mercoledì 6 maggio 2009

Infausti arrivi: l'anello mancante

Continua l'epopea della truppa dei bambini sperduti. Altri due maschietti sono arrivati a infoltire le fila del gruppo e a far sentire meno solo l'unico membro maschile. Che in effetti ne avrebbe fatto volentieri a meno.
Uno è carino, sportivo, giovane, intelligente, simpatico e bravo ragazzo. L'altro è senza alcun dubbio l'anello mancante fra l'uomo e il gibbone.
E forse è un'offesa per il gibbone.
Non so se avete mai notato che esistono genotipi territoriali, insomma che alcune persone hanno facce caratteristiche del posto in cui abitano. Il montanaro ha le guance rosse e paffute. L'olandese i capelli biondi e il fisico imponente. Il siciliano brevilineo e scuro. E così via. Bhè, questo qui ha la faccia tipica da napoletano. Quello dei bassifondi, per la precisione.
Butterato, capello unticcio, occhio spento, mani mollemente adagiate in grembo, passo dinoccolato e gomma americana ruminata da mascelle in perenne movimento, bocca semiaperta e schiocco ritmico. Quando deve prendere il caffè la sputa in pezzetto di carta, lo appallotola e lo butta dove capita. Si dimena continuamente sulla sedia, scappa fuori a fumare ogni 10 minuti. Sa parlare italiano ma spesso gli scappa di farlo in dialetto. E comunque ogni parola è pronunciata con stanchezza e con greve accento partenopeo. Risatina ammiccante per ogni insipidezza che accade. Sbadiglio incombente ad ogni piè sospinto. Sguardo tipicamente d'apprezzamento per le donne circostanti se carucce e disprezzante se carampane. Totalmente disinteressato a qualunque cosa sia oggetto del nostro attuale lavoro. Guarda la sua addestratrice (chè solo così è possibile chiamarla) con occhio vacuo e chiede "ma ch' rè 'stu modello IC??" dopo esserselo sentito spiegare perlomeno 25 volte. Il triste è che il contratto glielo faranno lo stesso.
Una volta che ci siamo incontrati fuori sul pianerottolo a fumare mi ha chiesto "ma voi in effetti che facite?", ha detto un paio di altre melense stupidaggini a cui ho freddamente risposto "non è così" e l'ho mollato lì.
In effetti cerco di tenerlo a distanza e di non dargli la minima confidenza. Mica me l'ha prescritto il medico che devo essere l'amica d'Italia. E forse il PDL riaprirà la caccia anche alle specie protette. Lo spero. Il mio fucile è pronto, oliato e caricato a pallettoni. Il ragazzo è bello grosso e si muove lentamente. Ho buone speranze di abbatterlo al primo colpo. E ho già chi mi compra la pelle.

2 commenti:

Andrea B ha detto...

Interessante il tuo ambiente di lavoro. Mai monotono, in espansione universale con personaggi al limite dell'inverosimile... Meno male che non con tutti si diventa amici nella vita...

Angelo ha detto...

Descrizione sublime!

D'accordo con Andrea...di sicuro non ci si annoja mai da quelle parti!

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