lunedì 25 aprile 2011

Lie to me - Ovvero un'ispirazione


Sono consapevole che per molte persone, i telefilm o i film di fantascienza e molte altre cose sono parte di una sub-cultura contemporanea. Ma ogni generazione vive del suo clima culturale e del suo mondo di entertainment. E' forse strano considerare che Kant e le sue filosofie fossero lo spasso di qualche secolo fa, ma è forse anche ingiusto considerare ineluttabilmente meglio teatro o altro di un'epoca rispetto alla nostra tv. Non la difendo a spada tratta, ma a volte le idee non sono male. Certo non bisogna diventarne dipendenti, ma a volte serve dare un pò di aria fresca a neuroni e sinapsi...

Insomma ho iniziato con poca convinzione a seguire un telefilm che si chiama "Lie to Me". Sono storie relative ad un gruppo di scienziati esperti di interpretazione della comunicazione non verbale. Ora lasciamo perdere le narrazioni più o meno verosimili che vengono trattate. E' un interessante gioco psicologico, ma tutto sommato è lo stesso inverosimile approccio di serie come CSI o altro, dove la scienza viene tirata per la giacchetta in mille modi e verso le più imprevedibili direzioni. Ma quello che mi piace, è proprio lo stile pseudo-scientifico per una disciplina interpretativa quale quella dell'osservazione del comportamento umano. A parte delle tecniche oggettive di riconoscimento di speciali condizioni psicologiche, sono sempre vissuto nella convinzione che psicologia e molto altro, si basi troppo spesso sulla sensibilità personale e non riesca a staccarsi da essa. In poche parole, uno psicologo insensibile, pur con tutte le sue conoscenze tecniche non mi ha mai dato la fiducia di saper capire e creare un rapporto di aiuto con il paziente. E' ovvio che come in tutto, l'esperienza gioca un ruolo fondamentale e questo emerge bene. Ma soprattutto mi ha ispirato l'idea di poterne capire un pò anche io. Non dal telefilm, sia chiaro, quanto dai libri sull'argomento. Penso che sia utile e importante per una volta non sapere cose ingegneristiche che nella loro essenziale perfezione approssimativa danno grande soddisfazione, ma vivono in un limite di applicabilità.

Ed ecco quindi che ho comprato un libro sulla comunicazione non verbale. Ci troverò dei trucchi interessanti, ne sono certo. Sicuramente ci saranno anche molte cose basate su interpretazione soggettiva, ma voglio iniziare a capirne di più. Mi sono reso conto di avere una sensibilità sull'argomento da potenziare. C'è infatti in noi la possibilità di percepire una situazione e di sniffare l'aria per capire che vento tira. Ma allo stesso tempo troppe volte non riusciamo a andare oltre e interpretiamo erroneamente i messaggi. Non mi aspetto tutto sommato di diventare una specie di lettore di mente o di volti, ma di riuscire forse a delineare e schematizzare alcuni atteggiamenti e saperli riconoscere. Non so se poi ci sia modo di sfruttare anche la cosa a proprio vantaggio o a vantaggio di altri, ma non vedrei la cosa con orrore. Basta non fare del male.

Nel complesso, questa volta, Wikipedia e siti internet non mi bastano e non mi convincono. Voglio i dettagli. E voglio un libro per studiare per conto mio senza che qualcuno debba poi esaminarmi. E acquisire delle nozioni specifiche per una volta per puro interesse è una vera ispirazione vissuta di rado... E quindi, concludendo, non tutti i telefilm vengono per nuocere... Alcuni servono...

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