martedì 24 novembre 2009

Aeroporti...


Alcuni anni fa, sentivo parlare di gente che passa molto tempo negli aeroporti. Per lavoro o per vacanza, nel mondo di oggi, siamo in tanti a trascorrere un numero non trascurabile di ore in queste cattedrali semi-tecnologiche, attrezzate per diventare un mondo a sè stante... Secondo me, anche in questo caso, è possibile valutare se esista un "mondo" migliore degli altri, sperando che poi si tenda a quello.

Questa riflessione mi ha preso ieri, all'ennesimo incontro/scontro con quel luogo di tutti e di nessuno dove le migliori/peggiori rappresentazioni della natura umana vanno in scena... Visti un pò di mondi, ne posso in qualche modo fare una "classifica di impressione", basata su efficienza, comodità, accoglienza.

L'efficienza è un discorso organizzativo: sapere dove andare con cartelli chiari, eseguire le pratiche velocemente, non essere confusi.
La comodità riguarda la raggiungibilità, le attrezzature interne e esterne.
L'accoglienza è un parametro più soggettivo, relativo alle persone e alle esperienze comunicative vissute.

E' necessaria una buona sintesi di queste tre cose per avere un aeroporto che sia utile e funzionale al limite del piacevole.

Al crescere delle dimensioni, l'efficienza diviene il parametro più critico, mentre la comodità può essere addirittura avvantaggiata. Questo perchè le dimensioni dovrebbero essere in relazione al traffico, e quindi l'influenza della correttezza e dell'esperienza delle persone nell'uso della struttura diventa pesanti sulla efficienza, mentre le infrastrutture di supporto sono portate a aumentare.

Ma al di là di queste ipotesi tecnicistiche nelle quali mi sono addentrato nella mia sindrome dell'ingegnere, voglio dire qualcosa sugli aeroporti internazionali di grandi città che mi hanno deluso, colpito positivamente, fatto bestemmiare in italiano o in inglese...

Ieri Barajas, Madrid. Pessimo. Prima di tutto l'area transito e quella arrivi e partenze sono tutta una cosa, senza corsie preferenziali e con distanze fino a 30 minuti di cammino. Manco la maratona con il bagaglio a mano... Poi le indicazioni sono scadenti e rinomatamente instabili su dove, come e perchè andare... Inoltre il punto debolissimo (e qui con molti altri aeroporti...) è il controllo di sicurezza. Un solo punto di accesso con una folla abnorme e delle vaschette porta-oggetti piccole come una bacinella da barba. Sei anche costretto a prendere i contenitori prima e quindi a portartene un paio a mano con il rischio che cada tutto perchè in contemporanea spingi il bagaglio a mano. Un casino infernale con il personale scostumato e strafottente che invece di aiutare ti complica la vita... Bello il CDG di Parigi. Sia come struttura che come organizzazione. Solo un pò incasinato nelle indicazioni post-check-in, ma poi le sale di attesa per la partenza mi sono sembrate comode e rilassanti... Il suo punto forte la raggiungibilità in treno abbastanza tranquilla. In progress Napoli Capodichino, che purtroppo di una antica inefficienza sta cercando ancora di liberarsi, ma dove le aree di attesa sono chiare... Un pò convulso Fiumicino, dove le distanze sono notevoli e le aree di attesa non particolarmente comode. Il famoso Da Vinci Express di Trenitalia è poi una beffa costosa e sporca. Fantastico l'aeroporto di Zurigo. Nessuna ambiguità su dove andare e delle poltrone zebrate in un bar che superano il livello del kitch possibile fino a diventare amabili. Complicato Malpensa, ma con una gestione dei transiti che mi piacque abbastanza... Sostanzialmente progettato da un fumatore di marijuana accanito Schipol di Amsterdam: un casino per capire come e dove siano le cose e l'incredibile controllo di sicurezza di fronte alla gate che fa perdere tempo e costringe a scomodissime attese...

Il più interessante resta per me il JFK di New York: spazio immenso tale da richiedere un treno circolare tra i 7 terminal, ma con una facilità d'uso impressionante e con delle distanze ancora gestibili in termini di tempo. Una esperienza da vivere guardare la vita scorrere per tutti e i decolli in serie degli aerei diretti in tutto il mondo...

Infine dico che gli aeroporti in generale mi piacciono. Ci vedo sempre delle donne bellissime camminare eteree, truccate o acqua e sapone, ma sempre pronte a trasformare il loro viaggio in economy, una esperienza business per gli uomini. E la vita in sospeso che mi permette di leggere, scrivere, guardare film e magari parlare con qualcuno in attesa di viaggiare è sempre carica di scene al rallentatore, condizione purtroppo irrimediabilmente persa nel momento della partenza...

4 commenti:

AlessandroT ha detto...

io detesto il GDG....è troppo affollato, a volte sembra di essere in autobus

Andrea B ha detto...

Tu ne sei sicuramente più esperto vista la frequentazione costante... Immagino cosa possa essere se il bus non passa da molto! :-)

AlessandroT ha detto...

è che rimpiango la cara vecchia teutonica e organizzata Dusseldorf...un altro pianeta

Andrea B ha detto...

Effettivamente anche i Francesi non spiccano per organizzazione quanto per frivolezza... Ma tu ormai conosci la terza via: gli Svizzeri ti aspettano!

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