martedì 17 febbraio 2009

Cose strane...


Per un pò di giorni non parlerò di me... Almeno, non scriverò niente di personale ma solo osservazioni da uomo di strada... Questo non prescinde dal metterci un pò di opinioni che per loro natura sono già mie, ma non racconterò di sensazioni e pensieri... Alcuni tireranno un sospiro di sollievo perchè in fondo mi rendo conto che una serie di post di questo tenore sia piuttosto pesante, altri forse saranno sorpresi. Alcuni altri capiranno...

E dopo questo preambolo ecco cosa è successo oggi che mi ha colpito. Ero salito sul mio solito bus delle 18.50 del martedì: avendo il corso di tedesco, esco prima dal lavoro e ho questo orario un pò strano per il rientro a casa... Mi siedo pensieroso in un divanetto da 2, e già capisco che non è proprio la mia serata migliore. A fianco a me si siede una distinta signora piuttosto avanti con gli anni. E' una di quelle della razza peggiore: i comunicativi a sproposito. Questi individui hanno un contegno espansivo guidato da una compulsiva necessità di sfracassarti le palle prendendo a parlare quando anche è più che evidente che te ne vorresti stare un pò per i cilindri tuoi! La mia salvezza è che, pur essendo appena uscito da due ore di lingua, siccome qui parlano il dialetto dei poveri nonni loro, io non ci capisco una puleggia e quindi annuisco poco convinto... Alla fine credo mi abbia detto che si era spaventata di uno che si era accovacciato vicino a lei per recuperare una moneta pensando che fosse un cane... Ma molto probabilmente questo è tutta una mia sceneggiatura di serie B...

Ma a parte la babbiona, la scena più interessante si è materializzata improvvisa di fronte alle mie avide cornee. Un distinto uomo sulla trentina, alto come un giocatore di basket, distintamente abbigliato con un gessato di taglio purtroppo Svizzero, è salito sul bus, ha gentilmente rifiutato il sedile offertogli da gentili passeggeri, e è rimasto in piedi cercando qualcosa nella tasca... La mia attenzione era a livelli molto bassi per questo individuo, finchè non ho in maniera inattesa iniziato a riconoscere quello che stesse facendo nel viaggio in bus... Sfidando ogni punto che poteva diventare di sutura della sua mano, scalando impervie distese di stoffa da cappotto, quest'uomo, aggrappato alle maniglie del bus, ha iniziato a rinforzare tutti i bottoni... Lo ha fatto metodico, evidentemente trainato nell'infilare nella cruna il filo... Punto, contropunto, giro intorno, e ecco i bottoni meravigliosamente ok. Nessuno si è accorto di nulla, è stato solo un momento fugace di storia passata, quando le cose si volevano aggiustare, invece di prenderle nuove... E meno male che non ci sono state frenate brusche: sai che soettacolo orribile l'ago che gli ha trafitto un dito?

5 commenti:

Angelo ha detto...

Il gessato taglio svizzero già deve essere una cosa strana di suo...ma quello che racconti ha del surreale :0

Concordo anche io...ma non disperare...potresti ritrovarlo, e lui potrebbe non avere tutta quella fortuna...

AlessandroT ha detto...

che vita frenetica, non appena giunto a Milano ad un semaforo vidi un tizio col rasoio eletrico che si radeva alla guida, fu un trauma culturale notevole. Mio padre si radeva col pennello, sapone tradizionale, panni caldi sulle guance in due ore nette!

Andrea B ha detto...

E io poi, avendo visto sempre mia Madre fare il lavoro con gli attrezzi del mestiere, mi sono improvvisamente sentito nel film di Rambo quando lui si ricuciva il braccio... Come cambiano i nostri miti!

La perfezione stanca ha detto...

E' quasi pornografica questa scena dell'uomo che rinforza i bottoni ... quasi come una coppia di fidanzati che si strofinano l'uno sull'altro ... come fare i bisognini nel colosseo ... mumble mumble ... una cosa così privata ....

Andrea B ha detto...

E il peggio è stato quando ha spezzato il filo con i denti... Lì ho capito che non era la sua prima volta...

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