sabato 22 novembre 2008

Ci si abitua a tutto...


Molti dicono che non dovrebbe essere così. Che l'abitudine è madre delle peggiori disgrazie dell'umanità. Per certi versi sono d'accordo, perchè capita che non si riesca più a distinguere quando ci si trova in un penoso stato di degrado: è il caso di quando vivi a Napoli per anni e anni e poi ti accorgi che è anche possibile avere strade meno sporche, traffico meno impazzito e servizi meno assenti.

Però, devo anche ammettere che io sono contento delle abitudini. Mi fanno sentire riposato e mi rilassano molto. C'è chi dice che è molto importante rompere la monotonia della vita. Sono d'accordo: ma una monotonia la devi prima avere. E la monotonia è sinonimo di abitudini e abitudinarietà... E' così bello arrivare al weekend e sapere che ci sono alcune cose che farai quasi sempre perchè ti fanno stare bene. La pennica dopo il pranzo domenicale, la cena più curata del giorno di festa sonnacchioso con telefilm , il divano che fa la forma ai meloni posteriori... Insomma, cose monotone, ma non crederò a nessuno che dica che non lo mettono in uno stato di contemplazione monastica...

Ognuno dovrebbe poter avere delle abitudini deleterie poi: buttare i vestiti in disordine sulla sedia in camera da letto, lasciare le carte in giro fino al loro accumulo caotico, non lavare i piatti fino a quando non si rischi di mangiare sul nudo tavolo... Insomma quelle cose che comunque innalzano la qualità del tuo meritato riposo di alcuni punti percentuali... Lo so che sto parlando della vita da single, ma è quella che conosco e in cui ho trovato questi spazi di manovra e di sbracamento.

E poi, quando si fa qualche cambiamento per un pò fa piacere, ma quella punta di fastidiosa nostalgia per le nostre rozzezze o piacevolezze che trovano nel loro essere automatiche una ragion d'essere, torna a tradimento...

Insomma, creiamo le nostre routine: sono cose che girano all'infinito senza farsi accompagnare dalla rotazione di altre sfere!

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