lunedì 1 novembre 2010

Potenzialmente un gran paese...


Al mondo ci sono moltissime nazioni che potenzialmente sono grandi. Potenzialmente perchè hanno di sicuro una serie notevole di requisiti per essere luoghi attraenti dove poter essere felici e soddisfatti. Esempio facile per me è il Sud Africa. Ci sono stato. E' una terra baciata da una fortunata combinazione climatica e da una ricchezza anomala per il continente più povero e disgraziato del pianeta. Eppure è una nazione dolorosamente pervasa ancora da una situazione di vita insicura e con una storia tremenda alle spalle che lascia ancora spazio a strascichi intollerabili...

Poi ci sono storie opposte. E' il caso di Paesi che sono stati grandi, ma che oggi hanno imboccato una strada in discesa e non hanno la forza di tirar su un freno a mano e fare inversione, nè i cavalli per una retromarcia. Ahimè, nota dolente, uno di questi mi sembra essere l'Italia...

Quello straordinario miscuglio di passato e futuro, con l'infinita creatività di una cultura prolifica e mai spezzata, sembra essere diventata una sbiadita foto color seppia. Nessun colore brillante riveste la miseria di essere sempre in prima pagina per quello che non va. Neanche ormai le cartoline magnifiche di alcuni dei panorami più belli e affascinanti del mondo possono aiutare.

Che succede all'Italia? Che succede agli Italiani? Succede che ci siamo alla fine gettati a peso morto su una vita che copi quello che fa la TV. Una vita dove è lo shock a farla da padrone, in parole opere e omissioni. Con il master of puppets don Cavaliere che, conscio di essere specchio della cittadinanza, si prende tutte le libertà e tutte le possibilità. La linfa di un tempo sembra persa in un rivolo melmoso, pieno della spazzatura di Napoli, come dei futuri disoccupati della FIAT, della malavita e del malcostume. Dove non ci sono i soldi c'è il crimine e i rifiuti. Dove ci sono c'é il crimine e l'ancor più sporca corruzione. La Penisola si unisce a Roma in un triste abbraccio al ribasso.

Della nostra potente potenzialità, non resta che uno sfocato ricordo. Nel non affrontare mai i problemi posponendoli all'infinito, la politica e i politici depredano le ultime risorse lasciando una terra spogliata di ogni velleità di sopravvivenza. E' un quadro troppo nero? Può darsi. Ma dove sono i raggi di luce? Se l'Italia si è salvata dalla crisi economica, non riesce a salvarsi da se stessa e dagli italiani. Siamo un popolo destinato a non scalare montagne, ma a scendere da colline. Eppure rimaniamo a contemplare dall'alto in basso il tempo che fu, con la puzza sotto al naso di chi vive di ricordi e rimpianti...

Nella speranza che la potenzialità ritorni a essere espressa e visibile, fischio, e alla via così...

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