domenica 4 dicembre 2011

La pena di morte. Un ritornarci ciclico

Non mi capita troppo spesso di mettere su queste pagine dei post che siano pesanti su temi delicati. Per un certo pudore nell'esprimere posizioni troppo nette, a volte uso dei toni miti. Non è così nei confronti della pena di morte. Già anni fa (caspita, il blog incomincia a diventare un giovincello...), espressi la mia contrarietà alla pena capitale. La mia condanna della condanna resta incondizionata allora come ora.


Mi sono imbattuto in una puntata di un telefilm legale americano, e ancora una volta mi è venuto il desiderio di parlare del mio sdegno nei confronti del dare la morte, facendo in modo che la collettività avalli l'azione. E' fondamentale la mia contrarietà all'occhio per occhio. E' la ribellione all'inciviltà della scelta. Con la pena di morte non si colpisce solo chi subisce la condanna, ma anche chi gli sta intorno e magari in modo innocente. E' una pena che prescinde dal fondamento della vita, ovvero la speranza di poter cambiare e migliorare.


Non discuto per niente il dolore di chi perdite le ha subite. Mi è fortunatamente incomprensibile. Ma l'atteggiamento vendicativo va tenuto a freno proprio dalla collettività che non è coinvolta e quindi deve opporsi alla reazione non ponderata. E quand'anche riflessione e giudizio ci sia, non si può prescindere dalla considerazione che, indipendentemente dalle colpe, lo stato la vita debba difenderla, mai offenderla. 


Qualche millennio fa, gli uomini hanno deciso di vivere insieme in gruppi. Che se ne siano tanti buoni e qualche mela marcia resta inevitabile. Ma una volta isolati nella loro pazza e deforme perversità i responsabili di reati gravi, non è accettabile che li si elimini, magari anche con brutale soddisfazione.


Se il principio da preservare è la punizione di chi ha agito contro la vita, non è possibile seguire quello stesso percorso. Ed ecco che nè l'iniezione letale, nè la sedia elettrica o l'impiccagione sono meglio della lapidazione o della ghigliottina, ancorchè meno sanguinolenti...


Continuerò a considerare profondamente ingiusto e irrazionale il reagire contro la scelta sbagliata di uno con la stessa scelta. Ancor più continuerò a credere che la gente possa cambiare un pò, E che se non possono farlo, il loro inferno sarà iniziato già su questa Terra...

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