domenica 1 marzo 2009

I telefilm e il tempo: storia filosofica della vita...


Tra le numerose ossessioni che mi contraddistinguono, c'è sicuramente il mio rapporto malato con i telefilm di ogni tipo che la tv ci propone settimanalmente... Tutto iniziò alcuni anni addietro con ER. Restio da sempre al lanciarmi nella visione di lunghi serials perchè avrei potuto tradirli per qualche film, per un pò di tempo non guardai neanche una puntata di ER. Metà della prima serie mi passò inosservata, con questo titolo ignoto del lunedì/martedì sera di Raidue...

Poi il dramma. Una sera particolarmente povera, mi ritrovai in compagnia di Dr. Greene, Dr. Ross & company, a salvare virtualmente vite nel pronto soccorso dell'ospedale di Chicago... E da allora sono diventato un maniaco: ogni settimana, la sera di ER, mi facevo negare a telefono, non mi attaccavo al computer, mangiavo di corsa e non mi si poteva parlare. Una follia irrecuperabile dalla quale ho faticato duramente a riprendermi. Ma complice il decadere della qualità della serie (fino alla 5/6 è stata sempre fonte di goduria...), ne sono uscito... Un pò come per il gioco di ruolo: ne ero diventato schiavo, al punto di investire i profondi recessi dei miei neuroni in preparazione della prossima serata di gioco, finchè me ne sono reso conto e ho capito che dovevo allentare la presa e lasciare il mondo di Dungeons and Dragons al suo vivere fantastico, senza di me...

Tanti altri serials mi hanno coinvolto, non più certamente in modo profondo come gli esordi, ma mi guardo a volte dietro, e vedo che c'è un'enormità di tempo trascorso a immaginare queste vite irreali e le storie di personaggi inesistenti... Cosa farmene? Cioè, il mio tempo sta trascorrendo tra il lavoro, i telefilms e tutta una serie di altre attività umane che succhiano secondi, minuti e ore... Non me ne accorgo di solito, eppure quando questo pensiero si affaccia alla mia consapevolezza, l'inquietudine mi sovrasta. Il sapere che ci sono altre cose più importanti, forse più belle, che dovrei cercare di fare, mi lascia devastato... Sapere di non avere un tempo infinito, è poi il punto più doloroso di tutta la faccenda...

Ed ecco però che la filosofia, nella sua incarnazione razionale, mi viene in aiuto. Mi pone perentoria la domanda specifica: quali sono le cose più importanti, più belle, che dovrei fare? Riesco a definirle? Passare del tempo nel cercare di individuarle renderebbe la mia esistenza migliore o più soddisfacente? La risposta è incerta e non definitiva, come tutte le ipotesi filosofiche che si rispettino: è opinabile, e resta quindi impossibile darsi un obiettivo che possa sovrastare ogni perdita di tempo, sempre che di questo si possa parlare... Certo c'è di meglio, certo c'è qualcosa di bello, ma faccio la scelta di godermi anche quel tempo perso, e di non considerarlo semplicemente buttato via, perchè spesse volte mi lascia la sensazione di aver sognato un pò, e che la mia vita, senza quella immaginazione, sarebbe molto più triste...

Nessun commento:

Note per Viaggiatori Occasionali...

Questo blog attualmente non contiene pubblicità esplicita e se ce ne è di occulta non lo sappiamo neanche noi che siamo gli autori... Per il copyright, esso è di chiunque lo reclami e possa dimostrare che le sue pretese hanno un minimo fondo di verità. Se inavvertitamente qualcosa coperto da proprietà intellettuali varie è stato usato, vi preghiamo di segnalarcelo, perchè provvederemo a riparare alla disattenzione che nessun vantaggio economico e morale ci porterà...

Capotreno e Viaggiatori