sabato 23 gennaio 2010

Colonizzazione gastronomica


Ieri sera con molto piacere mi sono ritrovato con gli snowboardisti di sabato scorso. Ci siamo incontrati per una cena alternativa nella ridente Zurigo. In Svizzera infatti l'assenza di una cucina nazionale che sia degna di essere esplorata e che offra una varietà accettabile di piatti, ha nel tempo dato il via ad una colonizzazione culinaria proveniente da ogni parte del mondo.

E quindi ecco che i nostri "ex-sudditi" Etiopi hanno trovato il loro posto in questa realtà. Prima della seconda guerra mondiale, mentre "Faccetta Nera" scalava rapidamente la hit parade del regime, andammo a "colonizzare" quelle "ricchissime" terre per solleticare l'ego coloniale del brigante Musolino... Si parlò a lungo di colonizzazione per portare la civiltà. In realtà se per molti versi fummo colonizzatori ottusi e crudeli, per tanti altri ci mettemmo quella umanità italiana che ci ha resi comunque un popolo canzonato e a volte simpatico, a volte odioso...

Gastronomicamente, nessuna commistione credo si possa rilevare. Particolarmente etnico è il ricorso alle spezie (molte e forti) generalmente devote alla "copertura di emergenza" dei sapori asprigni da cibi guasti... Lo dico senza rimprovero ma come costatazione di fatto: quando gli ingredienti sono buoni, l'aggiunta di fuoco ardente e bomba purulenta, nome comune per me di paprica e curry vari, risulta superflua. Il gusto c'è e si sente... A che pro azzerarlo per via dolorosa?

Ed ecco quindi che dopo i primi tre bocconi, rigorosamente ottenuti con l'uso delle mani accompagnate da una piadina spugnosa dal gusto incerto, la mia lingua, incapace di proferire alcun suono, ha chiesto pietà e di essere irrorata da abbondante liquido: meglio evitare super alcolici causa rischio incendio! Dopo un pò, il motivo per andare avanti era la fame, visto che sembrava di essere in un ambiente insonorizzato e suonare il bongo... Assolutamente inutile aggiungere il formaggio molle come consigliato dalla cameriera/proprietaria: nessun sollievo apprezzabile e semmai un sapore un pò ammuffito. La temuta reazione dello stomaco, è stata lo sviluppo di un appetito dirompente, che al mio arrivo a casa mi ha gettato famelico su un residuo di mozzarella di bufala... Sorprendente invece sopravvivenza piena alla lotta digestiva.

La mia incertezza più grande riguarda la piadina/pane/piatto: come venga realizzata e di cosa sia fatta resta un mistero dell'umanità. Non troverà una soluzione, ma intanto posso serenamente sconsigliarla...

Concludo però dicendo che il cibo molte volte è solo un contorno alla compagnia... Una nuova esperienza, una bella serata e la scoperta della colonizzazione gastronomica!

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