sabato 31 gennaio 2009

Dal tetto del mondo, cadere fa male?


Prima di infilarmi in un desiderato fodero, stasera mi sono imbattuto in quei servizi sportivi che mi piacciono tanto sulle reti rai... Si ripercorrevano i successi di alcuni dei nostri campioni olimpici italiani. Ragazzi, ragazzini di indubbio valore atletico, che con dedizione hanno saputo spremere da se stessi quei talenti che non si possono solo costruire...

A sentirli parlare nella loro ingenuità di persone che stanno ancora crescendo, mi è nata la curiosità di capire cosa succede in quel processo per cui un giorno sei sul tetto del mondo, e dopo un pò scendi le rampe di scale fino a ritornare al piano terra, sperando di non ruzzolare giù... Napoleone che fu 3 giorni nella polvere, 3 giorni sugli altari, non seppe mai riprendersi dalla sua mania di onnipotenza e dal suo sogno di dominio... Il paragone è ovviamente forzato, ma mi domando se poi lo sia tanto. Questi ragazzini (sì, non prendiamoci in giro, gli atleti sono ancora dei ragazzini...), si trovano un giorno a diventare i signori delle loro discipline: investiti di santità, infilati nel tritacarne mediatico, come possono mantenere distacco da quelle ammalianti sirene che si chiamano notorietà e adulazione? Quell'Ulisse legato all'albero maestro è un'immagine impossibile, perchè nessuno si può realmente far fermare senza provarne un dolore che tutto sommato è inutile... E tutto questo va avanti finchè si è ancora in gara, finchè si è ancora i primi.

Sul tetto del mondo, ecco come ci fanno sentire i nostri eroi... E poi? Quando non ce la fanno più a essere lì, su questi grattacieli sempre più alti? Noi, gli spettatori che si sentono onorati e partecipi delle vittorie senza averne alcun merito, passiamo al nuovo che avanza, dimenticandoci di quelli di ieri o dell'altro ieri senza scrupolo alcuno... Ingenerosi, vediamo le gare e giudichiamo: è finito, non ne ha più. Giriamo poi lo sguardo senza rimorso, esaltati da qualcosa di meglio, di più fresco...

E come vivono dopo loro, quelli che sono stati e adesso non sono più? Non lo so. Immagino che non sia facile trovare una propria dimensione. Forse si guardano indietro dicendosi: sì, ho vissuto... E poi, il quotidiano come diventa? Non diviene l'insopportabile follia dell'anonimato? Io sono un tipo anonimo. Molti vedendomi passare non si ricorderanno di me, del mio viso, del mio sorriso dritto o storto, dei miei occhi chiari o scuri. Per loro invece da un ricordo vivo sui volti di tutti, si passerà a quella dolorosa indifferenza che lascia stupiti e delusi... E che tristezza pensare che ancora in vita, si parlerà di loro sempre al passato. Una beffa e una condanna per quegli sportivi che non sono altro che uomini come noi...

Non c'è soluzione alcuna perchè non vada così. Permettergli di costruirsi un ego forte, un animo indipendente dalle carezze altrui, che non abbia bisogno del calore dei riflettori per essere riscaldato non è facile, ma mi auguro che tanti provino a farlo. Io non mi dovrò mai risvegliare con il pensiero che domani non sarò PIU' nessuno, e tutto sommato, questo dolore sono contento di potermelo risparmiare... Non sono gli altri a farci essere noi, o almeno c'è da sperarlo...

Colpiti dai regali .... a volte fa male

Ecco, tu la vedi dalla parte dell'attivo, ma io, io la vedo da quella del passivo destinatario di cotanta beltà.
Giustappunto dici che quando fai un regalo potresti essere colpito con il medesimo, è quello che ho provato io negli anni in cui mio zio aveva deciso che a Natale lui DOVEVA fare i regali. Aaaargggghhhh.
Sono stati anni di portacenere portatili da borsetta, set di prese da computer, torcette contenenti forbicinetagliaunghiecacciavitemartello, cacciaviti contenenti cacciavitinipinzinetorcette, candele mostruose e blasfeme.
Ecchedire poi del grembiule da Sciura regina del cattivo gusto che ho avuto quest'anno? Oppure della teiera (boh?) a forma di stufa? O del sottopentola che fai un salto indietro dall'orrore quando lo vedi?
Poi parliamo anche dei regali con cui strangoleresti il regalatore. Dico io, sei mia madre, mi conosci da xmila anni, perchè mi regali la camicetta bianca con il collo arricciato e i polsini pure in stoffa a quadri? Perchè, perchè, perchè? O il pigiamone antierotico? Che anche il maschio più arrapato scappa via urlando?
Sei la mia collega piccola, abbiamo discusso di tutto, SAI benissimo che sono un'atea convinta e razionale, quale demone ti spinge a regalarmi il set di angioletti in tutte le posizioni? Testasotto, testasopra, difianco diculo diammazzati ch'è meglio?
E i cavatappi? No, parliamo dei cavatappi. Uno che ci voleva un protosincrotone a corredo per farlo funzionare, uno americano, uno tetesco con scappellamento a destra. Ce ne caschiamo di cavatappi. Potremmo giocare al guinness dei primati dello stappamento della bottiglia in dieci contemporaneamente.
Per tutto questo e per altro ancora (burriere, formaggiere, pepiere, saliere e tutto il corredo del famolo strano) ho il mio piccolo museo degli orrori, uno scaffale di un mobile in cui metto tutto ciò con l'idea che prima o poi lo riciclerò. Ma mi vergogno troppo per riciclarlo davvero e quindi è tutto lì, imbalsamato stile Madame Tussaud.
E tutto ciò non ha mai fine, hai visto mai che dal prossimo Natale comincio a lanciare i regali sui loro mittenti? E li colpirò, oh si se li colpirò!

Regali che colpiscono... La dura legge del ti voglio bene...


Mi piace fare dei regali interessanti. Regali che in qualche modo colmino un'esigenza, anche quella solo di un ludico spasso o di un sorriso di pochi minuti... Mi ci concentro seriamente, e tranne in rari casi, riesco a stupire...

I regali li penso per colpire, perchè siano una sorpresa felice, perchè siano come la persona che li riceverà... E' triste fare regali anonimi, e non li faccio... Ho sbagliato qualche volta, come per esempio quando ho comprato per mio Padre una orribile palla che doveva rappresentare il mondo e che era un portapenne... Lo ho colpito, forse, ma molto più probabilmente mi avrebbe voluto anche lui colpire dopo...

E' questo il rischio nella scelta: se sbagli, il colpito puoi essere tu!!!! Assolutamente da evitare quindi: set di coltelli a lama lunga, soprattutto se accompagnati da tagliere ligneo sul quale si può essere inchiodati stile "vittima di lanciatore di...". Mai prendere boccette di profumo con angoli aguzzi e superiori a 125ml, pesano un botto e hanno un'inerzia tale che lasciano la melanzana... Assolutamente sconsigliate le cinture: la frustata sulla natica è incipiente e lascia i segni... Da considerare con attenzione un tavolo di marmo a Hulk... E poi, mai lanciarsi su beni di alto valore del tipo automobili: all'inizio possono portare una seria ricompensa, ma se le cose poi cambiano, si può finire a fare il tappetino interno dopo un paio di retromarce...

Insomma, regaliamo miei cari, ma pronti a scappare: colpire va bene, ma essere colpiti fa male...

