Racconti di viaggio lungo i percorsi della vita...
martedì 27 dicembre 2011
La pizzeria milanese di Napoli
sabato 24 dicembre 2011
Natale senza essere più buoni
domenica 18 dicembre 2011
E se fossero gli uomini a innamorarsi di piu'?
lunedì 12 dicembre 2011
Quel che resta di un anno
sabato 10 dicembre 2011
Polemiche, povertà, menzogna e realtà.
Monti & Co, hanno avuto carta bianca dal Quirinale. Sono stati legittimati dalle parti politiche accecate dall'odio contro Berlusconi come da quelle favorevoli al Cavaliere che hanno gradito l'opportunità di regalare a qualcun altro il cilicio della ingiurie della gente. Ha quindi deciso di fare tutto quello che l'élite privilegiata e intellettuale, ha sempre visto come le necessarie misure per svecchiare il Paese. E quindi via di provvedimenti che per tutti gli altri governi sarebbero stati tabù impossibili in vista di una successiva elezione. Pensioni su tutto. Il governo tecnico ha deciso che era il caso di sfruttarla questa benedetta crisi e che quindi si poteva e doveva agire su tutti quei meccanismi altrimenti intoccabili. Come le grandi multinazionali sfruttano le difficili condizioni di mercato ad arte per annunciare migliaia di esuberi e dimagrire dopo abbuffate senza controllo, così si sceglie di cavalcare l'onda, sfruttare le pressioni europee e giustificare tutto. Non c'è alternativa. Bisogna operare sulle cose che sicuramente si possono ottenere, e non su quelle impossibili. Quindi, bisogna agire su quei molti che pagheranno certamente perché non hanno scampo.
A dispetto di giustificazioni e di improbabili attenuanti, l'uragano ha raggiunto il Bel Paese che si è sciolto come l'omonimo formaggio su una fetta di pane. A prendere molti a morsi, ci penseranno le nuove regole. Non per tutti però. Ecco infatti che i potenti, i parlamentari, stanno già cercando il modo per evitare di subire una qualsiasi ripercussione. A essere diffidenti fino in fondo, ci si potrebbe vedere dietro un raggiro multiplo, con il governo che, di proposito non fa le cose al 100% nelle regole con gli onorevoli dandogli una scappatoia. Ma forse sarebbe troppo anche per loro... Intanto mi disgusta che i politici abbiano voce in capitolo per difendere i loro stipendi e non la abbiano tutti gli altri che solo di quello vivono. In secondo luogo, ancora venendo al tema a me caro della mancanza di principi ispiratori, trovo un'aberrazione che coloro che ci rappresentano in parlamento non abbiano il buon gusto di uniformarsi al clima di sofferenza della nazione. Quasi che l'essere stati eletti gli dia dei diritti in più rispetto a tutti gli altri cittadini. L'odio per la politica nasce proprio da questa corrotta sensazione di volersela continuare a spassare sputando in faccia a quelli che pure li hanno sostenuti...
Non sono in grado di dire chi abbia ragione su questa super-manovra che ad alcuni sembra una retromarcia destinata a sbattere. Non me la sento di polemizzare contro il governo non avendo una chiara visione degli interventi. Spero la abbiano loro. Non mi piace chi oggi attacca Monti dopo averlo incensato e dopo avergli messo in mano l'Italia con la cifra 00 (licenza di uccidere) davanti al numero di Presidente del Consiglio. Lungi da me dire che avere il Biscione ancora tra i piedi (e sono stato buono a usare piedi) sarebbe stata una opzione migliore.
Di fatto l'Italia si trova ora dove l'Italia stessa si è andata a cacciare. Si può dare la colpa a Berlu, alla sua corte di buffoni e al suo irrequieto cervello piccolo, ma anche la si può dare alla Sinistra assente se non quando c'era da dire peste e corna della premiata ditta di acrobati al governo. Si può dire che Monti faccia l'interesse delle banche. Si può pensare che l'Europa ci abbia sculacciato senza motivo e quindi frignare, che hanno iniziato loro e adesso siamo a terra in una nuvola di polvere. Queste sarebbero parzialmente tutte realtà e tutte menzogne.
