Sabato pomeriggio bivaccavo dal mio salumiere chiacchierando del più e del meno (è anche un amico, il mio salumiere, e mi onoro di considerarlo tale) quando compare a fare la spesa una mia amica delle elementari. Baci abbracci e invito per il giorno dopo a incontrarsi, ci sarebbero stati anche tutti i suoi fratelli e sorelle. Dai, vieni, si, entusiasmo, ok.
Premessa: la mia amica e i suoi fratelli erano un quintetto di esseri terribili, temibili e amabili. Io li amavo appassionatamente e li temevo assolutamente. Essendo 5 vivevano praticamente allo stato brado (naturalmente brado per i tempi, quindi erano di un'educazione che i ragazzi di oggi manco se la sognano per scherzo), i più grandi badavano ai più piccoli e erano dediti allo scherzo come ragione di vita. La madre, donna minuscola e di ferro, reggeva la famiglia con mano ferma e dolci sorrisi. Si mangiava a caso, si giocava con passione lanciandosi i fratellini piccoli (3 anni e mezzo e 2 anni) dentro ad un enorme camion di plastica. Io andavo spessissimo a casa loro, eravamo state insieme in 4 e 5 elementare e nonostante poi avessimo fatto le medie e il liceo in scuole diverse, ci siamo continuate a frequentare assiduamente perlomeno fino ai 15 anni. Non nego che ero anche molto interessata al secondo fratello, secondo me bellissimo e sexy (e tuttora è niente male).
Poi ci siamo un po' perse di vista, lei è andata a vivere in Olanda, ha un dolce compagno e da poco marito che di mestiere fa il criminologo.
Ci siamo reincontrate negli ultimi tempi a causa della malattia del padre che l'ha fatta venire più spesso in città e ci siamo trovate assolutamente uguali, con lo stesso piacere di chiacchierare e di raccontarci le nostre storie. Più o meno facciamo un lavoro simile e quindi anche dal punto di vista professionale abbiamo interessi comuni.
Insomma, ho accettato l'invito con entusiasmo e poi domenica mattina, mentre cazzeggiavo per casa dedita alla maschera viso, doccia, massaggio ed altro (visto che per 4 giorni sono single) mi sono guardata allo specchio canterellando "oggi vedo M.T. e i suoi fratelli, la la la" e poi ho realizzato: i suoi fratelli, quelli che mi cantavano " le scarpe tu ce l'hai, perchè non te ne vai, perchèèèèèè?", quelli che mi facevano scherzi feroci, che si lanciavano battute incomprensibili alle mie spalle, oddio, sono proprio proprio sicura che voglio incontrarla con tutti i suoi fratelli?
E poi mi sono detta, che diavolo, ho 50 anni, ancora devo avere paura della truppa B.? Coraggio, vado.
E sono andata. C'era solo lei all'inizio, fantastico. Chiacchieriamo, dopo un po' arriva un signore e 2 bambine deliziose, saluto tendendo la mano e chiedendomi "chi sarà questo signore così compito?" e lei, capito l'equivoco, mi fa "ma questo è A.!" Ussignur, non ce l'ho fatta, mi è venuto dal cuore l'urlo di orrore: "Che cosa avete fatto di quel bel bambino biondooooo????!!!! Chi è questo signore con pochi capelli grigi??" Cazzo, e se lui è così, io che sono, mia nonna???? Poi il signore distinto ha sorriso e io ho riconosciuto che sì, sotto i capelli grigi e i modi compassati c'era il bambino biondissimo di 9 anni che mi ricordavo io.
E poi sono arrivati piano piano gli altri fratelli e sorelle e io sono stata benissimo e ridendo a crepapelle ci siamo raccontati che mi terrorizzavano tutti insieme e ci siamo raccontati di come siamo ora e di cosa facciamo e tante altre cose e abbiamo deciso di cenare insieme e siamo venuti un momento a casa mia, abbiamo saccheggiato il frigo (avevo una lasagna gigante) e ce ne siamo tornati a casa loro e abbiamo mangiato e bevuto e riso ancora.
