lunedì 8 marzo 2010

Germanised

Pare che io mi stia germanizzando. Me lo ha detto un Giapponese. Chissà come faccia a capirlo lui e in che senso me lo dica restano domande senza risposta.

Provando a interpretarlo, significa che ho smesso alcuni dei modi di maniera tutti italiani, e sto diventando diretto e al limite un pò rozzo. Oppure solamente che parlo un pò di tedesco nel mio ormai complicato tedesco.

In realtà credo che la prima interpretazione sia piuttosto vera. Ma non credo di essermi Germanizzato solo perchè vivo oltralpe. Penso che con il tempo, un pò tutti si diventi delle persone decise almeno nel sapere cosa ci piace e cosa no. Ne segue che se ci viene proposto qualcosa che non ci va bene, sappiamo finalmente declinare più o meno gentilmente. Diciamo un no chiaramente, con una strana tagliente lucidità che leva ogni sospetto. Forse non si cresce veramente finchè non si è in grado di dire un no senza rimorso, ma soprattutto senza giri di parole. Nella mia esperienza, ho conosciuto infinite persone che amano tenersi tutte le porte aperte. Purtroppo il loro gioco ha molte volte fortuna. Dico purtroppo perchè io preferisco una chiara negazione a una possibilità inconsistente che ti mette in condizione di dover valutare delle eventualità.

E' un fatto anche culturale il negare o meno. Il no tedesco non è esitante. Il no italiano prevede un arzigogolo. Mi dicono che in Giappone il no non esiste. Ma il modo di dire sì è inequivocabile per capire una risposta negativa.

Non sono un esperto di questa cosa. Non sono neanche un esperto di germanizzazione. Dopo due anni e mezzo di vita qui, un pò germanizzato mi sento. Capire la lingua. Trattare con gli altri in modo chiaro. Tutti aspetti di una vita diversa. Il giapponese ha detto che non devo prendere la sua frase in modo negativo. All'inizio però un pò mi sono risentito. Ora non credo più tanto. Forse perchè oggi posso dire qualche no...

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