
Malato a letto, ho appena finito una bella conversazione con la Perfezione...
Ebbene la mia conclusione la scrivo in queste righe che tanta importanza hanno nella mia economia temporale... Trattasi di un incoraggiamento a chiunque legge, di trovare ogni tanto anche la voglia e il tempo di scrivere.
Nella vita, quando abbiamo voglia di mettere su carta (o su Internet) le nostre esperienze, siamo scrivani di qualcosa che dobbiamo solo decidere di cogliere. Lo scrivano, vecchio mestiere De Amicisiano, era quello sfortunato ragazzetto fiorentino che per aiutare la famiglia, copiava la notte... Poi mi viene in mente una magnifica scena di Miseria e Nobiltà, con un Totò impegnato a scrivere una bella lettera per un fantastico attore pugliese che termina così: "... Caro fratello, ti prego di mandarmi soldi, perchè non mi restano neanche per pagare lo scrivano che ho davanti...".
Ebbene prendendo spunto da fatti e sensazioni, la vita ci detta delle righe, senza poi grande fantasia o innovazione. Capita che ci si ripeta, che si scrivano cose leggere o sensazioni intime, ma tutto è più facile se solo non si sta a pensare cosa e chi... Non è necessario essere degli scrittori, quelli inventivi, per dire qualcosa in pubblica piazza. Basta avere un'idea o qualcosa che si ha voglia di comunicare o di urlare. Dissentire è fantastico, essere d'accordo possibile ma non indispensabile...
E quindi il treno continua a marciare spinto da tutti noi, a braccia, gambe, motore e elettricità... E speriamo che il pantografo non si stacchi mai!
Ebbene la mia conclusione la scrivo in queste righe che tanta importanza hanno nella mia economia temporale... Trattasi di un incoraggiamento a chiunque legge, di trovare ogni tanto anche la voglia e il tempo di scrivere.
Nella vita, quando abbiamo voglia di mettere su carta (o su Internet) le nostre esperienze, siamo scrivani di qualcosa che dobbiamo solo decidere di cogliere. Lo scrivano, vecchio mestiere De Amicisiano, era quello sfortunato ragazzetto fiorentino che per aiutare la famiglia, copiava la notte... Poi mi viene in mente una magnifica scena di Miseria e Nobiltà, con un Totò impegnato a scrivere una bella lettera per un fantastico attore pugliese che termina così: "... Caro fratello, ti prego di mandarmi soldi, perchè non mi restano neanche per pagare lo scrivano che ho davanti...".
Ebbene prendendo spunto da fatti e sensazioni, la vita ci detta delle righe, senza poi grande fantasia o innovazione. Capita che ci si ripeta, che si scrivano cose leggere o sensazioni intime, ma tutto è più facile se solo non si sta a pensare cosa e chi... Non è necessario essere degli scrittori, quelli inventivi, per dire qualcosa in pubblica piazza. Basta avere un'idea o qualcosa che si ha voglia di comunicare o di urlare. Dissentire è fantastico, essere d'accordo possibile ma non indispensabile...
E quindi il treno continua a marciare spinto da tutti noi, a braccia, gambe, motore e elettricità... E speriamo che il pantografo non si stacchi mai!