domenica 13 ottobre 2013

Abbracci epocali

Finisce un'epoca della nostra breve esistenza quando le cose cambiano al punto da non avere una serie di riferimenti con cui orientarsi. E' una sensazione di smarrimento in cui non tanti si trovano bene, seppure alcuni ricerchino questo stato per iniziare ogni volta da zero. L'autoinduzione del buio assoluto, dove uno spostamento avviene con l'uso di una frazione dei nostri sensi, non è usuale, ma possibile...

Non posso dire di essere uno di quelli che amano la privazione di punti fermi. Mi piace che ci siano persone e cose che definiscano il mio spazio di movimento. Forse è per questo che la mia esistenza non può essere considerata profondamente avventurosa. Non mi dispiace essere come sono, e non provo invidia per gli altri che riescono a buttarsi senza resistenza alcuna.

E' forse per questo che mi turba un po' oggi constatare come la realtà abbia preso a roteare costantemente e in modo repentino sfaldando edifici che sembravano stabili e incorruttibili. Non me ne faccio un cruccio senza fine. Ma spesso mi ci metto a pensare...

Ieri uno di quegli abbracci epocali che segnano un nuovo inizio per qualcuno, ma coincidono inevitabilmente con la fine di qualcos'altro. E' quella sensazione di addio senza progetto futuro che lascia una casella vuota, senza tempo e luogo. Nel mondo delle comunicazioni non si perdono i contatti, ma di sicuro evaporano piani potenziali che forse non si sarebbero mai concretizzati e che pure ci danno punti di stabilità contro le vibrazioni di una vita che non riusciamo del tutto a assorbire.

Nella tristezza ovviamente restano bei ricordi e il senso di incontri fortunati. I migliori auguri. Ma anche quel profondo spazio che non va riempito.

Saggiamente è bello pensare che per tutti le cose cambino in modo positivo, con un progresso. E allo stesso tempo la tristezza per gli addii che non portano con sé liberazioni, ma privazioni, sono comprensibili...

E' come leggere l'ultima pagina di un bel libro e scoprire che restano di fatto solo delle appendici... Fanno piacere. Ma non è la stessa cosa... 

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