giovedì 1 ottobre 2009

Essere il dott. House

Negli ultimi tempi mi sento molto Dott. House. Non perchè io curi gli altri, ma perchè sono massimamente intollerante degli altri e dico esattamente al millimetro quello che penso. E questo a volte è scomodo. In cambio velocizza gli scambi interpersonali. Non mentire praticamente mai è eccellente. Per l'umore innanzitutto, che non è ai suoi massimi; per il fegato, che non soffre; per la selezione delle altrui presenze e personali demoni (cito post caput mundi anzi treni); per la comunicazione, che si riduce ai minimi termini. E vogliamo mettere?
Però, nella mia massima intolleranza, da qualche parte, con qualcosa, forse il naso, boh? riesco evidente a comunicare anche una sostanziale disponibilità verso gli altri. Che non solo non se la prendono per le mie ingiurie, ma anzi sono contenti di interpellarmi per aiuti e cotillons. Mah!
Ieri per esempio ho avuto un incontro con l'anello mancante fra l'uomo e il gibbone, l'homo neanderthaliensis che si aggira nel mio ufficio dei bimbi sperduti. Ecco, richiesta d'aiuto in arrivo: che c'hai da fare?? No, normalmente faccio le trecce alle bambole qui al lavoro. Vabbè, che te serve? Non mi entra il calendario. Ah.
Considero l'essere attentamente, per vedere se posso suggerire di inserire il calendario in questione in qualche opportuna parte anatomica. Ma no, 'nduma va. La soluzione dell'homo è che il sistema informatico sbaglia. Gli espongo il difficile concetto che più probabilmente sbagliano o lui o l'ente che espone il calendario suddetto. Conto, sommo, guardo e gli strillo: attacca le puntine delle sinapsi, qui ci sono 40 ore e tu tenti di infilarne 42. Mi guarda con occhio vitreo e attonito. Esasperata, gli ingiungo di dettarmi il calendario che glielo infilo io (e so esattamente dove). Ok, lui detta. E non sbaglia anche a dettare? Lui e il calendario sono stati spediti via postacelere a dolci connubi sotto le stelle. Tutto ciò fra le risate degli astanti e persino dello stesso homo nea. che più veniva insultato e più sorrideva mite, tipo leone davanti alla frusta del domatore, che china il capo e si prosterna per evitare più duri colpi.
Che dire, anche essere aggressiva ultimamente mi viene così così... sarò diventata una mollacciona?
Ai postumi l'ardua
.

3 commenti:

Andrea B ha detto...

Meglio essere come dr. House: alla fine si salvano tutti con lui!

La perfezione stanca ha detto...

Gli altri. Ma lui no, se ci pensi bene.

Andrea B ha detto...

Salvare gli altri è la terapia per salvare se stesso nel caso del Dr. E' gettarsi su qualcosa di estremo per non distruggersi... Guardare fuori per guardarsi dentro... Io la vedo così. Lui è un sopravvissuto a se stesso...

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