'inseguimento della notizia e la copertura mediatica senza ritegno un fenomeno dei nostri tempi che non lascia spazio a pudore e dolore, ma solo allo spettacolo... Le coscienze non hanno bisogno dei TG, e le riflessioni di ognuno possono essere molto più delicate di quella fredda e brutale cronaca che fa del minuto dettaglio la sua ragione di esistere. E' una ragione senza sentimento, un tipo di ragione che per me non ha senso di esistere...
Non vado nei dettagli perchè non li conosco. Quel poco che ho potuto seguire mi è sembrato un confuso rincorrersi di persone che a diverso titolo hanno creduto e credono che in tutti i drammi, in tutte le storie, si abbia diritto di intervento e di parola, seppure non si sono mai trovati nelle stesse condizioni e mai ci si troveranno, perchè qualunque esperienza assume un forma diversa per ognuno... I contorni di un fatto possono essere simili, le nostre reazioni, in quanto prodotte da esseri dissimili, non seguiranno mai gli stessi percorsi...
Troppi si sono alzati dal loro banchetto a dire un sì o un no, provando a decidere di quello che sarebbe dovuto succedere. Troppi si sono voluti sentire Dio stesso, e non solo interpreti della sua parola, nel tentativo di seguire delle convinzioni. Il dramma non è diventato più un fatto personale di una famiglia e di un individuo, ma quello collettivo di una nazione che si è appigliata a un caso guidata dai soliti burattinai che sempre di più provano con successo a prendere il controllo delle scelte di tutti...
Questa volta non dico proprio per niente un politically correct: rispetto tutti. Io me ne frego, e quegli imbecilli che hanno alzato la voce solo perchè i capi gli dicono di fare così, o di quelli che non essendo dotati di altra facoltà che quella di parola (leggi Gasparri come Franceschini), si sono lanciati in avventurose analisi del sentito dire.
La scelta non era e non poteva essere di nessun altro che della persona. Non accetto che si parli di suicidio o di omicidio da parte di chicchessia. Ognuno DEVE avere il diritto di lasciare detto cosa desidera per se stesso nelle condizioni più avverse che si potranno generare... Io personalmente oggi, in condizioni di vita vegetativa, vorrei rimanere attaccato alle macchine. Non so spiegare perchè, ma lo vorrei, e in futuro potrei cambiare idea. Questo non mi impedisce di pensare che se gli altri hanno un diverso avviso, abbiano il libero arbitrio di farlo. Se poi nel momento del distacco la vita finirà, non sarà una cosa naturale? Da cristiano e cattolico, forse andrò all'inferno per questa mia posizione, ma ancora, se gli altri che non credono in Dio desiderano fare una scelta consapevole, perchè possono farlo in vita rimanendo al di fuori della Chiesa e non in morte?
E in una serata per me un pò nera, credo che sia anche ora che la si smetta di mettere sotto un occhio di bue gli esempi per esecrarli o esaltarli. Il gioco sulla vita delle persone vere è disgustoso e odioso. L'inseguimento della notizia e la copertura mediatica senza ritegno un fenomeno dei nostri tempi che non lascia spazio a pudore e dolore, ma solo allo spettacolo... Le coscienze non hanno bisogno dei TG, e le riflessioni di ognuno possono essere molto più delicate di quella fredda e brutale cronaca che fa del minuto dettaglio la sua ragione di esistere. E' una ragione senza sentimento, un tipo di ragione che per me non ha senso di esistere...
2 commenti:
Mmmmhhhhh... sai caro che il nostro meraviglioso governo ha partorito una splendida legge sul testamento biologico, per cui nè cosciente nè incosciente si potrà più chiedere di essere staccati dalle macchine o pretendere di non essere più alimentati artificialmente. Una mastodontica presa in giro. Puoi solo suicidarti. Il nostro splendido e foxxxto governo ha deciso che il nostro corpo non ci appartiene più. Resta in Svizzera.
Oggi ho cercato di investigare quale sia la situazione da queste parti, ma legislativamente non sono venuto a capo di molto... Tuttavia credo che ci sia una certa libertà e quello di cui sono sicuro è che qui, la terapia del dolore la fanno... Anche quello sarebbe un buon primo passo per l'Italia...
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