Miniature: Blue Eyes

There are blue eyes which are more blue than others... They look at you, changing expression and your day. Behind them there is a storm of feelings that makes them full and difficult to read... Loosing the lightning in them is like never hearing a thunder: you can be scared, but the fascination will leave you a thrill that is worthwhile to live...
Blue eyes should not close them on the world around us: it's still full of rainbows that are stairways to the sky...

venerdì 30 gennaio 2009

Deja Vu: Brodo


Stasera ho rivissuto una scena di qualche anno fa. Io c'ero ancora come attore protagonista, ma la controparte era cambiata... Alcuni anni fa, stabilii una bella amicizia con una persona che per quel vissuto mi è ancora molto cara, sebbene non siamo più vicini come un tempo perchè tanta acqua è passata sotto i ponti, e non sempre acqua pulita...

Una sera, non ricordo quando, ma doveva essere estate, si decise di mangiare una cosa a casa mia... Faceva caldo, e io non avevo ancora scoperto di essere un buon cuoco. Sapere che la suddetta controparte aveva problemi di stomaco/pancia, mi scombussolò un pò i piani di preparativo, orientati verso una napoletanissima pizza... Tuttavia si decise di vedersi lo stesso, per parlare, per confrontarsi perchè era un momento sì... Ebbene la voltammo a pastina in bianco...

Stasera è successo in Svizzera. Doveva essere una cena normale a base di salsiccia e/o pollo, il tutto come condimento della pasta, ma invece no. Stomaco in subbuglio, volto tirato... Ok, pastina in brodo granulare, sana e curativa... Niente più di questo...

Perchè? Perchè io sono fatto così, e nasce in me il desiderio di prendermi cura delle persone, di sapere che stanno bene, e che stanno bene anche un pò grazie a me... La gratitudine non è quello che voglio, e tutto sommato divento anche ossessivamente noioso quando mi preoccupo... Però il deja vu è stato doloroso... Temo per il futuro che ancora una volta poi passi una veloce corrente sotto le arcate... Chissà...

Vivere in un cantiere

Perchè appunto è quello che sto facendo in questi giorni. La necessaria premessa, per chi non conosce la mia casa, è che perlappunto non ci sono porte. Cioè, calma, il bagno e la camera da letto la porta ce l'hanno, ma il resto no. Quindi entrata, salone, cucina, corridoio che sembra una stanza sono tutti aperti e comunicanti.
Ora si dà il caso che il mio terrazzo e quello della mia vicina perdano sugli appartamenti sottostanti e che siano anche solai di copertura e quindi di pertinenza condomianiale. Perciò dopo molte e molte riunioni in cui mi sembrava di stare nella gabbia dei matti o in quella delle scimmie urlatrici, sono stati deliberati i lavori di smantellamento, rifacitura guaina e rimantellamento. Si dà anche il caso che quando inizi una cosa ne escono altre 7 e pertanto io e lo Strano abbiamo deciso di far rifare anche: 1) la tettoia che copre metà terrazzo (che cadeva a pezzi ad ogni colpo di vento e dico proprio letteralmente), 2) gli intonaci dei muri, 3) la copertura del muretto del terrazzo, 4) il cancello del suddetto. Ovviamente poi non mi piacevano per niente le mattonelle che il condominio mi voleva mettere perchè i terrazzi che sembrano vasche da bagno mi fanno sinceramente vomitare e perciò me le sono scelte da me (e sempre ovviamente costano un bel po' in più).
Dato tutto questo aggiungo che per scaricare i materiali di risulta non possono farlo dall'esterno del terrazzo, che dà sulla strada, ma devono farlo da un balcone adiacente, che dà sul cortile. Ed ecco spiegato tutto: il balcone del terrazzo e il balcone adiacente sono completamente spalancati, gli operai trivellano e il montacarichi va su e giù, la casa non ha porte, il freddo la penetra in ogni meandro, la polvere pure, gli operai la percorrono in lungo e in largo con i piedacci sporchi e io devo stare a casa a guardare gli operai, o meglio a guardare che i 5 computer e varie altre carabattole di nostra proprietà non prendano il volo insieme al trasporto a rifiuto dei materiali di risulta.
Tutto si traduce nel tentativo di assassinio della sottoscritta con vari e diversi metodi, per congelamento, per soffocamento da polvere, per avvelenamento da miasmi chimici e mefitici e chi più ne ha più ne metta.
Aggiungete anche che la porta del bagno non ha chiave, ma solo una zeppa da mettere sotto la porta per chiudere e capirete che anche le naturali deiezioni sono impedite finché gli operai sono in casa e il risultato è lo sclero massimo e profondo della Perfezione, che dà i numeri al lotto e sbarella torno torno.
Ah, naturalmente lavorano anche il sabato, che ve lo dico affà? E naturalmente la casa è tutta pavimentata in parquet.

Gatta ha deciso di volare!

Viaggiatori cari,
stamattina sul treno racconto una storia che riguarda una di noi, Gattacicova. Mi perdonara' sicuramente se mi sono permessa di raccontare della sua decisione di cominciare a volare. Come? Una gatta che vola? Ma non era un gatto che insegnava a volare alla povera gabbianella? Si, nella storia di Sepulveda. In questa storia, invece, le cose sono leggermente diverse.
Gatta ha deciso di lasciare noi altri gatti del porto perche' ha incontrato un gabbiano ed ora volera' sui tetti di una nuova citta', tetti con la neve e bellissimi come piccoli bauletti che custodiscono i pensieri e gli oggetti dei loro abitanti.
Oggi al porto e' una giornata bellissima, il mare e' calmo dopo tanti giorni di pioggia e vento, vuole porgere il dolce saluto alla piu' trendy delle sue gatte!
Noi saremo qui a farle festa. Le auguriamo tutta la gioia che merita, trovera' sicuramente nuovi amici tra i tetti e sara' felice di volare con il suo gabbiano, lei che ha osato farlo.
Buona fortuna!

martedì 27 gennaio 2009

Tra un why e un because


Oggi una giornata positiva. Il problema grosso di ieri lo ho risolto, anche se nuovi ne sono nati... Ma il mio lavoro è così, e quello che mi lascia una strana sensazione di allegria è il riconoscere che, nonostante la complessità, i problemi che affronto generalmente riesco a risolverli, colto da un momento di ispirazione o da un testardo ragionamento... E' bello saperlo: avendone il tempo, posso venire a capo di tante cose, certo anche con l'aiuto degli altri...

Eppure oggi sono sospeso in cima a un cumulo di domande, che mi lasciano in molti casi senza un appiglio di risposta... Sono i sogni che mi predispongono a cercare sempre un because a ogni why... I sogni che racchiudono desideri, chiusi in fondo al cuor (cit)...

Come altre volte ho detto, in ogni caso, conta per me che ci siano le domande, perchè quando hai tutte le risposte non c'è più nessuna pagina che valga la pena di essere girata.


E in attesa della illuminata ispirazione che mi permetterà di formulare l'ennesimo quesito, vado a vedere le nuove immagini sfocate che la mia testa saprà creare, in un pragmatico cinematografo colmo dei volti con cui ogni giorno mi confronto... Questo giusto per dire: buonanotte! :-)

lunedì 26 gennaio 2009

Interview...


Oggi ho fatto un colloquio ad uno studente per vedere se fosse adatto a fare un periodo di internship/stage in azienda da noi... Trattavasi di cinese, già in Svizzera da un anno e evidentemente appartenente a quella generazione rampante del nuovo trend...