Restano in ogni caso sul tappeto delle infinite e infruttuose polemiche e tanta, troppa povertà per un paese che è stato grande e sembra oggi uno spettro, incatenato mani e piedi a guardarsi morire in un specchio. Contrappasso tremendo di chi vede la sua bellezza sfiorire...
mercoledì 7 dicembre 2011
Poche righe
lunedì 5 dicembre 2011
Annunci del Governo. E' l'ora della dieta...
domenica 4 dicembre 2011
La pena di morte. Un ritornarci ciclico
Mi sono imbattuto in una puntata di un telefilm legale americano, e ancora una volta mi è venuto il desiderio di parlare del mio sdegno nei confronti del dare la morte, facendo in modo che la collettività avalli l'azione. E' fondamentale la mia contrarietà all'occhio per occhio. E' la ribellione all'inciviltà della scelta. Con la pena di morte non si colpisce solo chi subisce la condanna, ma anche chi gli sta intorno e magari in modo innocente. E' una pena che prescinde dal fondamento della vita, ovvero la speranza di poter cambiare e migliorare.
Non discuto per niente il dolore di chi perdite le ha subite. Mi è fortunatamente incomprensibile. Ma l'atteggiamento vendicativo va tenuto a freno proprio dalla collettività che non è coinvolta e quindi deve opporsi alla reazione non ponderata. E quand'anche riflessione e giudizio ci sia, non si può prescindere dalla considerazione che, indipendentemente dalle colpe, lo stato la vita debba difenderla, mai offenderla.
Qualche millennio fa, gli uomini hanno deciso di vivere insieme in gruppi. Che se ne siano tanti buoni e qualche mela marcia resta inevitabile. Ma una volta isolati nella loro pazza e deforme perversità i responsabili di reati gravi, non è accettabile che li si elimini, magari anche con brutale soddisfazione.
Se il principio da preservare è la punizione di chi ha agito contro la vita, non è possibile seguire quello stesso percorso. Ed ecco che nè l'iniezione letale, nè la sedia elettrica o l'impiccagione sono meglio della lapidazione o della ghigliottina, ancorchè meno sanguinolenti...
Continuerò a considerare profondamente ingiusto e irrazionale il reagire contro la scelta sbagliata di uno con la stessa scelta. Ancor più continuerò a credere che la gente possa cambiare un pò, E che se non possono farlo, il loro inferno sarà iniziato già su questa Terra...
martedì 29 novembre 2011
Vivere e morire
giovedì 24 novembre 2011
Gente/Gentaglia/Persone
E' una dinamica normale, ma sostanzialmente infausta: infatti il numero di persone appartenenti a questa fascia, va a permeare di rumore (bianco) molte delle nostre ore e del nostro tempo. Inutile cercare di filtrare questa inutilità. E' una pasta densa, informe, ma non puzzolente nè appiccicosa. Ce la troviamo sempre in giro e c'è poco da farci... Ogni tanto ce la troviamo anche in faccia e ci toglie il respiro. Li' il malcapitato si becca una sguazzata a terra...
Sempre piu' tollerabile la gente della Gentaglia. Sono questi degli elementi di disturbo della nostra psiche che dolorosamente sanno anche insistere sui nostri punti di malessere. Che lo facciano volontariamente o no, importa poco. Quello che conta è che con questi, la rotta di collisione è inevitabile. Allora l'unica è accelerare e passare oltre e prima... Ma se non ci si riesce, ridurre al minimo i contatti e fuggire via. Anche perchè invece del blob, questi sono in genere appiccicosi e anche un po' puzzolenti... Non è facile che non lascino scorie e tossine...
Resta da parlare delle Persone. Sono quelli che trovi e scegli. Quelli che rispetti perchè ti sanno dire una parola di comprensione, di affetto oppure ti sanno considerare come essere vivente dotato di cerebro. Sono quelli che apprezzi, che possono anche non ricambiare, ma sui quali proprio non te la senti di dire e pensare nulla di male... Insomma, sono gli elementi che vogliamo e che ci portiamo dietro...
E tutto questo per dire che in questi giorni post compleanno, sto riflettendo un po' sulle persone che ho intorno. Penso al blob, alla melma, e alla terra solida. E tutto sommato ho un bilancio positivo che mi rende fiducioso... Chissà poi perchè...
lunedì 14 novembre 2011
E se un giorno quest'anno finisse...
Eppure il 2011 è stato difficile e quindi ho guardato con una certa attenzione l'esaurirsi del tempo tra il mio precedente ed attuale genetliaco... E' stato un po' cercare di anticipare la fine d'anno che ancora appare lontana seppure invece profondamente vicina. Non ho messo i pesi con le cose positive e quelle negative sui piatti opposti della bilancia, un po' perchè occupato, un po' per pigrizia e paura di confrontarmi con tutto quello che è successo. Non ho intenzione di farlo neanche ora. In fondo ho l'impressione che la cosa migliore sia semplicemente dimenticare o ricordare, ma senza una collocazione temporale troppo precisa.
