giovedì 17 settembre 2009

Import/Export: le solite dolenti note


Mi ribello al momento di cordoglio nazionale. Mi ribello al fatto che in Italia (come accadrebbe c'è da dire un pò ovunque...) ci si ricordi improvvisamente del fatto che abbiamo soldati in tutto il mondo a combattere delle battaglie. I perchè non sono mai chiari all'uomo della strada: dobbiamo accontentarci di sentir citare i nobili ideali rivoluzionari di Fraternità, Libertà e Uguaglianza da tutti i politici. Mi resta il dubbio che stiano a celare interessi economici. Anzi è più di un dubbio. Ma siccome adesso è il momento del lutto e del cordoglio non dovrei dirlo. Dovrei stare a battermi il petto e basta. Non mi va.

Gli slogan di chi a destra e sinistra come al centro, sostengono l'esportazione della democrazia non solo non mi convincono, ma anzi mi disgustano. Per prima cosa non sono mai stato sicuro che l'Italia, come l'America o la Francia o l'Inghilterra siano le nazioni più indicate a farsi depositarie del miglior sistema politico possibile. Di cosa parliamo? Di un sistema che basa sul dialogo la sua ragion d'essere e che aborrisce in principio la sopraffazione di uno sull'altro. Troppi vanno in giro a sbandierare la loro democrazia con enfasi: saranno anche democratici in madrepatria, ma all'estero gli altri devono essere "democratici" come vogliono loro. Zitti e mosca...

Mentre guardando le provenienze dei ragazzi che ci hanno rimesso la pelle, noto quanti vengano dal sud e dalle isole. La maggioranza. Questo perché gli eserciti li formano quelli che hanno poca scelta se non mettersi a rischiare la propria vita per continuare a campare. Poi il fatto che siano dei coraggiosi, non assolve per me quelli che invece li spediscono in queste zone e poi parlano di sacrifici per la libertà. Non hanno pudore però di scagliarsi contro i disperati che provano a trovare un mondo migliore sfuggendo alle loro "democrazie" dall'Africa. Nessuno vuole importare chi non ha ricchezza. E in quei paesi, molti dei quali disagiati e senza il petrolio (oh, perdonatemi se lo ho nominato...), non vogliamo esportare niente? Neanche un pò di capitalismo? Oppure possiamo esportare la nostra classe politica, sana e incorruttibile? Beh, magari qualche fusto di rifiuti tossici o un pò di uranio va bene: è più tradizionale...

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