lunedì 1 agosto 2011

360° Tour – Being part of it


La fine del tour degli U2 è arrivata un paio di giorni fa dopo 110 date e più di 7 milioni di biglietti venduti. Probabilmente un pò meno di 7 milioni di spettatori se si considera che io da solo ho assistito a 6 date, mio fratello a 9 e tra gli amici ci sono stati massimi al di sopra delle 20 ripetizioni... Roba da assetati di grande musica e di grandi show, roba un po' da collezionisti, ma momenti difficili da dimenticare...

Sì sta abbattendo un velo di malinconia e tristezza su molti di quelli che sono fan e sono stati parte di tutta questa macchina spettacolare e potente. E' per me più che comprensibile: quando la nostra serie di concerti, quella basata in Europa, finì per motivi logistici e per l'inizio delle altre sezioni del tour, fu difficile non avere un nuovo evento da attendere e da pianificare. Però la musica, thanks Internet e Youtube, continuò a fluire... E ora no. Ora ci sarà pausa, ricordo, bootlegs, ma niente di fresco per un po'... Difficile per chi gli U2 li ha nelle vene come una droga dolce e molto sana... Però c'è il rovescio della medaglia, o almeno io lo voglio trovare in questi miei giorni di ferie in cui con mio fratello abbiamo ancora una volta spaccato il capello della nostra esperienza...

E il rovescio è proprio essere stati parte dell'evento, profondamente, intensamente, in modo indimenticabile... Un mio amico mi ha detto che noi europei guardiamo troppo avanti, ai progetti, al futuro che chissà se c'è. Che invece in Africa si vive il presente in modo pieno e non c'è necessariamente da programmare: insomma, anche se domani devo andare a lavorare, perchè stanotte non posso stare a festeggiare fino all'alba? C'è poi chi guarda alla tradizione, a ciò che è stato e lo considera guida e illuminante freccia...


In tutti i casi, non si può prescindere dalla propria esperienza nel continuare il nostro cammino, e chi è stato parte del 360° Tour porta qualcosa di speciale con sé... Porta la musica, certo. Ma soprattutto le emozioni e le atmosfere. Il cuore a mille e le parole urlate insieme a quelle sussurrate. Porta i volti e gli abbracci anche con sconosciuti che hanno un collegamento che non si spezza facilmente e per cui bastano poche parole per ricordare qualcosa di condiviso... E tutto questo che noi che c'eravamo ci portiamo appresso, diventa il buon compagno di un piano per il futuro e di un godersi il presente...

Insomma, nell'essere grato per quello che ho avuto, mi piace pensare che le passioni e le emozioni danno un senso a tanto di quello che non va e permettono di lenire altre piccole tristezze ripensando a quei sorrisi che si sono ripetuti tante volte e ancora si ripeteranno...

Pronti per viaggiare ancora Where the Streets Have no Name...

2 commenti:

Mario ha detto...

...I'm ready for what's next!

...Maybe in Dublin!!!

Mario ha detto...

...E a proposito di momenti indimenticabili ed abbracci con sconosciuti, rimarrà indimenticabile l'abbraccio con una sconosciuta ragazza svizzera sulle note di Mercy, sotto la pioggia scrosciante...

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