Amica mia, che abiti lontano lontano, che vai e che torni, che hai fratelli fantastici, che mi affascinavi da piccola per come mangiavi, per come camminavi, per come sembravi sicura di te (e mi hai detto che non eri così sicura), per i tuoi capelli lunghi che hai ancora, ti ritrovo uguale, con lo stesso sorriso, lo stesso entusiasmo e mi guardo e mi vedo anch'io uguale e allegra e piena di vita e nello specchio mi sorrido e ti sorrido.
Amica mia, ho ancora voglia di vederti e di ascoltarti. Mi hai detto ridendo che se scriverò un'autobiografia tu e i tuoi fratelli farete la parte dei cattivi e allora lo scrivo adesso e adesso lo dico a tutti (a quei pochi che leggono questo blog): a 12 anni mi terrorizzavate e mi affascinavate e eravate 5 terribili mostri, adesso mi affascinate ancora e non mi terrorizzate più. E se sono caustica e amo fare battute maligne, e se rido forte e se vivo con entusiasmo, anche a voi cinque spetta un po' di merito, e dentro di me un po' di voi me lo sono portato dietro.
E se uno dei miei sogni da ragazza era avere un sacco di figli e una famiglia numerosa, il merito è vostro, della vostra allegria e del vostro amore reciproco, così evidente e così contagioso. Poi non è andata così, ma l'amore che ancora vi portate l'un l'altro e l'allegria che tuttora vi contraddistingue anche nei momenti più difficili mi è rimasta dentro. E mi accompagna. Hai visto amica mia che l'autobiografia di cui anche voi siete protagonisti non è stata tanto terribile?
E, alla faccia di Faccialibro, incontrare gli amici dal vero non ha prezzo ed è tutta un'altra cosa!
Premessa: la mia amica e i suoi fratelli erano un quintetto di esseri terribili, temibili e amabili. Io li amavo appassionatamente e li temevo assolutamente. Essendo 5 vivevano praticamente allo stato brado (naturalmente brado per i tempi, quindi erano di un'educazione che i ragazzi di oggi manco se la sognano per scherzo), i più grandi badavano ai più piccoli e erano dediti allo scherzo come ragione di vita. La madre, donna minuscola e di ferro, reggeva la famiglia con mano ferma e dolci sorrisi. Si mangiava a caso, si giocava con passione lanciandosi i fratellini piccoli (3 anni e mezzo e 2 anni) dentro ad un enorme camion di plastica. Io andavo spessissimo a casa loro, eravamo state insieme in 4 e 5 elementare e nonostante poi avessimo fatto le medie e il liceo in scuole diverse, ci siamo continuate a frequentare assiduamente perlomeno fino ai 15 anni. Non nego che ero anche molto interessata al secondo fratello, secondo me bellissimo e sexy (e tuttora è niente male).
Poi ci siamo un po' perse di vista, lei è andata a vivere in Olanda, ha un dolce compagno e da poco marito che di mestiere fa il criminologo.
Ci siamo reincontrate negli ultimi tempi a causa della malattia del padre che l'ha fatta venire più spesso in città e ci siamo trovate assolutamente uguali, con lo stesso piacere di chiacchierare e di raccontarci le nostre storie. Più o meno facciamo un lavoro simile e quindi anche dal punto di vista professionale abbiamo interessi comuni.
Insomma, ho accettato l'invito con entusiasmo e poi domenica mattina, mentre cazzeggiavo per casa dedita alla maschera viso, doccia, massaggio ed altro (visto che per 4 giorni sono single) mi sono guardata allo specchio canterellando "oggi vedo M.T. e i suoi fratelli, la la la" e poi ho realizzato: i suoi fratelli, quelli che mi cantavano " le scarpe tu ce l'hai, perchè non te ne vai, perchèèèèèè?", quelli che mi facevano scherzi feroci, che si lanciavano battute incomprensibili alle mie spalle, oddio, sono proprio proprio sicura che voglio incontrarla con tutti i suoi fratelli?
E poi mi sono detta, che diavolo, ho 50 anni, ancora devo avere paura della truppa B.? Coraggio, vado.