Purtuttavia, tralasciando il mio personale, è forse il caso di guardare un po' in giro alle cose successe nel mondo e a come hanno influenzato il nostro modo di vivere. Molto mi proviene dall'Italia. Altro dal considerare a livello un po' piu' globale, dove stiamo andando. Il frullatore mondiale si è interconnesso ancor piu' profondamente. Come dice la teoria del Caos, il battito d'ali di una farfalla in Cina puo' influire su eventi piu' o meno catastrofici in giro per il globo. Siamo investiti dallo spettro di questa dannata crisi, troppo spesso pero' non chiarita. Agitare delle cose che in modo fumoso vanno a colpire il nostro conscio-subconscio è un gioco sporco eppure gradito a molti. Chi ha la capacità di controllare le informazioni a suo piacimento è anche in grado di guidare un colpo alle paure.
Questo è quello che vorrei finisse quest'anno, ma so che non accadrà. Siamo diventati troppi e troppo complicati su questa Terra per illuderci che si possa tornare a quel semplice mondo di necessità primarie. Allora non si viveva meglio. Su questo non ho dubbi. Pero' non sono convinto che tutto quello che abbiamo bruciato nel nostro renderci complicati sia stato giustamente gettato via. Progresso e sviluppo sono le parole piu' amate nel mondo, ma definirli è la cosa piu' difficile che ci sia. E alla fine di quest'anno, se provassimo a incasellare gli eventi in una di queste due categorie che hanno accezione positiva, potremmo ritrovarci con poco o nulla...
Ed è questo quello che mi preoccupa all'approssimarsi della fine d'anno. Che ripercorrerlo non sia cosi' gratificante. Sempre che lo sia mai stato...
domenica 13 novembre 2011
L'addio e le mancanze...
lunedì 7 novembre 2011
E sfoghiamoci un po'
E' stato come uno schiaffone deciso in pieno volto di chi mi ascoltava incredulo. Ma era tempo per dire decisamente basta. Soprattutto a me stesso. Ho usato alcune delle preziose risorse del mio piccolo cerebro in avvitamenti troppo inutili per essere spiegati. Ho lasciato che cose che non hanno piu' alcuna importanza rimanessero a girare nelle circonvoluzioni periferiche, con qualche puntata improvvisa al centro. E adesso bisogna proprio mettere un punto a tutto ciò.
Sono in un certo senso orgoglioso di aver dignitosamente fatto esplodere la parola fine ad una situazione paradossale in cui mi ero messo a bagno. Adesso non si torna in nessun modo indietro e non c'è niente da rimediare. Ma era cosi' che doveva andare da lungo tempo.
Ora si potrebbe discutere su quello che è giusto e sbagliato. Ma devo dire che non posso pentirmi di aver fatto una scelta moralmente valida verso il mio benessere. E' tutto chiaro adesso. Non è rimasto niente in sospeso che sia inespresso. E ora ho un gran sonno, come se avessi atteso questo momento a lungo per riposare al fine.
Ho pensato che poche parole e un silenzio possono fare molto male. Perchè il silenzio svela e ricopre tutto di una gelida brina... Ma in realtà sento già un caldo sole. Non è una vendetta quella che mi sono preso. E' stato stabilire il punto con una carta nautica nuova che mi dice dove sto mettendo la prua.
Nel mio amore infinito per metafore e similitudini, sembro perdere il significato delle cose. Ma in realtà lo ritrovo dicendo semplicemente che ho perso, ma se prima credevo anche la dignità, stasera mi sento di aver riconquistato il diritto di essere me stesso completamente.
Quando rileggero' questo post, mi risulterà forse oscuro. Ma non mi preoccupa perchè è un post liberatorio, uno di quelli sinceri.
E lo ho atteso a lungo...
domenica 30 ottobre 2011
Napoli, sole, U2 e fantasia.
Un weekend di fine ottobre pieno di caldo a Napoli. Quando ci sono arrivato c'era un sole che pensavo ormai di rivedere in 10 mesi, e invece questa è una città sempre stupefacente... Venire a Napoli è inevitabilmente scoprire il perché, nonostante i milioni di problemi, essa non scompaia, e sperabilmente non scomparirà mai...
