mercoledì 7 marzo 2012

La Tombola dei Wiener Philharmoniker e le risposte automatiche

Dal 2 di gennaio, si può riempire un form per partecipare all'estrazione di un certo numero di biglietti per il concerto di Capodanno dell'anno successivo a Vienna... Ovviamente non parliamo di un regalo: devi avere il colpo di fortuna (anche detto botta di culo) di poter accedere all'acquisto. Poi via di svariati fogli colorati con i simboli delle Nazioni Europee... Insomma pagare prego!

Nel mio nuovo "cogli l'attimo" style, ho provato a registrarmi per partecipare al tombolone. Credo sinceramente di non essere l'unico al mondo ad avere la stessa idea. Forse se già mettessero un gettone da 1€ per ogni persona che applica, ci sarebbe spazio per un pò di beneficenza. Ma questo è un altro discorso...

Insomma oggi lettera di risposta automatica. Ci spiace. Se lo guardi in TV, infiocchettato in un "we regret" e un "we hope you will apply again"...

E adesso mi domando dove sia la fabbrica dei risponditori seriali. Un deposito di "una frase per ogni occasione" che poi seleziona più o meno a caso delle combinazioni per dirti in veste di meringa più o meno gonfia, dove andare a metterti le tue richieste, application e cartelle della tombola.

Nella mania di ridurre il lavoro delle singole persone, anche il ruolo comunicativo di chi deve avere a che fare con il pubblico sembra depauperato di ogni umanità. E mi viene da chiedere perchè dobbiamo semplificare cosi' tanto. Una fredda e spiacevole comunicazione formale diviene un momento di contatto alquanto dolorosa. 

La risposta è semplice: nessuno ama dare le cattive notizie. Nessuno ama dover spiegare delle motivazioni cercando di non offendere il prossimo, anche se di fatto quest'ultimo è già immancabilmente offeso dal rifiuto, dalla sconfitta e dalla scarsa fortuna... Purtuttavia, sotteso, è il principio di non prendersi la responsabilità. Di non voler giustificare e rispondere a domande scomode che a volte risposta non hanno.

Seppure tutto ciò è comprensibile, non lo trovo apprezzabile e resto dell'idea che, con tutto l'aggravio di lavoro e di sforzo che ci sta dietro, ci potrebbe essere qualcuno capace di dire le cose come stanno. Servirebbe anche a non lasciare dubbi, a migliorare chi vuole migliorare. Ovviamente questo non si riferisce alla tombola di Vienna, ma ci sono arrivato con tutta quella serie di incomprensibili connessioni che la nostra mente sa fare e sulle quali non abbiamo (per fortuna) controllo. E va bene così...

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