Ebbene, devo dirlo, il ragazzo è stato veramente deludente... Prima di tutto, a questo incontro, si è presentato con mezz'ora di ritardo. Spero che abbia chiesto scusa al mio capo, perchè a me non ha detto una parola in merito... Inevitabilmente questo atteggiamento mi ha un pò insospettito, e ecco infatti che la sua prima frase è stata: beh io sono venuto perchè volevo conoscere l'azienda, ma in realtà l'internship la vado a fare da un'altra parte... Stavo già per alzarmi dalla sedia, ma sono stato vinto dalla curiosità di capire che cavolo ci fosse venuto a fare da noi e quanto tempo avesse intenzione di farci perdere... Tempo pagato, per carità, ma che proficuamente può essere organizzato diversamente per aumentare il tempo libero! Il tipo non sapeva neanche cosa producessimo, e secondo me non ha colto bene il significato delle parole "generazione di energia", visto che ha detto che lui desiderava progettare e sviluppare hardware...

Qualche possibilità di salvarsi da questa figuraccia penosa di visitatore in vacanza in casa di un ospite indaffarato, gliela ho anche concessa. Gli ho chiesto delle sue esperienze e mi ha detto poco o niente vendendosi come un piatto di riso alla cantonese fritto in olio guasto... Gli ho presentato quello che avremmo voluto che lui facesse per noi, e ecco che ha strabuzzato gli occhi e ha sorriso ebete ripetendo quello che era il suo obiettivo di vita: fare altro... Gli ho fatto capire che, pur lavorando per macchine grandissime ora, anche io prima facevo microelettronica, ma lui è andato vicino a chiedermi una lettera di referenze che non gli avrei mai scritto... Dopo meno di mezz'ora, d'accordo con il mio capo, lo abbiamo liquidato in stile "passata di mastrolindo". Per cortesia lo ho accompagnato alla porta, desideroso di liberarmi di lui al più presto...

Mi dispiace più per lui che per noi... In fondo si è automaticamente sigillato dietro le spalle una porta che noi avremmo potuto socchiudere... In più, visto come va il mercato dei semiconduttori, qualche alternativa con un pò di flessibilità sarebbe stato saggio lasciarla aperta... Ma era un giovane ragazzino, e la sua visione è quella che un tempo anche noi abbiamo avuto nella ricerca del nostro posto nel mondo... L'esperienza lo aiuterà in futuro, ma ho visto in lui qualcosa che mi ha intristito: mancanza di curiosità... Non una bella cosa per chi vuole fare il nostro mestiere, dove tutto serve e niente è indispensabile, ma di sicuro dove tutto torna!

domenica 25 gennaio 2009

Mi scappa ...

.... di cucinare! Che avevate capito?
Si, ogni tanto a me scappa proprio di cucinare, devo assolutamente cucinare e dare da mangiare quello che ho cucinato a qualcuno. Ho pure le mie cavie preferite, cioè le mie fruitrici, utenti, amiche che si mangiano quello che cucino e si sdilinquiscono con sospiri, urletti, "divino", ecc. ecc.
Anche perchè ne hanno ben ragione, ecchecavolo! E dunque, visto che si prevedono lavori sul terrazzo e quindi casa incasinata, giovedì ho imbandito tavola per due amiche. E ho cucinato bene. Ho fatto la Creme brulèe di zucca, poi la Corona imperiale di agnello e il Cake di noci, gorgonzola e pere. Due ricette le ho prese dal cavoletto di Bruxelles e una me la sono inventata, merito anche del macellaio romano di cui vi avevo detto.
Perchè a Roma da questo fantastico macellaio (tal Feroci, che poi è famoso) ho comprato qualche cosina (la corona suddetta, una tagliata di manzo fa-vo-lo-sa e un polpettone con castagne e tartufi) da portare a casa. E mi scappava assolutamente di farla. Ho chiamato le mie amiche e ho detto "verreste a cena giovedì?". Dall'altro lato del telefono si sono sentiti suoni confusi di lotta e poi hanno bussato alla porta: erano loro che erano già pronte.
Quindi mi sono prodotta con poca fatica e tanto entusiamo.
Devo dire che i cucinielli mi sono venuti benissimo. E perciò vi dò la ricetta della creme brulèe, perchè è veramente veramente buona e coreografica e spettacolare e non costa assolutamente fatica. E' tratta dalle ricette della famosa blogger Cavoletto di Bruxelles ed è questa.

Creme brulèe di zucca e parmigiano

Che poi non è vero che è una creme brulèe, ma ne ha l'aspetto e quindi ....
Vi occorrono per cominciare 400 gr. di purea di zucca, quindi comprate circa 700 gr. di zucca, sbucciatela, tagliatela a fette e mettetela in forno per una mezz'ora a 180°. Si cuocerà e si asciugherà. Fatela raffreddare, pesatela, prendete 400 gr. e ficcateli in un contenitore in cui metterete anche gli altri ingredienti e che sia adatto per frullare.
Aggiungete alla zucca 2 dl di panna (fresca, possibilmente), 3 uova intere, 1 cucchiaio di paprika dolce, sale e pepe. Frullate tutto bene bene. Poi versate il composto in contenitori individuali resistenti al fuoco (magari di ceramica che fanno anche bella figura). Se piccoli, ve ne vengono circa 6. Mettete i ramequins in una casseruola che li contenga tutti, aggiungete acqua nella casseruola in modo da cuocerli a bagnomaria. Mettete in forno preriscaldato a 170° per 45 minuti. Cavoletto dice a 150° ma a me non cuociono nello stesso tempo e alla fine sono costretta ad alzare il forno per un altro quarto d'ora quindi ....
Quando la crema si è rassodata sfornateli e lasciateli raffreddare togliendoli dall'acqua. Poi, proprio cinque minuti prima di servirli, spolverateli con 2 cucchiai di parmigiano grattugiato e una spolverata di zucchero di canna ciascuno. Metteteli sotto il grill (se non avete l'apposito aggeggio per la creme brulèe e io non ce l'ho) per qualche minuto in modo da far caramellare la superficie. Servire. Meravigliosi, spumosi e saporiti. Miammmm.
Alla prossima vi darò la ricetta del cake.

Ancora no!!!!!!!!!


Sono le 19.24 all'orologio ovviamente sbagliato del mio PCcino... La ragione del suo errore è da ricercare nel meccanismo penoso di sincronizzazione della Microsoft che non funziona mai... Ma risolverò anche questo...

Il problema però sono le 19.24 in sè. Ora già siamo a 19.26, sto scrivendo sul Blog e secondo i miei piani, ciò che avrei dovuto fare oggi era studiare tedesco... Invece ho stirato e mentre lo facevo ho guardato un paio di telefilm sul pc, ho messo a posto i documenti che giacevano come foglie morte sul mio tavolo da secoli senza neanche finire, ho fatto vedere alla famiglia assiepata davanti allo schermo del pc a casa i miei meravigliosi acquisti di ieri in saldo svizzero e ora.... Ora dovrei mettermi a studiare tedesco, ma dove sta la voglia di impararlo e di recuperare trecento lezioni andate a ramengo? Credo che negli ultimi 8-10 mesi, al di fuori delle lezioni, io non abbia mai e dico mai aperto il libro se non per dare i compiti a casa ai colleghi... Se vado avanti così, non lo imparerò mai, ne sono consapevole, eppure trovo ogni giorno migliaia di tremende scuse per darmi alla macchia... Da un lato vorrei poter comunicare meglio con tutti, ma dall'altro non è semplice pigrizia, è rifiuto dovuto al fatto che lo vedo come un ulteriore lavoro, e dopo le centinaia di ore settimanali, non ne posso più... L'inglese è una lingua che mi diverte poi, il tedesco è un robusto cazzottone in faccia a chiunque lo riceva e uno schiaffone a mano aperta di rimando... Insomma, fa male, da qualunque lato ci si trovi!