E sono andata. C'era solo lei all'inizio, fantastico. Chiacchieriamo, dopo un po' arriva un signore e 2 bambine deliziose, saluto tendendo la mano e chiedendomi "chi sarà questo signore così compito?" e lei, capito l'equivoco, mi fa "ma questo è A.!" Ussignur, non ce l'ho fatta, mi è venuto dal cuore l'urlo di orrore: "Che cosa avete fatto di quel bel bambino biondooooo????!!!! Chi è questo signore con pochi capelli grigi??" Cazzo, e se lui è così, io che sono, mia nonna???? Poi il signore distinto ha sorriso e io ho riconosciuto che sì, sotto i capelli grigi e i modi compassati c'era il bambino biondissimo di 9 anni che mi ricordavo io.
E poi sono arrivati piano piano gli altri fratelli e sorelle e io sono stata benissimo e ridendo a crepapelle ci siamo raccontati che mi terrorizzavano tutti insieme e ci siamo raccontati di come siamo ora e di cosa facciamo e tante altre cose e abbiamo deciso di cenare insieme e siamo venuti un momento a casa mia, abbiamo saccheggiato il frigo (avevo una lasagna gigante) e ce ne siamo tornati a casa loro e abbiamo mangiato e bevuto e riso ancora.
Amica mia, che abiti lontano lontano, che vai e che torni, che hai fratelli fantastici, che mi affascinavi da piccola per come mangiavi, per come camminavi, per come sembravi sicura di te (e mi hai detto che non eri così sicura), per i tuoi capelli lunghi che hai ancora, ti ritrovo uguale, con lo stesso sorriso, lo stesso entusiasmo e mi guardo e mi vedo anch'io uguale e allegra e piena di vita e nello specchio mi sorrido e ti sorrido.
Amica mia, ho ancora voglia di vederti e di ascoltarti. Mi hai detto ridendo che se scriverò un'autobiografia tu e i tuoi fratelli farete la parte dei cattivi e allora lo scrivo adesso e adesso lo dico a tutti (a quei pochi che leggono questo blog): a 12 anni mi terrorizzavate e mi affascinavate e eravate 5 terribili mostri, adesso mi affascinate ancora e non mi terrorizzate più. E se sono caustica e amo fare battute maligne, e se rido forte e se vivo con entusiasmo, anche a voi cinque spetta un po' di merito, e dentro di me un po' di voi me lo sono portato dietro.
E se uno dei miei sogni da ragazza era avere un sacco di figli e una famiglia numerosa, il merito è vostro, della vostra allegria e del vostro amore reciproco, così evidente e così contagioso. Poi non è andata così, ma l'amore che ancora vi portate l'un l'altro e l'allegria che tuttora vi contraddistingue anche nei momenti più difficili mi è rimasta dentro. E mi accompagna. Hai visto amica mia che l'autobiografia di cui anche voi siete protagonisti non è stata tanto terribile?
E, alla faccia di Faccialibro, incontrare gli amici dal vero non ha prezzo ed è tutta un'altra cosa!
4 commenti:
P.S. Ho trovato un lavoro ed è per questo che ho un po' latitato ultimamente. All'inizio i cambiamenti sono sempre un po' destabilizzanti. Poi vi racconto.
A proposito di FB, proprio ieri una amica mi ha detto: scriviamoci per e-mail, basta con FB per ogni cosa... Ho realizzato che sì, è il momento di dargli una regolata, perchè il virtuale va bene, ma solo se non porta alla virtualizzazione...
E appunto io su Facciabuco ci vado si e no una volta alla settimana ... non lo capisco e non mi piace. E poi chi ca... la conosce certa gente che mi chiede amicizia. Io l'amicizia mica la dò via facile, no? A te si, però, micetto.
Io facebook non lo trovo così terribile.
Ci vado spesso per distrarmi, scrivo poco, commento meno e l'amicizia non la do a chiunque me la chiede.
Sono sempre stata molto selettiva nelle mie amicizie e non ho cambiato idea ora, solo perchè lo strumento è più virtuale.Mi piace tenere vivi contatti che con le mail o con il telefono tendono ad affievolirsi. Certo è che con le persone che davvero contano nella mia vita i contatti li avrei mantenuti lo stesso...anche senza "faccialibro"
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