Ovviamente io ci torno per vedere famiglia e sentirmi un po' a casa, foss'anche per poche ore... Questa volta, con piacere, ho aggiunto alla mia visita l'opportunità di incontrare gli amici fan degli U2. Raduno è una parola che nasconde fare chiacchiere di musica, certo, ma anche presentare un luogo attraverso il suo cibo ed alcune di quelle immagini da cartolina che le persone possano portare con sé.
E in questa centrifuga di eventi ad alta temperatura spero e credo di non essere il solo a essere uscito divertito e ovviamente anche un po' devastato da un concerto di cover dei nostri irlandesi. Ricordo vagamente che la musica era un po' altina, visto che il mio orecchio destro continua a fare cenni di dissenso all'ascolto... Ricordo che il mare ha fatto vedere quanto sia straordinario e profumato. E ricorderò poi a lungo che gli incontri al suono di canzoni che non possiamo dimenticare, non perdono quella luce di amicizia che vale la pena di godere insieme...
C'è spazio per tanto in 2 giorni passati insieme, e io ne prendo un bel po'. Ringrazio tutti quelli che sono venuti. Sarà bella un'altra serata, giornata o qualunque altra idea possa sorgere. In attesa del lancio sul Claw o su qualunque prossimo palco, I wanna run...
sabato 22 ottobre 2011
Una battaglia vinta non sempre decide la guerra...
martedì 18 ottobre 2011
La clonazione partendo dai film...
lunedì 17 ottobre 2011
Conferme: il sogno che non sarà sempre cosi'....
sabato 15 ottobre 2011
Fuoco: per bruciare perfino i diritti...
giovedì 13 ottobre 2011
RIP - Storie di persone
Ne scrivo a qualche giorno di distanza dalla scomparsa del fondatore e motore di una delle aziende più dinamiche degli ultimi anni. Steve Jobs, un uomo sicuramente interessante, specialmente dal punto di vista professionale. Uno che di se stesso ha fatto molto parlare, e che ha prodotto svariati oggetti che rimarranno per certi versi storici.
Certo, e mi dissocio in questo da tanti che vedono in lui un profeta dell'high tech, il suo contributo allo sviluppo tecnologico, almeno negli ultimi anni non lo vedo tanto chiaro. L'estetica di iPod, iPhone e del relativo parco macchine non è un punto che discuto. Sono oggetti belli, ma tecnologicamente non particolarmente nuovi. Hanno creato un bisogno, hanno avuto la capacità di cavalcare un'onda e si semplificare la vita a tutta una serie di persone non interessate a quello che c'è sotto il cofano. Poi con l'apple store tutto è diventato commercialmente un risultato straordinario. Una buona filosofia di marketing ha quindi fatto il boom e il successo. Che lui ci abbia messo le mani e la faccia, è indubitabile. Ma proprio per questo penso sia giusto additarlo più come un ottimo capitano d'industria che come il genio tecnico che molti gli hanno attribuito.
Purtuttavia resta valido il suo contributo in altro senso. Steve Jobs ha infatti sdoganato il mondo dell'elettronica da quella apparenza sfigata da smanettoni dalle scarse doti sociali. Sono passati di moda i computer o i telefonini tristi, e il concetto di elettronica di consumo che diventa parte dell'arredamento o del tuo vestire come accessorio, ha cambiato le cose in modo radicale. Se oggi il mio cellulare è un oggetto che sembra uscito da una delle migliori pagine del design tecnico, è anche perchè c'è stato un iPhone e molti iPod che hanno guidato un trend nuovo e fondamentalmente piacevole...
Al di là comunque di questi discorsi, penso che la perdita di Steve Jobs sia per Apple un punto critico per il discorso immagine. Tecnicamente sono certo ci siano tante persone che sanno e sapranno fare, ma comunicativamente chissà. Umanamente mi ha intristito pensare che a 56 anni sia scomparso uno che aveva ancora la capacità di stupire. E ancor più devo dire di aver ammirato quel suo attaccamento alla vita testimoniato dal fare anche da malato. In questo mondo brutale e indelicato, mi aspetto un iPod RIP, ma spero non si veda. Spero piuttosto in un futuro di altri Steve Jobs, che sappiano guidare e indirizzare le persone in altre direzioni, non solo quelle aziendali. Comunicatori di pensieri, di idee... Ma anche per questi, a volte oggi, si deve scrivere RIP...
martedì 4 ottobre 2011
Shopping di cervelli
domenica 2 ottobre 2011
Explaining Ciccio
Ciccione... |
The abuse of Ciccia and Ciccio as to the number of people I name that way, could confuse a bit... But this comes from the fact that when people are relevant for me, their name switches to the best sounding nickname... So here we have Ciccio, Ciccia, Ciccigno, Cickigna, Ciccina, Ciccisito, Ciccetta and I could keep on for some time...