Eppure farò uno sforzo, per almeno mezz'ora, a tenere aperto davanti a me il libro di grammatica e provare a captare per osmosi simbiotica il senso di parole che capisco eppure non accetto... Le regole grammaticali mi restano oscure, ma il peggio è che anche i termini mi scivolano via e la mia comprensione ha un andamento sinusoidale... Ora sono in una tremenda valle, speriamo che la china si riprenda presto!

Discoteca...


Ieri discoteca... Ora mentre scrivo ho una serie di piccoli malesseri da postumi tipici dell'evento e dei quali non mi preoccupo più di tanto perchè è domenica, e io la domenica ho il provvidenziale binomio letto e pigiama a farmi compagnia... La mia testa è fondamentalmente vuota di contenuto, i miei occhi faticano a fissarsi sullo schermo, qualche neurone pizzica elettricamente come uno spillo e lo stomaco borbotta che ha fame... Avrei potuto dormire di più stamattina, ma questo non sempre dipende dalla volontà che uno ha di stare a letto in oblio...

Ma venendo all'evento, ecco le mie impressioni sulla serata danzante... Prima di tutto dove. Zurigo, un capannone enorme che per l'occasione aveva adottato lo stile del più fetente dei discount della Svizzera con delle scritte rosse e bianche molto poco accattivanti. Ci sono andato con i miei amici italiani, arrivando da signore alle 11 e dovendo percorrere una interminabile fila all'aperto (-3°) dove l'età variava tra una preoccupante guaglioneria e coppie che all'ospizio non si sarebbero trovate a disagio... Se quando avrò la loro età andrò ancora in discoteche come queste, per favore, sparatemi almeno un colpo ad un piede: sarebbe meno doloroso di un risveglio della mattina dopo...

Appena entrato sono stato investito da una zaffata di fumo aspirato e espirato da una massa compatta di più o meno ggiovani rigorosamente dotati di alcool e di sguardo languido a 360°. L'aria pesante era confermata da una preoccupante nebbia stile Val Padana... La musica era una parete impenetrabile anch'essa, sparata non so dire da dove a un volume destabilizzante... Già muovere i primi passi verso un lontanissimo guardaroba mi ha lasciato senza fiato. Gli svizzeri sembravano pacificamente confusi: altro che efficienza quando ho dovuto aspettare quasi 20 minuti per lasciare la giacca! E poi anche io conforme alla fauna locale mi sono attaccato una birra al palmo della mano e ho incominciato a agitarmi delicatamente cercando di assecondare la musica... Missione impossibile questa, soprattutto perchè eravamo stati attirati dalla promessa di un repertorio 70-80-90, e non abbiamo colto che sarebbe stato il repertorio TEDESCO di quegli anni... Risultato: a parte I will Survive e YMCA, le note erano ignote...

Dopo un paio d'ore di questo fantasioso mondo, mi è sembrato che fosse ora di ritornare a essere me stesso e di uscire dal budello che nel frattempo era diventato fetido e scivoloso... La zozzimma per terra era avvilente e il tipico sudore da discoteca si spandeva in ogni dove... Evidenti cenni di abuso di alcool e stupefacenti erano folkloristici lati della stessa medaglia... 2009, fuga da Zurigo attraversando il muro umano e sfondandolo a picconate... E come Iena Plinsky, mi è sembrato di tornare alla vita da una spettrale realtà sognata...

venerdì 23 gennaio 2009

Storia di un'alba impossibile...


Treno della mattina... In marcia verso il lavoro, il sole inizia a cambiare da chiarore in luce intensa... E' una nuova alba, con il suo rosa arancione che diventa rosso per un istante prima che il dolce e caldo bianco si stenda come un velo di felicità.

Mi piacerebbe vedere un'alba speciale. Un'alba che fosse tutta per me: quella di uno sguardo che fosse tiepido e intenso, dove i fotoni significassero più delle parole e fossero destinati a me...

E' il desiderio di questa generosa alba impossibile che mi fa svegliare, alzare dal letto e camminare in giro come una trottola. E' una ricompensa che, durasse anche solo un istante, potrebbe riempirmi per un'esistenza... E la speranza che accada mi rallegra: quell'attimo che potrebbe non arrivare mai, mi lascia felice di attenderlo...

Forse è inutile pazzia, ma a cosa serve la sanità se è buia in una immutabile realtà?
E mentre scrivo penso ancora a lei, a quel momento che non ha un volto, e sorrido: sognerò ancora alla prossima alba...

mercoledì 21 gennaio 2009

Io non so mentire...


E' vero, non so mentire. La mia faccia dice sempre molto di più di quello che vorrei... Emozioni, sensazioni, dolore, piacere, tutto passa come su un televisore e con mio grande disappunto, dopo poco, tutti sanno leggere il mio libro...

Non è un bene. Non ne sono contento. Sì perchè delle volte non vorrei far sapere che le cose vanno male o che sono felice. Celare, omettere, non è sempre un male demoniaco... Tante volte per le persone è meglio vedere dagli altri la stessa maschera fissa... E se invece, anche raramente, questa maschera cambia, si innesca in loro una certa insofferenza... Non solo non so mentire, ma ho anche avuto per molto tempo una punibile mancanza di riserbo che si è abbattuta più volte poi come un boomerang dietro al mio povero collo... Con il tempo ho imparato a resistere un pò di più alla tentazione di far sapere agli quello che so. Detenere un informazione è una forma di potere da sapere amministrare, e magari lucidamente questo potere non può essere dato impunemente a tutti...

Riprova della mia goffa trasparenza la ho avuta anche stasera, quando sono certo di aver dimostrato a chi non desideravo, che una cosa mi era andata storta... Beh, ovviamente ci saranno delle conseguenze, e vorrei poter imparare ancora una volta da queste conseguenze! Invece non credo che accadrà. Il mio viso continuerà a essere uno specchio dell'anima, e non riuscirò a nascondere neanche il fatto che oggi poteva essere stata una buona giornata se avessi preso il treno prima... Per fare cosa poi? Lavorare... E domani c'è un altro lungo giorno davanti a me!

Meglio andare a nascondere un pò questa faccia: ho già detto troppo per oggi!

martedì 20 gennaio 2009

Barack Obama: auguri!

Questi sono auguri per il nuovo presidente americano. Auguri di fare una cosa facile che è non far rimpiangere a livello planetario il suo predecessore... Auguri che non si lasci distruggere dal potere e che mantenga le promesse che potrà, al meglio. Auguri di non essere Superman, perchè i supereroi hanno superproblemi, e la gente si può accontentare già di quelli che ha.

Auguri infine alle persone, che non siano deluse. E' stato scelto un uomo, non potrà essere un santo senza macchia e senza paura. Per cui comprensione e seppure attenzione, anche un pò di compassione per gli errori che ci saranno, nella speranza non siano troppo penosi per tutti...

E Good Luck Mr. President!

Looking at the sun...


I write in English tonight... It will not be a long post, but I will dedicate it to a person I care, and needs to look at the sun, even when the sun is hidden behind the clouds...

Looking at the sun means not becoming blind, it means turn on the brain, rotate the neck, and raise the eyes to be dazzled... Then beat eyelids and see everything around with different colors... There's no guaranteed result from this, but what can happen is that life will appear, at least for some time, covered with a shining dust that will make it softer...

Here in Switzerland sun is very rare, and most likely it's necessary to look for it on the mountains, where the clouds will not make everything gray... Happiness is sometimes just get out for a short moment from reality to feel more and ignore sadness...

And while the night is walking fast towards the dawn I would like everybody to have another chance, another friendly and warm sun, maybe in the coming day...

lunedì 19 gennaio 2009

Penso che un sogno così...


E' ancora tutto lì sul tavolo ad aspettare di essere lavato: aspetterà fino a domani almeno... Ho voglia di sognare... Certo questo significa anche che sto mezzo accoppato di sonno, ma in generale mi piacerebbe essere percorso da qualche bella immagine che mi faccia vivere nella irrealtà per qualche minuto che poi sembra ora...

Mentre sulla televisione svizzera stanno passando un film di terza categoria con un Kevin Costner che dopo aver ballato con i lupi ha sceso tutti i gradini possibili della scala commerciale di Hollywood, mi piacerebbe poter chiudere gli occhi e non essere assalito dall'incubo di un sogno a base ingegneristica... In questo non mi potrebbe aiutare il suddetto film, versione scadente di Top Gun in salsa guardia costiera/baywatch, senza neanche le bagnine che corrono!

I miei temi preferiti per i sogni sono il volo, la caduta libera, fumare, picchiare qualcuno... Ovviamente trascuro quelli a sfondo erotico perchè non sono per niente originali... Però più volte invece mi è capitato di sognare un delicatissimo bacio. Un bacio d'amore, con la passione ma con la tenerezza... Un casto bacio che potrebbe forse farmi infinitamente felice...

E' tempo di riprovarci a sognare. Inutile farlo a occhi aperti: lì la realtà supera sempre ogni fantasia!

domenica 18 gennaio 2009

Sono un nano o sono cretini?


Ieri frustrazione totale da shopping annegata in un poco di alcool e in un cordon bleu dal peso specifico dell'uranio e dal livello di olio/burro di frittura fuori norma...

Ne parlo perchè mi sono decisamente intossicato. I miei obiettivi erano chiari. Volevo un cappello, un paio di stivaletti da trekking montano con possibilità di neve, dei pantaloni da sci/snowboard... Ci sono i saldi anche qui, e la gente si riversa nei negozi con fare assatanato per portare a casa vestiti, accessori e quant'altro possibile a prezzi che almeno sono leggermente più ragionevoli del solito... E' già quindi abbastanza noioso farsi strada tra le donne con gli occhi iniettati di sangue e gli uomini bodyguard, e quindi trovare qualcosa che ti piaccia una impresa che richiede massima concentrazione...

Il cappello lo avevo trovato. Era straordinariamente bello: una specie di coppola di quelle di taglio moderno, interno di GoreTex, e con il trucco. Si poteva abbassare una parte normalmente reclinata all'interno per coprirsi le orecchie e il retro testa. In tre parole, un accessorio indispensabile... MA non c'era la mia taglia!!!! Listato a lutto, l'inca***tura è cresciuta quando ho scoperto che i pantaloni da neve non li troverò mai per me: sono tutti troppo lunghi. La taglia XS, mi farebbe andare in giro come Sbirulino, e l'accorciamento mi sembra operazione impossibile per l'intrinseca struttura dei pantaloni... Allora o io sono un nano o loro sono cretini e ai mezza altezza non ci hanno pensato...

Insomma che stress inutile, che depressione da frustrazione da carta di credito non strisciata... Mi devo consolare. Mi comprerò qualcosa di elettronico...

sabato 17 gennaio 2009

Aneddoti: Sì Viaggiare...


Il post della Perfezione, mi ha fatto tornare in mente l'esame di scuola guida... Che c'entra? Ora vengo e mi spiego...

Non sono stato molto bravo con la scuola guida... All'inizio devo ammettere che guidavo una schifezza, troppo concentrato sulla tecnica e senza lasciarmi andare... Frequentavo la Autoscuola della mia zona facendo infinite schede di preparazione. Ovviamente alla parte teorica ci misi 15 minuti dei 30 previsti e con un brillante 2 errori, passai alla successiva e molto più impegnativa fase pratica. Avevamo un istruttore reduce da ictus, che amava molto raccontare della sua vita mentre i discepoli guidavano, e la cui frase preferita era: "...quando guidi, agli altri, devi far mangiare il limone...", il tutto all'insegna della cortesia tipica degli automobilisti napoletani. Generalmente manteneva la calma, anche se un paio di volte, gli feci scappare i cavalli con qualche manovra azzardata del tipo contromano alla Torre di via Manzoni...

Il fatto è che come al solito, mi imbarcai nell'impresa pratica insieme al mio compagno di banco, quello dello Schiacciatesta per intendersi... Il seme dell'avventura era quindi ben piantato nella miscela di saggezza e stupidità che sapevamo creare. Lui faceva il gradasso e sembrava in pieno controllo della Panda 750 con i doppi comandi. Anche troppo in controllo, visto che si metteva a cambiare prendendo la leva solo con due dita. Questo non era gradito all'istruttore, che più di una volta doveva reprimere la sua irruenza...

Giorno dell'esame. Non ero pronto, era evidente. Avevo accelerato i tempi per non fare altre lezioni visto che erano costosissime e visto che avevo sentore che alla scuola mi stessero tirando un pò per fesso... Il mio amico aveva accelerato anche lui, forse un pò troppo fiducioso con le sue due dita sul volante... Il disastro. Siccome la motorizzazione a Napoli è in quella magnifica via Argine che da ogni parte del mondo ci invidiano, la prova pratica si faceva lì, dove notoriamente i napoletani diventano ancor più disciplinati del solito... Vado tranquillo. Acquisto fiducia nei miei mezzi mano a mano che passano le centinaia di metri... Ok, parcheggiamo qui... Il posto era stretto, molto più di tutti quelli che avevo provato... Ma ok, si deve fare... Affianco l'auto davanti, retromarcia senza grattare, via! Non so che piombo mi si è attaccato alla scarpa e eccomi con una ruota sul marciapiede... Ripeto e vado liscissimo santiando... Pietra tombale al primo incrocio, quando non do la precedenza a destra... Esame ragionevolmente non superato...

Il mio amico dopo di me, appare molto più performante e fiducioso... Passa un pò di tempo in cui lo perdo di vista... Ecco poi la macchina rispuntare... Si ferma con calma. Il suo viso mi sembra un pò turbato... Il racconto è vago... Pare che ad un incrocio, qualcuno gli abbia bussato provenendo da destra a grande velocità e che le strade percorse fossero impervie mulattiere di montagna. Risultato identico al mio, magra consolazione...

Delusi, ritenteremo il mese successivo. L'esame una passeggiata in campagna, forse anche perchè avevamo pagato abbastanza lezioni per superarlo. Neanche il parcheggio mi fecero fare: una banale retromarcia lato strada... Insomma, una barzelletta... Idem per il mio amico. Siamo quindi al settimo cielo: diciottanni e la patente! Il massimo della vita. Ed è qui che il mega-aneddoto prende il suo titolo...

Complice Napoli intasata, tornavamo verso casa con la macchina della scuola guida in compagnia del nostro foglio rosa ancora non ufficialmente convertito, e ci trovammo in un ingorgo a "croce uncinata". A via Marina, il proprietario della scuola guida, ci dice: qua è tutto fermo. Io devo andare in questura. Vi lascio la macchina e ci vediamo a via Medina. Al mio amico non sembra vero da neo-patentato non in regola di fare questo scatto in avanti, ed eccolo ai comandi con me al fianco a fare da navigatore... Iniziamo anche come due imbecilli a cantare: "Sìììì viaggiare, evitando le buche più dure... etc." con esaltazione e adrenalina a mille. Lui accelera come un pazzo e io ogni tanto do un colpo di freno con i doppi comandi... Direzione questura... Neanche un buco piccolo per parcheggiare. Poca dimestichezza con i segnali. Eccoci scendere giù per la traversa di fronte alla questura. Ovviamente subito dopo realizziamo con orrore che siamo contro senso, probabilmente a causa del fatto di trovarci una alfetta della polizia di fronte. Il miracolo avviene quando ci fanno passare e ci incanaliamo in degli oscuri vicoli da cui per intercessione della Patrona degli automobilisti usciamo vivi con la Panda ancora intera e senza graffi. Gocce di sudore imperlano le nostre fronti. Si sente l'odore della paura, fino a quando riusciamo a fermare l'auto.

