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mercoledì 29 settembre 2010

Distacchi

Ci sono persone nella nostra vita che incontriamo per poterle dimenticare. Ce ne sono altre cui passiamo accanto e che ci restano appiccicate addosso come un francobollo ben leccato. E poi ci sono quelli che sono importanti perché semplicemente ci sono stati e ti hanno dato qualcosa di cui avevi bisogno, ma soprattutto hanno aggiunto quello cui non erano necessariamente tenuti.
É così che stasera vivo il distacco da un amico che se ne va e con cui ho condiviso 3 anni di lavoro. Molto più del tempo é contato il momento di cambiamento, in cui una mano sempre tesa ha aiutato a sistemare anche quello che con il lavoro nulla aveva a che vedere. Seppure triste, vedo la serenità del suo cambiamento e mi consolo molto. Mi fa ricordare quando una volta dissi e decisi di non avere paura e di guardare il futuro in faccia, pronto a dargli una testata in bocca. E siccome da un pò il lavoro é sceso nelle mie priorità forse anche dai gradini del podio, mi godo il pensiero che la sua scelta sarà in grado di ripagarlo pienamente...
Buon viaggio sul treno della vita!
Fischio!!!!!!

domenica 24 febbraio 2008

Ma gli uomini sono mai contenti?

Insomma, oggi verso l'una completo la mia performance culinaria della giornata (vabbè, mi restano da fare alcune verdurine, ma niente di particolarmente creativo), cioè houmous di ceci, favoloso, tagliata di filetto con zucchini trifolati e pepe verde e muffin ai mirtilli con pepe rosa e aceto balsamico e comunico al mio compagno: "guarda, ho fatto i muffin" (per tacer del resto) e lo s... mi guarda e dice: "ma non stai facendo troppi dolci?". Ora, lasciatemi dire cosa mi è passato per il cervello in un minuto secondo, dico, sto facendo un dolce a settimana, vabbè la settimana scorsa ho fatto sia i biscotti craccati al cioccolato che il plum cake noci nocciole e zenzero, ma insomma ... e poi si mangia 'ste delizie come se stesse mangiando pasta al sugo e cotolette, cioè con aria assente e senza dire manco una parola. E no!! cacchio!! mo' basta!! e vaffff... e allora ho risposto un po' freddina "non c'è problema, li porto in ufficio". Ma và a cagare, no? Che ne dite?
Da oggi sciopero della cucina, e non c'è che dire. Intanto i muffin domani li porto ai miei colleghi, che porca eva, per lo meno apprezzano.
Muffin ai mirtilli, balsamico e pepe rosa
Preparate 220 gr. di farina, 100 gr. di zucchero (io ho usato quello di canna, ma potete usare anche lo zucchero normale), 2 cucchiaini di cremor tartaro (oppure lievito industriale tipo bertolini o pane degli angeli), 1/2 cucchiaino di sale, 120 ml di latte, 120 gr. di buzzo, 1 uovo, 150 gr. di mirtilli freschi o surgelati, un cucchiaino di aceto balsamico (quello vero, se no lasciate perdere e non mettetecelo proprio), un cucchiaino di pepe rosa tritato.
Mettete in una terrina la farina, lo zucchero, il lievito e mescolate bene. Mettete i mirtilli lavati (se freschi) in una ciotola, aggiungete l'aceto balsamico e il pepe rosa e lasciate marinare. Scaldate in un pentolino il latte con il burro (poco, mi raccomando, giusto quello che basta per far sciogliere il burro e aggiungete l'uovo leggermente sbattuto, mescolando bene.
Ora aggiungete questo composto alla farina, mescolate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo, poi aggiungete i mirtilli con l'aceto e il pepe rosa. Mescolate. Versate il composto ottenuto in pirottini da muffin fino a 3/4 di altezza e infornate per 30 minuti in forno preriscaldato a 180°.

martedì 28 agosto 2007

Descrizioni...



Non so come, ma La Perfezione riesce a intuire le mie prossime mosse con arguzia e precisione inquietanti...


Era infatti da un pò di giorni che mi frullava per la testa il desiderio di raccontare qualcosa dei miei colleghi per rendervi partecipi di una parte della quotidiana novità nella quale mi sono andato a mettere... E sia! Non ho niente di male da dire, fortunatamente e almeno per ora.

L'ambiente lavorativo è abbastanza eterogeneo, sia dal punto di vista delle nazionalità che delle età. Abbiamo una collezione di Svizzeri (pochi), un Russo (che è tanto che ne sembrano più di due), un paio di Giapponesi (senza macchina fotografica) e una nutrita pattuglia germanica che detiene anche le fila del potere. Mediamente ci sono persone intorno ai 30 anni, ma anche una serie di allegri 40-50enni di esperienza.

Di tutti, per ora, vi racconterò dell'amico moscovita. Trattasi di elemento di altezza prossima ai 2 metri, perennemente in calzoncini corti e maglietta, volto rubizzo e capelli neri. Allegro e coinvolgente, una delle sue caratteristiche distintive è l'ingurgitare a pranzo tutto quello di più grasso e ricco c'è sui banchi del self service: il suo piatto ha, di solito, la forma di un ben noto vulcano campano, e l'eruzione di salse assortite alla prima forchettata è garantita. Ha una falcata enorme e passo svelto, per cui con le mie gambette devo cavalcare al galoppo per stargli dietro quando si va a pranzo...

Di comune con gli altri del team e nota tipica del nuovo luogo di lavoro, la scarsa frequenza di cambio abiti... Non so perchè ci faccia caso, ma la motivazione è facile da spiegare trattandosi di ambiente sporco e poco ameno. D'altronde però, il mio cambiarmi ogni giorno, fortemente contrasta con l'attitudine diffusa tendente ai 3-4 gg! Così anche il mio lavarmi i denti dopo pranzo mi rende una mosca molto bianca...

Paese che vai, usanza che trovi? Beh, qui cmq, a pochi km dalla frontiera, l'assenza del bidet resta inquietante!

mercoledì 15 agosto 2007

De Colleghi!

Breve riflessione stasera sul cambiamento. Da un ambiente lavorativo di tutte donne, l'ho già scritto, sono passato ad un ambiente di tutti uomini. Tra l'altro neanche piccoli uomini, ma dei giganti che nella distribuzione divina dei cm si sono presi buona parte della mia razione. L'innovazione non poteva quindi essere più completa...
Ovviamente, dopo aver detto di tutto sul fatto di lavorare solo con donne, per coerenza non posso neanche pensare di lamentarmi di questa situazione. Però posso dire che non avevo previsto di arrivare a questo altro eccesso. Meno male che c'è la possibilità di avere una vita esterna al lavoro, anche se qui, un forse, risulta d'obbligo...
Penso però a come sarebbe stato felice il vecchio manager che un giorno ebbe a dirmi: "...ma nessun uomo a fare la foto nei laboratori?..." e io portai il mio testosterone in loco per innalzarlo...

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori