domenica 23 novembre 2008

Hai mangiato? <=> Ti voglio bene


Ieri al TG1 ho sentito una cosa interessante. Hanno intervistato un sacerdote che ha pubblicato un libro. Ultimamente c'è un certo dilagare di esponenti della religione cristiana nei tg, ma questo, pur sorprendendomi come l'acceso cattolicesimo del TG2, non è l'argomento di questo post...

Lo spunto dell'intervista di Gianni Riotta, è stato una frase contenuta nel volume: pare che si affermi, anche su indicazione di precedenti filosofi, che la domanda "Hai Mangiato"? sia una chiara e inequivocabile dimostrazione d'amore... Mi ha colpito questa cosa, perchè penso che sia vero... In fondo, preoccuparsi dei bisogni primari, è un segno di interesse profondo, semplice, ma diretto... A volte è anche importante chiedere come va la vita "spirituale", ma il senso di immediatezza e il numero di informazioni che si ottiene in poche parole è molto più ampio...

Che una persona non mangi, è segno di problemi, magari anche di diarrea, ma sempre problema è! Che sia riuscita a spizzicare qualcosa per il pranzo, è segno di uno sforzo per mantenersi in salute. Insomma, quanto possiamo capire del benessere di quelli a cui teniamo dal fatto che abbiano mangiato o no? Io credo abbastanza da preoccuparci o meno...

Altro discorso è poi quando cosa hai mangiato diviene argomento di discettazione e di scambio culturale. Anche quella è una cosa meravigliosa per molti, ma non per tutti. Certo apre spazi di comunicazione sensoriale estrema, ma c'è anche chi (non capisco come ma c'è) non ama l'argomento perchè gli sembra banale...

E mentre mi immergo nel sogno di un buon fritto leggero, la mia domanda è: "Avete mangiato???"

3 commenti:

Grimilde ha detto...

Grazie Capotreno! Tanti "Hai mangiato ?" anche a te!

La perfezione stanca ha detto...

A me di domanda me ne viene un'altra che mostrerebbe interessamento anche per la vita sociale del malcapitato, ma non fa niente, sarà che sto invecchiando e allora ....

Andrea B ha detto...

La curiosità è madre della Scienza...

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