Ci guardiamo infine e ricominciamo a cantare: "Sììììììì viaggiare, evitate le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure, gentilmente con coraggio e con amore... E tornare a viaggiare...."....

Di tutto un pò...


Ho una settimana alle spalle, forse un pò di più, in cui non ho avuto modo e forza per scrivere sul blog. Beh, ora non ne ho la forza, ma la voglia sì, e quindi butto alla rinfusa una serie di cose che dovrei dire diversamente, ma che invece dirò proprio così!

Mi hanno chiesto di recente, tramite FessoBuc, come vedono l'Italia all'estero. Ho risposto: "Gli uomini come machi, le donne come ballerine ossigenate e tutti appartenenti a qualche famiglia mafiosa trafficante in spazzatura..." Questa impressione la ho collezionata da persone che si sono un pò sbottonate senza paura di offendere, e devo dire la verità, molte volte, la percezione del nostro paese all'estero è penosa, e si fa un pò fatica a difendere l'immagine nazionale ricordando storia e cultura. Il bislacco presidente del consiglio non aiuta...


Sono stato anche definito più volte un italiano atipico: pare che se non apri il terzo-quarto bottone della camicia per scoprire il vello contornato dalla catena della motocicletta in oro massiccio, la tua origine possa risultare molto incerta... Ho avuto una nuova settimana di lavoro intensa. Niente di nuovo se non che non è finita la fatica, ma almeno il weekend avrà la sua storia di weekend...

Domani shopping selvaggio a Zurigo, dove mi strapperanno anche la pelle delle piante dei piedi, ma dove spero di cavarmela con la carta di credito fulminante. Mi serve un pò di equipaggiamento da neve e un pò di cose inutili per la mia inesistente vita sociale, ma è così se vi pare...


Ancora una volta mi farò spezzare il cuore. Ma è nella mia natura e non posso cambiarla. Tutto sommato non vale neanche la pena di cercare di evitarlo: alla mia età posso permettermi un aspirapolvere per raccogliere i cocci e un mastice per ricomporlo bene...

Ho camminato stasera per le strade della Baita di cemento armato che fu la mia prima casa... E' stato molto strano a distanza di mesi ripercorrere sentieri (perchè scavati tra la neve...) ormai quasi dimenticati... Mi ha colpito sentire l'odore del sapone delle lavanderie del piano terra, dove corse immemorabili furono necessarie per una misera lavatrice. Ho ricordato anche il lavaggio della fodera del letto che raccolse almeno 10 litri d'acqua, e io e mia madre a ramazzare perchè il danno in Svizzera ce lo avrebbero fatto pagare proprio tutto: scena apocalittica che ancora ci dà un pò di brividi tra i sorrisi del tutto è bene quel che finisce bene...


E mentre si avvicina il momento di stravaccarsi tra le lenzuola per batteria in esaurimento, penso che sono a 100% di carico... E' un bene? Chissà, ma so che fino al 120% i miei pistoni non si gripperanno...


Scambio!!!

venerdì 16 gennaio 2009

Si, viaggiare, evitando le buche più dure ....

Oggi me ne riparto per Roma, questa volta con nipote e nonna (del nipote) al seguito. Visiterò il famoso macellaio della nonna (nel senso che ci va a spendere), qualche casa di parenti e altre piacevolezze intellettual-casalinghe.
Poi ho in programma un giretto a Parigi verso marzo, una gita a Copenhagen con le mie amiche a dicembre mi pare, un corso residenziale di enneagramma a ottobre, insomma un po' di robina per far sfogare il cervello e per accrescere cultura e divertimento. Oh, come desidero vincere al superenalotto, così non lavoro più! Sarei la persona giusta per vincere, mi tengo solo una decina di milioncini, il resto in parte lo devolvo ai miei amici e conoscenti che sono in cattive acque e in parte ci apro una bella attività con fini sociali, tipo l'ippoterapia per i bambini down o una villa arzilla per anziani con voglia di vivere. Che ne dite, non sarei la personcina giusta per vincere?
Però è vero che mi cambia sempre la lista delle persone a cui darei un milione. Vabbè tanto l'importante è cominciare con il vincere, poi il resto si vede. Alla Lotteria della Befana non ho vinto niente, cioè no, ho vinto: 2 euro. Ok, non è molto, ma si può cominciare da lì per continuare a vincere.
Ho attrezzato il mio mini computer con film e giochi per il viaggetto, così anche il bimbo è contento, vi racconto al mio ritorno.

mercoledì 14 gennaio 2009

Potrebbe anche smettere

Quest'inverno è freddo. Sì. Non ci sono mezze misure: qui si gela!

martedì 13 gennaio 2009

Mit dem Zug fahren


Immerso nella produttività alpina, guardo i giorni seguirsi uguali sul mio calendario con le immagini di New York, gentile omaggio del fratello appena rientrato dalla terra stelle e strisce... Questo mese Chrysler Building, che tutto sommato in questo periodo un pò sfavorevole per le auto, non è poi tanto luccicante quanto me lo ricordavo...

Bene. Ritorno di sfuggita. Non ho molto da raccontare. Le ore di lavoro si susseguono veloci, e come in una di quelle immagini riprese con tempi lunghissimi, la mia pellicola è impressionata di una sfocata scia luminosa delle cose fatte e con una prospettiva non del tutto chiara di quelle da fare... Non riesco a chiudere la porta del mio scompartimento evitando nuovi incontri molesti, e a volte sono stanco finanche di parlare e di digitare... Il treno alta velocità delle ultime settimane, direttamente figlio di quello delle settimane prima di Natale, non mi permette di mettere a fuoco niente. Non scrivo alle persone, non chiamo nessuno, salto i compleanni e le ricorrenze varie a piè pari... Cosa mi resta di questo tempo? Inutile cercare di stringere il pugno intorno alla sabbia che cade intorno. La mia clessidra ha allargato il buco...

Può darsi sia un bene. Il mio cervello è anestetizzato al punto da non riuscire a concentrarsi sulla minima pippa mentale senza esserne completamente disgustato... C'è chi si preoccupa per le energie spese e per le carenze che esse comportano. Io tutto sommato mi faccio degli alibi magnifici per far scorrere il tempo e rimandare all'infinito il momento di guardarmi seriamente allo specchio...

Non prendetela come uno stare giù: non è una consolazione nè una spalla che cerco. Sono in attesa del prossimo scambio...

Fischio!

Conductor missing!!

Ahinoi, che ne è del capotreno? Santo cielo, è egli scomparso? Cerchiamolo, presto, frughiamo sotto i cespugli, ai bordi dei marciapiedi, negli anfratti più riposti! Dove, dove, dove è andato a cacciarsi?
Insomma, che ne è di lui? Batti un colpo, dacci un segno di esistenza in vita, capotreno.
Qui le cose sono due: o il lavoro lo ha afferrato in modo così totale da non lasciarsi sfuggire nemmeno un alito di vita, oppure ha incontrato l'amore. Quello con la A maiuscola.
Sinceramente spero la seconda.

sabato 10 gennaio 2009

Le voglie

E non intendo quelle macchie colorate che ci si può trovare più o meno simpaticamente sparse sul corpo, nooooo, io intendo la voglia improvvisa e lacerante che vi assale a tradimento, quando per un pezzo di cioccolata azzannereste qualunque cosa e chiunque vi separi dal vostro oggetto del desiderio.
Ecco quelle, intendo proprio quelle. Oddiooooooo, e io ho voglia di cose dolci, di cucinarle, dolci, più dolci possibile e mangiarmele calde, unte, cosparse di zucchero. E allora ecco che mi metto a cercare su Internet la ricetta della bomba alla crema o la ricetta della graffa, quella splendida ciambella lievitata, fritta nell'olio, rotolata nello zucchero, calda calda. Ahhhhh! Che desiderio, che voglia disperata! Oppure il ricordo di un sapore mi assale e non mi ricordo il nome del dolce e cerco di trovarlo sui libri di ricette e mi sono appena letta (tutte, ma proprio tutte) le 750 pagine dell'ultimo libro di Allan Bay "La cucina nazionale italiana" (a proposito, che delusione, meno male che l'ho preso con i punti Feltrinelli pagandolo solo 9 euro invece di 39, sigh!). Tutto, l'ho ingoiato in un solo pomeriggio. E guardo le ricette che ho trovato dei krapfen e vorrei farli, ma la ricetta minima è per 10, e che faccio, me li sbafo tutti e 10? Troppo anche per me, c...o!!!!! Uffa, uffa, uffa, VOGLIO UN DOLCEEEEEEEEE, VOGLIO UN DOLCEEEEEEEEE. Mi sento come il matto sull'albero di Amarcord, solo che non voglio una donna, voglio un dolce!!! E questo nonostante io mi sia mangiata due giganteschi gianduiotti di Gay Odin. Non mi bastano, non mi saziano, voglio fare una torta di mele, oppure una torta paradiso, oppure un budino al riso nero, sante zibbole, come faccio a farmi passare questa voglia terribile? Oggi mi servirebbero 10 persone volenterose che si sedessero al mio desco, in modo da farmi sfogare la mia voglia di cucinare e mangiare uno, dieci, mille dolci. Gli altri commensali mi servono per finire i dolci che non ce la faccio a mangiare. Ma resisterò, non posso cucinare un altro dolce, ho ancora da finire i biscotti di pan pepato che ho fatto qualche giorno fa e il panettone che giace ancora a metà. Perchè qui a casa i dolci li mangio solo io e mi infliggo anche la tortura che più di un tot non se mangia al giorno. San Pancrazio assatanato, mantienimi tu.
Che significherà mai 'sta voglia di dolce? Non sono incinta (mi piacerebbe!), starò diventando diabetica? (non mi piacerebbe!) sarò un po' depressuccia? ma che ne so! Intanto mi tengo stretta la mia voglia di dolce e vado a prepararmi i tagliolini in brodo. Mi ci annegherò dentro, sperando che la voglia passi. Buona domenica a tutti!!

giovedì 8 gennaio 2009

Quando ho scoperto l'America...


Mio fratello è in America. E' partito oggi e mi aspetto sia arrivato dilaniato causa la sveglia alle 4... Beh, io che di levatacce sono un esperto, so che è inutile girarci intorno, e che l'unica è provare a dormirci un pò sopra... E se non ci si riesce, siccome si è in America, chi se ne frega?

Beh, la mia mente è andata indietro alla mia scoperta dell'America... L'illustre Colombo potrà anche aver rivelato il continente al mondo, ma ognuno fa o dovrebbe poi fare nella sua vita l'esperienza oltreoceano, qualunque sia l'oceano da attraversare...

Per me quel viaggio è stato decisivo, al punto che molte volte ho potuto dire con sincerità che se sono qui in Svizzera, un pò lo devo anche all'America, e a quello che mi ha dato un viaggio così... Quando ci sono andato, è stata la prima volta in cui mi sono sentito del tutto libero e convinto di potercela fare da solo in giro per il mondo. Camminavo estasiato per le gelide strade di Manhattan e mi sentivo a casa mia. Un pò come una lumaca, mi portavo la casetta sulle spalle... Ho avuto 10 giorni di sperimentazione e di conquista, proprio come una specie di colonizzatore... Ma la colonia in questo caso ero io stesso, che mi appropriavo di una serie di possibilità e di desideri, a lungo covati...
La mia è stata una vera scoperta continentale, esaltata dallo splendore di New York, che per me resta seconda solo a Roma tra le città più belle che ho visitato... E forse proprio aver dato un morsicino alla grandissima mela mi ha permesso di smetterla di avere paura di rischiare e di trovare una strada diversa da quella tra Portici e casa...

Un tempo avevi trovato l'America quando avevi fatto i soldi, ma oggi, con la crisi, forse non è più così... Intanto la mia America è stata arricchirmi dentro al punto di poter girare con il mio personale tesoro sberluccicante nel cuore...
In a way I was born in the USA...

martedì 6 gennaio 2009

Lo zucchero a velo...


Mi piacciono le cose molto dolci. Lo zucchero mi mette di buon umore quando è bello carico. Ancora meglio è lo zucchero a velo in massiccia quantità... Credo sia per questo che lo scenario di questi giorni della acquisita patria Svizzera, mi sta mettendo appetito: a parte il freddo costante e lo stomaco che si è abituato alle dosi di cibo di origine materna, teorizzo che la visione della soffice neve a coprire i dintorni e il camminarci sopra nella sua forma di gigantesca glassa granulosa, stia peggiorando la situazione!

Fa freddo e nevica a tradimento, in un paesaggio che è sempre appetitosamente bianco. Siccome per lavoro sto anche andando avanti e indietro tra due installazioni all'aperto, mi trovo circondato dal mantello zuccheroso e me ne vado passeggiando sui cristalli croccanti...

Tutti i rumori sono assorbiti, e se fosse possibile anche dare una leccatona in giro per tirare su il morale lo farei volentieri... Meno male che non mi avvilisco mai del tutto e mai facilmente di fronte al clima ostile che è in realtà sottinteso di questo manto nevoso, perchè altrimenti mi verrebbe da dire che anche lo zucchero a velo, quando sta messo non solo sul pan di spagna, ma anche sulla pasta, fa schifo!

P.S.: Oggi, oltre all'Epifania è il compleanno di Ciabrilla. In extremis gli auguri dal treno in viaggio!

lunedì 5 gennaio 2009

Su faccialibro ed altre amenità

Ahi, ahi, ahi! Sentite le ultime notizie. Faccialibro censura le puppe delle donne che allattano ma consente tranquillamente di inneggiare alla mafia. Per maggiori dettagli potete guardare qui.
Cari utenti di faccialibro, mo' che fate? Pensate di continuare come niente fosse? Pensate di promuovere qualche azione di protesta? Pensate, intanto e poi fate qualcosa. Io ho già dato. Mai mi sono iscritta a 'sta roba e mai mi iscriverò. Il mio social network preferisco crearlo dal vivo. Magari è più faticoso, ma sicuramente la scelta è mia e non mi trovo in compagnia di fetenti vari, o meglio, se mi ci trovo non ci metto nulla a cancellarli dalla mia vita.
Per il bilancio dell'anno appena trascorso, che dire... un bel - - (meno meno), al di sotto dello zero glielo dò di sicuro. Come ebbe a dire una mia conoscente "è un anno bisestivo" quindi ....
Presto fatto il bilancio, senza tante suddivisioni e rarefazioni punto tutto sull'anno che è appena iniziato, consapevole che al peggio non c'è mai fine. Ma nemmeno alla speranza, no?
Auguri di Buon Anno in ritardo, bentornato nella casina svizzera al capotreno e cin cin a tutti noi.

domenica 4 gennaio 2009

Yoda è qui


Viaggiando da una galassia lontana lontana, attraversando le Alpi e gli Appennini, zompando anche le Ande e gli Urali, Yoda, il grande maestro Jedi è qui in Svizzera sul mio tavolo.