Dear All Together Cicci, I wish to everybody to find many other Ciccio and Ciccia, and even if they will be a bit "ciccioni", I'm sure we'll use always the capital C...
sabato 1 ottobre 2011
La prima cosa bella - Percorsi a ritroso
E' un viaggio, e su un blog di Viaggi e di Odissee può ben essere ospitato. Non un viaggio solo fisico, ma un ritorno alla propria storia, a quella che ci fa capire come e perchè siamo diventati quello che siamo. Flashback e presente... Un film che mi ha toccato. Ma proprio per questo non ne voglio parlare troppo.
Però mi è venuta voglia di dire che un giorno tutti noi dovremo tornare ai nostri percorsi di un tempo. Che anche quello che vorremmo cancellare, spunterà da sotto al nostro bianchetto fatto di chilometri o di semplici metri appoggiati a coprire le lettere già scritte. Secondo me, nella dolorosa o gioiosa passeggiata tra i ricordi, troveremo noi stessi in modo inatteso. Quello che ci rimane non sono nè i tratti somatici nè le cose. Quello che ci resta sono solo le emozioni scritte e le sensazioni cicatrizzate nel nostro cervello di primati... Si scateneranno allora delle tempeste di inesplicabili lampi e tuoni confusi eppure nitidi. E noi saremo lì a non poter far altro che ricordare.
Condanna o premio della nostra passeggiata sulla sfera azzurra, torneranno amori, spezzoni di film, lacrime e gioia. Ma più di tutto forse anche i nostri dolori. E forse questo è qualcosa che, nella sua inevitabilità mi spaventa. Immersi in quel frastuono di luoghi localizzati in istanti precisi e allo stesso tempo senza alcuna sequenza, percorreremo in un istante quelle strade che non hanno un nome, ma conosciamo bene. Non so veramente dire se questo mi accadrà. Forse mi accade già troppo spesso e senza controllo.
Il percorso a ritroso con gli occhi di chi ha già visto e sentito è un percorso nuovo eppure vecchio. Uno di quelli che non funzionano tanto bene. La natura ci ha dato pupille che guardano avanti e un collo che gira molto poco... Forse c'é una ragione per tutto questo. Ed é meglio non andare contro le scelte della natura...
venerdì 30 settembre 2011
Soap Operas
Se le soap operas sono fantasiose, la vita lo è decisamente di più. Ma nel complesso, nessuno potrebbe immaginare le assurde involuzioni - rivoluzioni - confusioni delle fiction, se non avesse qualche esempio reale.
Di recente mi è capitato su Facebook di ricordare quando anni fa con mia Madre guardavano ogni pomeriggio l'indimenticata Sentieri. Ho scoperto con certo orrore di aver usato innumerevoli sinapsi nell'interlacciare i ricordi relativi a quel periodo. Per non parlare di General Hospital e di milioni di ore di cartoni animati. Ricordi che occupano memoria. Ma possono essere classificati come inutili? Non lo so.
Ho imparato nella mia prossima 36enne esperienza, che tutto serve e tutto ci prepara a quello che ci può succedere. La nostra più grande forza come esseri pensanti è quella di ragionare facilmente per analogia. E quindi anche solo cose immaginate sullo schermo possono servire, finanche quando sia in corso d'opera che a posteriori, le consideriamo stupidaggini impossibili. Anche perché poi la vita ci propone situazioni molto al di là delle fantasie degli scrittori. E così ogni storia ha il diritto di essere raccontata...
E brevemente ritornando alle soap, esse sono anche una espressione della cultura di un paese. In Italia ci sono sempre piaciute quelle con i ricconi d'oltreoceano, bellissimi e perversi. Quelle sudamericane sono state sempre guardate come produzioni di serie b, come un po' meridionali. E in definitiva, non sono le storie di Berlusconi e compagni delle soap alquanto misere? E l'Italia ci scivola su, con il suo gusto del pettegolezzo che sembra sempre innocuo, ma che forse in questo frangente non lo è più...
mercoledì 28 settembre 2011
Le novità.
