E' un momento complicato per me. Lo capisco dallo stato di distrazione profonda che vivo e dal distacco da tutte quelle che normalmente dovrebbero essere le mie priorità. Dipende da sentimenti che mi si agitano dentro come le "zoccole nella panza" come diceva sempre un mio amico non proprio all'acme della sua poesia... Anche la mia poesia deve essere piuttosto vaga in questo momento se tiro fuori un'espressione del genere, ma non si può sempre volare alto!
Parlo di priorità perchè c'è una vita da mandare avanti e la sto trascurando. Mentre il maniero sta per essere ristrutturato sotto il mio naso in una data imprecisata e con delle conseguenze per la mia vita che spaziano dalla catastrofe dei cessi comuni e alla intossicante cucina da campo, lascio passare i giorni senza mettermi in contatto con l'agenzia che gestisce il palazzo per saperne di più... Invento scuse, immergendomi fino alla cima dei capelli nel lavoro... Dovrei anche andare in banca da secoli per vedere se posso organizzare un modo per avere una pensione un giorno, visto che qui in Svizzera le garanzie in tal senso sono piuttosto limitate... E anche per questo, l'agenda non trova mai una collocazione...
E intanto sono anche colpito solo di striscio dall'Italia che va a ramengo... Con i governanti che stanno alfine mostrando di quale pasta sono fatti. Con la crisi che è anche fantastica scusa per tutti quelli che un'occasione buona per buttare fuori la gente e far lavorare di più chi resta la stavano aspettando dall'ultima volta... Con le scelte conniventi di chi il potere se lo sta costruendo dall'altro lato e quindi non vuole dare fastidio a chi sta alla guida per ottenerne riconoscenza...
Ed è questa la vita vera. E' una vita piena di disagi più psicologici che fisici, che pure riesco a fare miei con difficoltà, non perchè non mi interessi, ma perchè delle nubi scure e dense mi lasciano cieco, sordo e muto... E' meglio così? E' accettabile tutto ciò? Non lo so, ma un pò in colpa verso me stesso e verso il mondo, mi ci sento...
Parlo di priorità perchè c'è una vita da mandare avanti e la sto trascurando. Mentre il maniero sta per essere ristrutturato sotto il mio naso in una data imprecisata e con delle conseguenze per la mia vita che spaziano dalla catastrofe dei cessi comuni e alla intossicante cucina da campo, lascio passare i giorni senza mettermi in contatto con l'agenzia che gestisce il palazzo per saperne di più... Invento scuse, immergendomi fino alla cima dei capelli nel lavoro... Dovrei anche andare in banca da secoli per vedere se posso organizzare un modo per avere una pensione un giorno, visto che qui in Svizzera le garanzie in tal senso sono piuttosto limitate... E anche per questo, l'agenda non trova mai una collocazione...
E intanto sono anche colpito solo di striscio dall'Italia che va a ramengo... Con i governanti che stanno alfine mostrando di quale pasta sono fatti. Con la crisi che è anche fantastica scusa per tutti quelli che un'occasione buona per buttare fuori la gente e far lavorare di più chi resta la stavano aspettando dall'ultima volta... Con le scelte conniventi di chi il potere se lo sta costruendo dall'altro lato e quindi non vuole dare fastidio a chi sta alla guida per ottenerne riconoscenza...
Ed è questa la vita vera. E' una vita piena di disagi più psicologici che fisici, che pure riesco a fare miei con difficoltà, non perchè non mi interessi, ma perchè delle nubi scure e dense mi lasciano cieco, sordo e muto... E' meglio così? E' accettabile tutto ciò? Non lo so, ma un pò in colpa verso me stesso e verso il mondo, mi ci sento...
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