E dopo la botta filosofica, banalità metereologica... In realtà mica poi tanto banalità parlare quest'anno di un clima assurdo che ha messo a seria prova l'integrità mentale di molti, compreso il sottoscritto, generalmente impermeabile a molte condizioni esterne...
Vengo a dire però che ho cambiato abitudini, un pò sobillato dal triste andazzo svizzero/tedesco di rifiutare l'uso dell'ombrello e un pò colto dalla crisi di mezza età anticipata... Cappuccio in testa, anche sotto la pioggia e non solo sotto la neve, mi lascio bagnare. Qualche anno fa dicevo spesso: "L'uomo duro ama sentire la natura sulla pelle, ma l'uomo saggio porta sempre l'ombrello...", e quindi dovrei essere sulla strada della perdita della saggezza. Questo percorso sarebbe un pò anomalo se si considera che generalmente con l'età l'ombrello si inizia a portare sempre dietro, foss'anche solo per i reumatismi...
Invece credo che il mio paese di adozione mi stia influenzando con il suo dolce clima temperato a fregarmene un pò di ciò che c'è fuori alla finestra, nella esperienza maturata che un pò di neve o la pioggia non possono uccidere per direttissima! Mi è però ritornato in mente il mio ombrellino di bambino: arancione forse e da me adorato come oggetto favoloso, probabilmente per la sua sopraffina tecnologia... Me lo guardavo a lisciavo come se fosse d'oro e lo consideravo alla stregua dell'orsacchiotto... Aprire l'ombrello e usarlo era un piacere immenso, un pò frustrato solo dal fatto che mio Nonno non mi permettesse di farlo dentro casa per motivi di superstizione... L'operazione di chiusura mi arrecava sempre qualche danno al dito pollice, ma la beatitudine delle giornate di pioggia con stivali in lattice e ombrello era una ricompensa meravigliosa...
Chissà dove sono finiti il mio ombrello e la ceratina gialla con cappuccio... Forse sommersi dalla neve di questo inverno senza fine...
Vengo a dire però che ho cambiato abitudini, un pò sobillato dal triste andazzo svizzero/tedesco di rifiutare l'uso dell'ombrello e un pò colto dalla crisi di mezza età anticipata... Cappuccio in testa, anche sotto la pioggia e non solo sotto la neve, mi lascio bagnare. Qualche anno fa dicevo spesso: "L'uomo duro ama sentire la natura sulla pelle, ma l'uomo saggio porta sempre l'ombrello...", e quindi dovrei essere sulla strada della perdita della saggezza. Questo percorso sarebbe un pò anomalo se si considera che generalmente con l'età l'ombrello si inizia a portare sempre dietro, foss'anche solo per i reumatismi...
Invece credo che il mio paese di adozione mi stia influenzando con il suo dolce clima temperato a fregarmene un pò di ciò che c'è fuori alla finestra, nella esperienza maturata che un pò di neve o la pioggia non possono uccidere per direttissima! Mi è però ritornato in mente il mio ombrellino di bambino: arancione forse e da me adorato come oggetto favoloso, probabilmente per la sua sopraffina tecnologia... Me lo guardavo a lisciavo come se fosse d'oro e lo consideravo alla stregua dell'orsacchiotto... Aprire l'ombrello e usarlo era un piacere immenso, un pò frustrato solo dal fatto che mio Nonno non mi permettesse di farlo dentro casa per motivi di superstizione... L'operazione di chiusura mi arrecava sempre qualche danno al dito pollice, ma la beatitudine delle giornate di pioggia con stivali in lattice e ombrello era una ricompensa meravigliosa...
Chissà dove sono finiti il mio ombrello e la ceratina gialla con cappuccio... Forse sommersi dalla neve di questo inverno senza fine...
2 commenti:
che ricordi! Anche mia Nonna mi tartassava se per gioco aprivo l'ombrello in casa!!
Ho smesso di usarlo da tanto tempo...non perché mi piace sentire la natura...ma per evitare di perderne uno ad acquazzone...
Ho optato per un bellissimo cappello di feltro, che oltre a tenera calda la szuccha para anche l'acqua...I vestiti se si bagnano non è un gran danno...
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