sabato 14 marzo 2009

I Brahmini e l'India da un ignorante...


Premetto che questo post, come sempre, non ha alcuna ambizione di essere generale. E' una visione parziale e romanzata di un occhio miope come il mio, per cui spero che nessuno si offenderà e credo che nessuno dovrebbe...

Ebbene, in un ambiente abbastanza internazionale come quello della mega-multinazionale in cui lavoro, la commistione di culture diviene ogni giorno più evidente. Abbiamo svizzeri, tedeschi, italiani, turchi, giapponesi, inglesi e dulcis in fundo indiani... Ne stanno arrivando sempre di più, probabilmente a causa della globalizzazione e del costo meno elevato del personale del vecchio continente... Ne ho conosciuti diversi, sia per motivi di lavoro diretti, sia solo per caso. Anche in passato mi era capitato, con esempi che colpivano anche i sensi, come la Perfezione sicuramente ricorderà... In generale non posso dire che avessere dei tratti comuni, a parte quelli somatici: l'India è un paese talmente grande e culturalmente complicato, che credo che racchiuderlo in pochi esempi sia ingeneroso.


Purtuttavia, di recente è arrivato questo strano tipo. E' smilzo, segaligno e piuttosto viscido. Ride un pò tanto per un ambiente come il nostro e soprattutto non si capisce quasi una mazza quando parla... E' indiano e porta con sè parte di quella storia millenaria cosa che ci fa notare a più riprese. D'altronde anche io parlo molto dell'Italia... A momenti però con un pò di ironia... Quello che esce fuori da queste conversazioni sono una serie di usanze che in Europa non sono di casa. Per esempio, di frequente, ritorna a parlare del suo matrimonio combinato. Lui ne è entusiasta, per quanto si lamenti del costo dell'avvenimento. Inoltre è un uomo piuttosto presuntuoso, di quelli che sanno tanto e desiderano condividere anche con il popolino...


Avevo studiato a scuola qualcosa a proposito dell'India. Sì, credo che fosse alle medie l'argomento della mia tesina d'esame. Tra le reminiscenze di storia coloniale, mi ballava in testa la tradizione delle caste. Parlandone con un collega anglo-indiano, abbiamo un pò approfondito. Ed ecco spuntare fuori che l'indiano "simpatico" è un brahmino. Ovvero, come anche Salgari insegnava, è uno di quelli della casta più elevata, quella dei sacerdoti. L'anglo-indiano asserisce che, se il sistema delle caste fosse ancora in vita, lui non potrebbe nemmeno camminare nell'ombra del segaligno... E forse questo il segaligno non lo sa, visto che lo chiama My Friend... Però ho fatto due conti e mi sono fatto l'idea che qualcosa di quella suddivisione deve essere rimasta come matrice, specialmente in quelli che sono stati depositari di cultura, ma soprattutto di potere... Peccato che qui in Europa la cosa attecchisca poco, e che io da bravo napoletano un pò di diffidenza per chi guida o dovrebbe guidare ce l'ho nel DNA...

Insomma a questo tipo non lo reggo, e la cosa traspare un pò... Soprattutto da quando, gentilissimo, mi ha detto: "Andrea, tu devi fare presto a trovarti una donna, stai perdendo i capelli e tra poco non ti vorrà più nessuno... Ah, se fossi stato al tuo posto in Europa io... Ma adesso mi devo sposare...". Nel ringraziarlo per l'incoraggiamento, lo ho rispedito mentalmente in India, sperando che Brahma, Visnu e Shiva siano pietosi con lui...

5 commenti:

Mario ha detto...

...Beh, io che sono MOLTO meno diplomatico, lo avrei spedito verso ben altre destinazioni, e non solo mentalmente...

La presunzione è una delle cose che più mi fanno vedere rosso, e una persona del genere, con il sottoscritto, rischierebbe di non vedersi neanche rivolgere la parola, indipendentemente dal contesto professionale e dalla casta di appartenenza...

Andrea B ha detto...

Non essere così severo: si deve vivere e lavorare con tutti... Per poi poterne ridere un pò... :-)

Elisa ha detto...

Ho seguito il consiglio e dopo la 'sindrome di Atlante' sono tornata a leggere i post del blog in modo sparso e con molto interesse. Con questo sull'India mi imbatto per la seconda volta in qualcosa di transitorio-familiare (definizione con cui indico le 'robe' di cui mi occupo temporaneamente...). In questi giorni, infatti, sto traducendo una delle conferenze del TED.com che cita Brahmini &co!
Un'utile casualità: mi ero documentata su wikipedia (!) ma vuoi mettere la definizione di una viva voce dell'India?!
E' la prima volta che leggendo un blog non mi sento appesantita. Complimenti!

Andrea B ha detto...

Grazie per il complimento...

In realtà per molti versi il mio indiano è un personaggio da studiare... Da un lato lo trovo insopportabile e da altri commovente per la sua ingenuità...

Da che lingua a che lingua stai traducendo? Sono andato sul sito del progetto, e mi sembra una cosa interessante...

Elisa ha detto...

Dall'inglese all'italiano. Le conferenze del TED le ho scoperte per puro caso e me ne sono subito innamorata. Il sito è un tale concentrato di ingegno e creatività che riesce ogni volta a ricaricare le mie dosi di stupore! Quando ho capito che si poteva contribuire come traduttori volontari per diffondere il più possibile i concetti legati ai vari interventi non ci ho pensato un attimo. Non me ne viene niente in realtà, ma è un ottimo metodo per tenermi allenata (in una teoria ahimè molto lontana dalla pratica sarei interprete e traduttrice...) e condividere cose degne del concetto stesso di condivisione. Non so quale argomento possa interessarti maggiormente ma ce n'è per tutti i gusti!

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