Oggi diamo l'addio a Berlusconi e al suo (mal)governo. Ora non mi interessa salire sul carro di nessuno. Non credo ci siano in questa storia tanti vincitori. Mi fanno solo ridere quelli che dicono: esserci liberati di Berlusconi è merito nostro. Se c'è una persona che è responsabile di ciò è proprio il Cavaliere di Arcore. E' stato colpevole di superbia (il suo difetto sommo) e di non aver realizzato per tempo che gli sarebbe stata imputata totalmente la crisi economica. Il declino, lo sostengo da molto, va ricercato nello smutandamento del Bunga Bunga, ma adesso il fiato sul collo non era quello di qualche escort di medio livello, quanto quello dei mercati finanziari. Persone spiacevoli quelle: ti giri un minuto e ti fanno sentire la barba sul collo...
Ora si continua a parlare di lui come da 70 anni si parla del Duce. Speriamo duri meno il suo ricordo. In fondo il suo contributo a detrimento dell'ex Bel Paese è molto meno significativo... E soprattutto adesso va voltata pagina anche nel modo sempliciotto di fare politica di tutti quelli che a lui si sono contrapposti. La lotta nei confronti di un uomo solo al comando, ha preso il sopravvento su ogni forma di proposta e di programma. E' fin troppo vero dire che, come in occasione della caduta del muro di Berlino e il dissolvimento del regime comunista, non c'é piu' per troppi un nemico da combattere. Dire peste e corna di uno è infinitamente più facile di esserci a proporre qualcosa.
Nell'essere comunque speranzoso che quell'approccio falso e untuoso del Padrone e dei suoi squallidi lacchè possa scomparire, mi chiedo se l'Italia non abbia bisogno di un Topexan migliorato per curare tutti i brufoli purulenti che le dominano il volto. Adesso Monti farà quello che l'Europa chiede. Saranno lacrime e sangue, e tanti si pentiranno di averlo acclamato. Ma sembra sia indispensabile. E' però pacifico che sia una transizione verso un governo politicamente legittimato. E qui cascherà pesantemente l'asino se nessuno si proporrà con un approccio sano e meditato e con un programma che dica al Paese cosa, chi e quando fare per continuare a prosperare. Ricordiamocelo sempre: quello che si vuole mantenere è il benessere e il livello di vita cui sia abituati. La possibilità di goderci il nuovo iPhone e tutte quelle altre diavolerie che ci fanno ridere. E questo vale per tutti, anche per chi non ce la fa a arrivare a fine mese. E' il modello sovraeccitato del superfluo che diviene indispensabile. Non sono contro di esso a priori, ma penso che si debbano dare altri valori. Credo che si debba proporre una vita equamente serena, con la possibilità di un piatto caldo in tavola per tutti e un tetto sopra la testa. Anche a costo di rinunciare a qualche "sfizio". Sono un sognatore, me lo dicono tutti, ma francamente me ne fotto.
Ora che Berlusconi è archiviato, vorrei vedere delle idee. Non è possibile per un paese vivere come un'azienda e guardare solo al prossimo trimestre. La visione deve essere filosoficamente indicativa di cose da fare in anni, quelli che una generazione ha da vivere...
Forza e coraggio. Proponete, e avrete il mio voto...
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