Oggi mi sveglio e non c'é là nebbia. Un po' ne ho negli occhi, ma è quella alcolica di ieri sera. Le cene con i colleghi sono sempre traditrici da questo punto di Vista. La nostalgia x quelli che se ne sono andati. L'anticipo di mancanza di quelli che se ne andranno tra poco. La stessa incertezza di come e dove andrò prossimamente, rendono i discorsi molto complicati. E quindi serve un po' di vino a metterci una pezza e a sciogliere la lingua. Esco da queste serate sempre confuso. Ma non infelice.
Ma questo post è dedicato alle novità. Non necessariamente le mie novità. Il mondo sta di nuovo cambiando faccia. Almeno quello che conosciamo noi. Me ne convinco vedendo come l'economia, che da quando sono nato domina il nostro destino, stia di nuovo modificando i suoi punti di riferimento.
Ma tutto questo è davvero necessario? Cioè, per vivere bene è necessario mantenere a livello globale dei livelli di sviluppo vertiginosi o ci sarebbero delle alternative? Me lo chiedo perché ciclicamente torniamo a essere cacciati nel tunnel della disperazione dalle tasse che piovono come mattoni di ghisa. E possiamo spiegarci come siamo arrivati a questo punto? Di fatto, nel litigio politico quotidiano, la comunicazione del perché siamo così rovinati, non viene mai provata da nessuno. Probabilmente, me ne scusino quelli che ne sanno, la maggior parte dei nostri leader non saprebbe che pesci prendere se gli parlassero di economia. Di certo nessuno sa motivare la popolazione allo sforzo comune. A parte i soliti ormai rituali discorsi sulla magistratura e sulle donne di buon o malaffare, il Presidentissimo dice sempre poco sulle cause, probabilmente anche perché ne ha la coscienza piena. E dall'altra parte la Opposizione da trincea sa solo sparare su chi mette la testa fuori. Non è mai un discorso che sia chiaro ai mortali. Mantenere il sacerdozio di casta è un obiettivo inconfessabile, eppure sempre valido.
E intanto ci dicono che l'Europa va a fondo, ma non sono mai in grado di dire perché senza lasciare adito a dubbi. E neanche propongono idee dietro cui allinearsi convinti.
Torno a invocare un movimento di opinione che coinvolga noi, quelli che dovrebbero essere diventati una classe dirigente nazionale. Ma colpevolmente devo ritirarmi in buon ordine nel maniero dove mi sono rifugiato da qualche anno...
È colpa anche mia. E questa non è una novità...
domenica 25 settembre 2011
Il tunnel della Gelmini
Si parla spesso in questi giorni di Tunnels. Non è molto elegante menzionarli a proposito di una donna, ma è inevitabile vista la gaffe della ministra della pubblica ignoranza. Che la signora sia stata così avventata nella sua dichiarazione stupisce. In fondo in quella sua aria da maestrina vecchio stile, è racchiuso uno dei soliti messaggi berlusconiani. In effetti la Gelmini ricorda quelle rigide signore che negli anni 50, quando il presidente andava a scuola, educavano la gioventù italiana. Essendo personalmente legato a quel ricordo, probabilmente il presidente ha voluto riportare l'Italia, almeno stilisticamente, a quei tempi andati. Tutti, finanche noi che siamo tra i 30 e i 40, riteniamo superiore il passato educativo al presente. Ma dovremmo invece essere più proiettati nel futuro e nelle cose nuove. Quindi non direi che la scelta della Gelmini possa essere considerata un successo sulla via dell'innovazione. Peggio sarebbe comunque se il Presidente potesse mettere nei piani di studio i suoi metodi. Di recente ho sentito in un documentario di come andasse fiero del suo generoso aiuto ai compagni meno volenterosi. Li aiutava, lui genio dall'animo pio. Peccato che lo facesse dietro retribuzione. Che amico. E come dovevano amarlo tutti... Ma ritornando al tunnel, è interessante forse sapere che bisognerebbe saltare sul carro del vincitore quando è già colmo di premi. E anche lì fare attenzione a dove si appoggiano le terga e i relativi tunnel, sarebbe un'idea non male. Certo l'annuncio del Cern è importante. Per la fisica particolarmente. Ma un giorno sicuramente anche per l'umanità. Però è un annuncio che è anche una richiesta di aiuto. Il risultato va verificato. È molto bello filosoficamente che un gruppo di ricercatori sicuramente eccellenti si metta in discussione. Il dubbio socratico è una realtà in via di estinzione purtroppo... Troppa fretta quindi, e la superbia di ipotizzare di capire cose che trascendono là normale cultura generale della semplificazione assoluta... La bellezza della scienza è anche di essere un po' misteriosa. E se la si guarda superficialmente, dire di aver scavato un tunnel di 700km diventa un impresa possibile quasi quanto lo scavo vero e proprio... Insomma, questa volta il tunnel la Gelmini se lo è scavata da sola. E speriamo che non lo veda il Presidente: pare infatti che negli ultimi anni non resista bene alle tentazioni. E se scambiasse il foro per qualcos'altro? Coinvolgere anche i neutrini in questo magro spettacolo, mi sembra francamente troppo...
