domenica 15 marzo 2009

Turista in Svizzera: il Rigi e l'inesperto montanaro...


Era iniziata male. Sveglia rintronata causa incubo. 2 defezioni su 5 all'ultimo minuto. Tempo coperto. Biglietto del treno perso e da rifare per la modica cifra di 30CHF. Cagata di uccello in piena testa nella stazione di Zurigo...

Però l'avevo detto che da venerdì sono stupidamente di buon umore, e non mi sono lasciato abbattere. Treni, battelli, tutto in direzione Lucerna e poi Vitznau, per salire sulla vetta del Rigi (
www.rigi.ch). Io sono un uomo di mare: non ci sono vie di mezzo quando dico questo. Io fosse inverno o estate, per distrarmi sono sempre andato verso l'acqua salata, attirato non so da quale magnifica potenza. Camminate sulla spiaggia a Natale, ore di tramonti da Pascariello a Sorrento. Insomma mare.

Ma quest'anno ho comprato i pantaloni da sci (ad un prezzo ragionevole), gli stivaletti da trekking, ho capito di avere una giacca da snowboard, mi hanno regalato un cappello a 3 punte da giullare perfetto per la montagna. Insomma ero perfettamente equipaggiato per andarci e non ci ero ancora andato. Dominato dalla curiosità di salire in tempo ancora invernale su una cima innevata che potesse chiamarsi tale, mi sono lanciato in questa impresa coinvolgendo altri che avessero le stesse domande: che cavolo ci sarà da vedere? E se non si scia (perchè ovviamente io su quelle trappole parallele non ci ho mai poggiato il calcagno), che si va a fare in montagna? E in fondo, che altro c'è da fare in Svizzera?


Alla prima domanda, devo rispondere che non si vedeva un granchè, perchè la cima era immersa nelle nubi bianche e non si poteva apprezzare niente. Sembrava di essere nell'ovatta, perchè anche i suoni della natura non arrivavano a destinazione... Però da fare c'è stato: abbiamo infatti deciso di scendere per un bel pezzo a piedi, e lì, a parte gli scenari suggestivi (alcuni dei quali aggiungerò alle foto dal finestrino...) c'è stato da divertirsi. Primo pezzo di discesa facile, nella neve e nella nebbia, ma su un terreno battuto, alquanto dolce e dove era molto bello camminare. Freddo neanche tanto, ma neve sì, tantissima. 2/3 metri intorno erano inquietanti, ma molto stabili e suggestivi. Stop ad una stazione per il pranzo: inevitabile quanto agognata salsicciona con patate fritte che nell'aria montana sono sembrate più buone... E dopo questo break, ridiscendere un pò appesantiti a valle. Dopo aver attraversato facilmente un paio di paesini, ecco il percorso farsi piuttosto "bianco". Sì, era bianco neve, e le gambe scendevano di botto fino al ginocchio. Dopo duecento "caxxo" e trecento "vaffanXXlo", siamo arrivati alla stazione successiva del treno. Eravamo esausti, e l'impreparazione alla alta montagna si è mostrata tutta nei calzini fradici di neve entrata nella scarpa non perfetta per l'occasione! Io però sono stato astutissimo (o meglio ho avuto un gran culo) e mi sono messo due paia di calzini, per cui tolto il primo strato di spugna, il secondo è rimasto quasi asciutto...

E poi ancora traghetto con the a bordo, treno senza scarpe, e una doccia lunga, calda e conclusiva.
Ho fatto il turista in Svizzera. Sono stato un inesperto montanaro e ho visto un pò di cosa significa andare in montagna e divertirsi. C'è dell'altro, e forse lo scoprirò. Ma soprattutto ho capito che qui c'è tanto ancora da vedere per me. E' un bene averlo capito, perchè mi darò altre occasioni...

4 commenti:

Mario ha detto...

...Ottimo!!!
Solo la prima di tante occasioni per vedere luoghi, ambienti, climi e paesaggi inusuali per noi gente di pianura (o di mare)!
In bocca al lupo per la prossima avventura!

cantantONE ha detto...

Treno senza scarpe però...non è da te :-)))

Angelo ha detto...

Come prima avventura non è niente male...probabilmente agli ipertecnici svizzeri sei parso più o meno come fantozzi quando va a sciare...o no?

Andrea B ha detto...

Per la verità il mio cappello a 3 punte, visto in foto, faceva proprio marinaio di mergellina...

Il piede scalzo in treno qui in Svizzera è un must... Eppure non sono riuscito ancora a abituarmici...

Per altre avventure, almeno montane, credo che se ne parlerà al prossimo inverno. Ora vorrei dedicarmi alla piscina... :-)

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