giovedì 23 giugno 2011

La spazzatura che uccide Napoli...


Ancora una volta la spazzatura. Ancora una volta tutto il bello si ricopre di miseria. Di quella sconfinata tristezza che puzza di morte per una società che avrebbe invece bisogno di crederci un po'. Ancora una volta i napoletani devono dire di non essere quella munnezza... E forse la voce di quel milione di persone perbene, è troppo bassa e ci vogliono invece le dimostrazioni sguaiate per far capire che la misura è colma.

Pero' Napoli muore, ora dopo ora, un minuto di telegiornale dopo l'altro, una riga di giornale dopo l'altra. Perchè Napoli deve morire, come simbolo di un Sud che pur battuto da flagelli anche autoinflitti, non smette mai di alzare gli occhi pieni di sfida e dopo ogni schiaffone preso in volto rialza lo sguardo da scugnizzo. E' questo quello che forse nessuno puo' perdonarci. Il fatto di non sapere accettare le regole e di volerne fare delle altre, magari sbagliate, ma nostre. Il fatto di capire sempre tutto e prima, e di essere furbi e veloci, quantunque troppo spesso pigri... E non sono i luoghi comuni. E' quello che esce fuori dagli occhi di quella gente che sa ridere e piangere allo stesso istante, che pero' ha nel suo DNA un germe malato, quello della superbia che si involve nella accettazione vuota di un tempo che passa senza lasciare traccia...

La spazzatura è un'altra umiliazione. E persiste a ricordare che il Sud puzza. Lo vogliono tutti questo esempio per il mondo. Lo vuole la Lega, lo vuole il Samaritano Berlusconi, lo vuole l'opposizione per poter dire che il Governo che fa puzzare, puzza di suo. E lo vuole la Camorra, che usa la munnezza per rendere dorati i suoi castelli... Insomma, va bene quasi a tutti. Si', perchè a Napoli non va bene. E io, che sono qui, tra montagne e aria pulita, combatto con lo sdegno e con le battute di quei colleghi che non sanno quanto ferisca il mio cuore il loro ridere della spazzatura e della vita impossibile.

Ci deve essere una soluzione per questo malato terminale. L'eutanasia di una città e della sua civiltà non è una soluzione praticabile. Eppure sembra quasi che tutti considerino già il tentativo di salvare Napoli un accanimento terapeutico... Forse è il caso che qualcuno, anche io, dica che ne vale la pena di pulire Napoli. Foss'anche solo perchè sotto i sacchetti, c'è l'oro di un'arte meravigliosa. Una città con millenni di storia e con un cuore sepolto che sa parlare di dolcezze infinite, e dove il sentimento è luce e il rumore fragorosamente puo' diventare musica... Non è solo il passato. E' anche il presente di sentirsi orgogliosi nonostante l'orgoglio venga meno... E' difficile. Forse meno perchè non ci sono. Ma non avro' mai paura di dire che sono napoletano.

5 commenti:

mariella ha detto...

mi hai fatto piangere......
Mariella

Andrea B ha detto...

Anche a me magone mentre scrivevo...

lucia ha detto...

questo è il più bel post sul "caso napoli" che abbia mai letto. grazie per avermi fatto vedere la città con i tuoi occhi.

memole ha detto...

Andrea mi sono riconosciuta perfettamente nelle tue parole..
Napoli è così per noi napoletani..per quelli che se ne sono andati ma che la portano nel cuore...per quelli che ne rimangono sempre affascinati ogni volta che ritornano nonostante i duri colpi che riceve...
per quelli che sanno che c'è molto di più della monnezza...per noi che non potremo mai rinnegare di essere napoletani!

Andrea B ha detto...

Grazie per i commenti...

@Lucia: un grazie particolare. Da un po' di tempo scrivo molto vagamente/raramente sul blog e ancor meno vado in giro a leggere gli altri... Non guardo tg e leggo poco il giornale... Pero' mi ha fatto piacere avere l'occasione di tornare sulla tua pagina a dare un'occhiata e scoprire che c'è ancora... Un segnale che l'intelligenza non si spegne... E per Napoli, speriamo che qualcosa cambi...

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