Cercando l'uscita dalla rotonda...
Ebbene siamo di nuovo a parlare di me e di quello che mi succede in questa vita. Si tratta di cose ordinarie, penso spesso noiose, ma la propria vita a qualcuno deve interessare, e quindi almeno un lettore-scrittore ci sarà...
Sono uscito dalla strada a senso unico nella quale ero andato a infilarmi. Per una serie di ragioni che sarebbe lungo e spiacevole spiegare, soprattutto adesso che queste ragioni hanno preso un'altra direzione, sono riuscito a percorrere lo spazio verso un luogo nuovo. Purtroppo, nella imperfezione delle cose, sono finito in una rotonda a raggiera.
Ora, in una definizione che conio al momento, la rotonda a raggiera è quella da cui sì dipartono più di 4 raggi. Ma molti di più. E non tutti questi raggi hanno indicazioni sulla direzione ben visibili. Anzi, la maggior parte sembra semplicemente far vedere che un percorso c'é, ma non è ben illuminato. Sono entrato nella rotonda, eppure l'unica strada che conosco e riconosco nella rotazione, è quella da cui sono uscito e che non voglio ripercorrere...
È in ogni caso un momento positivo con una serie di piccole contropartite del tipo magoni da decisioni da prendere, sforzi inusitati per tenere il raggio di rotazione costante. La benzina, pur costosa, non sembra al momento il problema. Piuttosto il motore a volte batte in testa. E il moment non sembra così efficiente...
Nel cercare di capire quale via sia la più approssimata alla direzione che vorrei imprimere, tento di rallentare per buttare un occhio il più lontano possibile nella strada e vedere dove va. Ma finora, sarà la mia antica miopia, sarà che il motore non è tanto prono ai cambi di ritmo, non vedo bene.
Eppure sono emozionato dalle possibilità, e ad un certo punto, con rischio, svolteró repentinamente...
Sperando non ci siano incidenti...
domenica 18 settembre 2011
Viaggi in camere ad atmosfera incontrollata
lunedì 5 settembre 2011
Non sono un giocatore...
martedì 30 agosto 2011
BBQ with U2, ovvero per strade senza nome...
E così un sabato e domenica di buon cibo, di tante parole, di aria fresca e il lento fluire del tempo...
É iniziato con un acquazzone che, a chi é stato a Zurigo il 12 settembre 2010, ha fatto nascere un sorriso al limite del nostalgico. Mentre il trattore ci portava su e le terga insieme a tutto il resto si riempivano d'acqua, ridere é stato un must. Asciugarsi pure lo é diventato, perché la montagna in umido non é come un gulasch caldo... Alcuni hanno tenuto su le mutande "fresche" con uno stoico sorriso: la raccolta di mitili conseguente non é stata comunicata, ma sembra che ci sarà da festeggiare fino a Capodanno! Dopo si é mangiato, fatto un quiz su cui non avrei scommesso un euro e che invece mi ha regalato l'innegabile soddisfazione di saperne un pò e tanto altro. Ma soprattutto é stato incontrare gli altri con uno spirito sereno, dove U2 significa intrecciarsi con gli altri e farne uscire tanto di buono.
Dovrei allora ringraziare qui uno per uno i presenti per quell'atteggiamento positivo e per la compagnia che riempie il cuore. E invece mi pare il caso di dire che Bono, Edge, Larry e Adam hanno seminato buona musica e raccolto intorno a sé tante persone speciali. Cercando tutti quel che ancora non abbiamo, speriamo di camminare insieme per strade che conosciamo anche se non hanno un nome... (libera interpretazione di parole...)
lunedì 29 agosto 2011
Austria e Tirolo: viaggio in montagna senza corde...
