venerdì 13 marzo 2009

Un badile a me!

Come suggerito da un amico urge che mi procuri un badile e poichè lo devo trasportare avanti e indietro in metropolitana me lo sono procurato pieghevole.
Oh!! L'ultima chicca della capo gruppo (che a me l'inglesizzazione inopportuna dell'italiano mi fa correre in bagno): "Secondo me i figli vengono meglio e più sereni se la mamma sta a casa invece di lavorare".
Ma porca paletta!!! Ma se sei così convinta delle stronzate che dici perchè, dico perchè non stai a casa a riprodurti invece di impestare il mondo del lavoro con la tua presenza? Ussignur, ma dove sono capitata mai? Eh? Ok che la ruota gira, ok che un giorno sei il responsabile di tutti i progetti finanziati di un mega ente e gestisci 5 milioni di euro e 80 risorse umane (e ti pagano di conseguenza) e il giorno dopo sei il pirito mal riuscito di un porco stitico, ma insomma, ecchetappo!!
Purtroppo tocca sopportare, visto che non di sola aria vive l'uomo (e neppure la donna). Ma grandissimo Deux ex machina, tu che muovi il mondo e l'altre stelle, non puoi muovere un tir sulla strada nel momento giusto e nel posto giusto?
Che mi serva di lezione! Uff! E poi in questo lavoro mi si gonfiano le vene del collo come gomene di nave da crociera: quello che mi fa salire la pressione è che 6 ore su 8 le cose che si domandano le signore e il signore che fanno parte del gruppo di lavoro sono talmente assurde che non so come dargli le risposte. Cioè, per fare un esempio che il capotreno possa capire, è come se il lavapiatti indiano del ristorante sotto casa, munito di 5a elementare, gli chiedesse come funziona la turbina su cui fa le prove. Il capotreno aprirebbe la bocca per rispondere e poi tirerebbe un respiro e poi .... si bloccherebbe a bocca aperta di botto. L'impossibilità assoluta di rispondere lo sommergerebbe. Dovrebbe partire così da lontano, dovrebbe spiegare così tante cose, dovrebbe raccontare tutti i libri che ha studiato, tutte le prove che ha fatto, tutta una vita, così tanto che sarebbe materialmente impossibile. E richiuderebbe la bocca affranto.
Alla fine non ce l'ho fatta più e ho detto: sono così tante le cose che non sapete che non sapete nemmeno che c'è una domanda da fare, altro che darvi una risposta. Fidatevi solo che va così. Punto.
Ma quello che mi chiedo è: riuscirò ad arrivare fino in fondo? Per lo meno fino in fondo al primo mese? In fondo al primo pagamento? Oppure esploderò prima per compressione eccessiva? O diventerò scema? Bah! Ai postumi l'ardua sentenza.

2 commenti:

Angelo ha detto...

Ai postumi. Sicuramente ai postumi...
Però è un'idea...uno si fa un pajo di cicchetti prima e poi affronta quei coglioni...

Andrea B ha detto...

E' dura effettivamente non prendersela... Però è anche vero che: a) c'è possibilità che migliori (peggio è dura...) b) sono 8 ore al giorno e poi c'è la vita... c) avrai sempre qualcosa da raccontare su di loro!

Combattere, combattere, combattere...

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