sabato 1 ottobre 2011

La prima cosa bella - Percorsi a ritroso

I film di Virzì mi sono sempre piaciuti. Sarà quella cifra amarognola e nostalgica che tanto bene si accorda con il mio sentire i ricordi come fonte di riflessione. Sarà che ci sono nei suoi film sempre delle donne bellissime e intense. Ma senza cercare troppi perchè, sono andato a vedere La prima cosa bella.


E' un viaggio, e su un blog di Viaggi e di Odissee può ben essere ospitato. Non un viaggio solo fisico, ma un ritorno alla propria storia, a quella che ci fa capire come e perchè siamo diventati quello che siamo. Flashback e presente... Un film che mi ha toccato. Ma proprio per questo non ne voglio parlare troppo.


Però mi è venuta voglia di dire che un giorno tutti noi dovremo tornare ai nostri percorsi di un tempo. Che anche quello che vorremmo cancellare, spunterà da sotto al nostro bianchetto fatto di chilometri o di semplici metri appoggiati a coprire le lettere già scritte. Secondo me, nella dolorosa o gioiosa passeggiata tra i ricordi, troveremo noi stessi in modo inatteso. Quello che ci rimane non sono nè i tratti somatici nè le cose. Quello che ci resta sono solo le emozioni scritte e le sensazioni cicatrizzate nel nostro cervello di primati... Si scateneranno allora delle tempeste di inesplicabili lampi e tuoni confusi eppure nitidi. E noi saremo lì a non poter far altro che ricordare.


Condanna o premio della nostra passeggiata sulla sfera azzurra, torneranno amori, spezzoni di film, lacrime e gioia. Ma più di tutto forse anche i nostri dolori. E forse questo è qualcosa che, nella sua inevitabilità mi spaventa. Immersi in quel frastuono di luoghi localizzati in istanti precisi e allo stesso tempo senza alcuna sequenza, percorreremo in un istante quelle strade che non hanno un nome, ma conosciamo bene. Non so veramente dire se questo mi accadrà. Forse mi accade già troppo spesso e senza controllo.


Il percorso a ritroso con gli occhi di chi ha già visto e sentito è un percorso nuovo eppure vecchio. Uno di quelli che non funzionano tanto bene. La natura ci ha dato pupille che guardano avanti e un collo che gira molto poco... Forse c'é una ragione per tutto questo. Ed é meglio non andare contro le scelte della natura...

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