Ebbene é stato un viaggio chilometricamente impegnativo, ma senza alcuna sofferenza. Questa volta é stato andare in montagna vera, tra quei 2000-3000 metri sul livello del mare dove tutto diventa rafefatto, ma se c'é il sole, splende di colori inestinguibili... É la montagna dell'Austria, del Tirolo, che lascia nel cuore e nel suo compagno il cervello, la sensazione di non poterne fare a meno...
Abbiamo fatto tutte le cose giuste, partendo presto ma non troppo, arrivando in quella gemma che si chiama St. Anton am Arlberg, ripartendo poi per Innsbruck e infine per Roverè della Luna.. Mai troppo stress, ma sempre qualcosa da fare e d vedere...
St. Anton é una località sciistica pura. Oggi che ne ho viste un pò, dico una di quelle organizzate religiosamente. Però anche d'estate la montagna e la sua natura, sono una felice combinazione. Abbiamo disceso lungamente (ma non troppo) l'assolato e ripido pendio fermandoci giusto in tempo, prima che le ginocchia di gente di città iniziassero a scricchiolare. Respirando l'aria di montagna, puoi domandarti perché l'umanità non sia in grado di crescere meno fragorosamente, ma la risposta arriverebbe comunque troppo tardi...
A Innsbruck abbiamo trovato una città torrida, chiusa strettamente tra punte che sembravano le dita di una gigantesca mano a coppa. Saliti in alto, abbiamo visto le Alpi vere, senza soluzione di continuità e a 360 gradi... É stato rasserenante, e mangiare in quota la solita cotoletta non ha guastato la sensazione di allegria al sole... E la città l'abbiamo vista e capita abbastanza da dire che ci si potrebbe stare bene, magari anche evitando un paio di musei non troppo necessari..
E infine l'Italia di Bolzano e dintorni.. Nuova per me, e non posso dire forse adesso di conoscerla tanto di più, ma piena ancora una montagna da scalare, con o senza corde e scarponi. Ci aspettava una radura piena d'amicizia e di un verde abbacinante, dove si spargeva un silenzio senza ronzio e quasi collocata in un tempo che piano scorre, senza spingere sui pedali.. Bellissimi questi luoghi. Per uno di quelli nati a mare e che non é arrivato in montagna prima di 3 anni fa, é un'esperienza sorprendente amare anche i pendii e il dolente e ritmato salire e scendere... Ma é una bella sensazione quella di non essere finiti dentro, riuscendo ancora a godersi le cose e viverle un pò, almeno durante questa troppo breve passeggiata su di un globo quasi sferico, ma mai liscio...
venerdì 19 agosto 2011
Numeri primi
A parte il film, ciò che mi ha attratto é il ritorno del concetto dei numeri primi. Definizione semplice: un numero primo é divisibile in modo esatto solo per se stesso e per 1. É noto che tutti i numeri sono divisibili per 1, ma la maggior parte sono divisibili anche per altri fattori. Invece i numeri primi no, sono di fatto unici... Un pò alteri, un pò individualisti, cercano un se stesso negli altri con cui fondersi solo per ritornare alla scomposizione minima, a quell'Uno cui forse tutti noi, consapevolmente o no, tendiamo...
I numeri primi sono fondamentalmente numeri brutti, ineleganti. La stragrande maggioranza é composta da numeri dispari perché appena superato il 2, tutti i numeri pari sono direttamente divisibili per il più piccolo di loro. Ma 2 é anch'esso un numero primo, forse la più elegante espressione di una completezza assorbita e propagandata... I numeri pari richiamano quella simmetria che é per noi bellezza, quelli dispari, e anche primi, non possono fare altro che cercare il loro divisore, o continuare incessantemente a dividersi per uno, dando come risultato sempre se stessi. E i numeri primi sono una quantità infinita. Tende a quella quantità anche la nostra umanità? Probabilmente sì: all'eccesso, non ci sono due individui uguali che possano quindi risolvere il problema della divisione di chi hanno di fronte... Produrre quel magico Uno resta impresa impossibile se si cerca un altro se stesso...
La mia risposta é nella poco elegante, ma meravigliosamente reale soluzione per approssimazione: ci deve essere da qualche parte qualcuno che ci permetta di approssimare da vicino quell'1. Se siamo un 3 o un 11, deve esserci un 2,9999999 o un 11,695965 che ci porti in quell'intorno romantico piccolo un epsilon a piacere...
One, but we're not the same...
lunedì 15 agosto 2011
Street parade 2011 - Zurich
Note per Viaggiatori Occasionali...
Capotreno e Viaggiatori