Mi guarda intenso con le sue orecchie arricciate e con il bastone nelle dita. Dal kimono sbucano i piedi appuntiti...


Che la forza sia con noi!

Ritrovarsi, mai riperdersi...


Riparto: è all'insegna del ri- questo post. Sì perchè tutto sommato nella vita si rifanno molte cose, forse troppe, senza che necessariamente ci si pensi.

In questo momento sto ri-volando verso la Svizzera, con una sensazione di inevitabilità. Non sto rimpiangendo i giorni andati. Sono stati belli, densi, dolci. Ho fatto ciò che ho voluto, lo dico ancora una volta, e ne esco senza tanto magone. Tutto sommato, la mia vita Svizzera non è così male da dovermi sentire acciaccato ogni volta che torno indietro...

Bene, a tradimento, ecco il bilancio dell'anno passato! Pensavate di esservelo scansato, invece no. Sono molto umano nella mia abitudinarietà, e quindi senza un bilancio annuale non mi sentirei a posto. Siccome dagli oroscopi si impara che le cose che contano nella vita sono lavoro, amore e salute in ordine molto sparso per l'oroscopatore/oroscopista/oroscopatico, andrò seguendo la strada che mi sembra più giusta.

Salute: non è stato un anno sempre bello. Ho avuto dei momenti piuttosto sgradevoli, in cui ho seriamente pensato che il mio fisico si fosse incazzato. Di sicuro per lungo tempo non ci siamo intesi: io ho pensato che lui vivesse di vita propria, dimentico che nella stessa barca ci sia anche io, ma poi abbiamo ripreso a parlarci, e come in ogni buon rapporto di coppia, io ho cercato di adeguarmi a lui, e lui si è un po' addolcito... Il fatto è che ogni volta che faccio qualcosa che non gli sta bene, selvaggia ribellione si manifesta. Insomma, la mia tolleranza a lui è maggiore della sua a me...

Amore: In questo caso la parola non è molto centrata. La generalizzo a tanti diversi livelli di affetto, perchè in fondo è la somma che fa il totale, e quando sei coinvolto da un sentimento, sia amicizia, rispetto, passione, un pizzico di amore c'è. É stato un anno ricco. Conoscenza, speranze di avere qualcosa di più che quelle, incontri piacevoli. E' stato un pourpourrì a volte profumato, a volte troppo intenso e quindi un po' stufoso, e a volte andato a male. Dolersi di tutto è un esercizio di animo catartico, certo, ma la catarsi è sempre positiva? Non ho una risposta. Ma non sempre ho avuto il tempo e forse neanche il desiderio di catartizzarmi. Non mi sento migliore o peggiore di un anno fa nelle relazioni con gli altri. Credo però di avere una maggiore consapevolezza di cosa posso dare io e cosa spero che gli altri mi possano dare. A volte non succede che ci si incontri più su questo terreno. Pause e riflessioni, magari per tornare a volare un giorno nello stesso stormo...

Lavoro: dominante. Ecco l'aggettivo giusto. Ho imparato tanto, mi sono messo al centro della scena e l'occhio di bue che mi segue è stato comunque benevolo. Ho preso anche coraggio e spero di salire qualche gradino nel risparmio di tempo per una vita privata un po' meno sacrificata alle esigenze di stato. Insomma un più, un più grosso, che addirittura a volte mi ha consolato di cose che invece non sono andate bene dal punto di vista n.2...

E il bilancio lo chiudo tornando al titolo. Ritrovarsi, mai riperdersi. E' così ogni volta che riesco a rivedere e a stare bene con quelli che nella vita ci sono sempre stati e sempre ci saranno per me. Ovunque e comunque, non ci si perde neanche quando le ali di un aereo traballante ci portano un po' lontano. E ogni volta invece si ritrovano dalla superficie al profondo del cuore, nei silenzi come nelle parole, le vibrazioni dell'animo, le sole che ci rendono quello che siamo...

sabato 3 gennaio 2009

Click...


Vado a dormire... Domani si vola ancora... E' stato bello... Sorrido...

Click..
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venerdì 2 gennaio 2009

Zafon e Barcellona


Ho iniziato e finito il secondo libro di Zafon. E' quello di "L'ombra del Vento", e ancora una volta il romanzo mi ha assorbito e portato a Barcellona.

Ci sono tornato, almeno con il pensiero, con gran piacere... La città è stupenda dal vivo e mi è rimasta dentro perchè ci sono stato bene e perchè lì, in un certo modo, ha avuto inizio il mio percorso e il mio cammino verso la Svizzera. Nel libro non sono sicuro che sia descritta per come era a inizio secolo. Delle volte è come se mi siano apparse quelle incongruenze temporali dei film tipo la macchina sulle colline del signore degli anelli. Ma magari mi sbaglio...

Certo il libro è ancora una volta bello. E ancora una volta il finale è il suo punto debole. Dopo una simile costruzione grandiosa e intricata, mi aspettavo qualcosa di più. Ma non si può avere tutto. Io lo consiglio comunque, perchè non è sempre facile avere qualcosa di scritto che ti calamiti così strettamente... E anche se non sono un fan dell'esoterico, l'atmosfera dark un pò di fascino lo aggiunge.

Quello che mi preoccupa per l'autore è il terzo libro. Ha usato un numero di meccanismi enorme e se continua così, si ripeterà... E a quel punto, il libro non lo finirò più in una settimana, ma in un mese...

Miniature: Il punto di domanda

Domande. Tante. Mai troppe. La percorrono e ti arrivano vibrando di interesse e di attenzione. Non c'è polemica inutile, ma profumo di fuochi artificiali... E il suo piccolo essere si trasforma in un punto di domanda danzante, sorridente e pulsante. A volte non c'è risposta possibile, ma frullate con un sorriso anche le questioni più amare possono diventare dolci... E se un silenzio segue, verrà riempito dalla nuova acqua vitale che rumorosa scorre in una cascata veloce. Un minuto, ore, e un mondo illuminato da una interminabile stellina di Natale...

giovedì 1 gennaio 2009

Eccomi!!

Rispondo lesta all'invito del mio capotreno: eccomi, son pronta, per raccontarvi del menù di capodanno e di alcune riflessioni.
La premessa (necessaria) è che volevo un capodanno in cui si stesse insieme fra amici, bene, allegri, ma senza partecipare alla serie i forzati del divertimento, e allora ho pensato ghe pensi mi e un, due e tre, ho unito le forze con le mie amiche, quelle super, quelle che ci faresti quasi tutto insieme, quelle che ti rilassi e ti diverti. Riunione per decidere il menù, ricette sparse sul tavolo, discussioni, votazioni e voilà, MENU'.
Antipasti: Baccàla mantecato e polpettine di pescespada con mandorle e pistacchi su gazpacho di pomodoro e fragole (vette di goduria).
Primo: Linguine alici e aranci (devo apportare qualche modifica, però).
Secondi: Tartare di spada (sublime, perfetta) e baccalà al forno (no no, non l'ho fatto io questo - salato ma buono).
Intermezzo: sorbetto al basilico (devo diminuire il limone, ma non riuscivamo a smettere di mangiarlo).
Devozioni: cotechino in crosta e lenticchie.
Contorni (che non abbiamo nemmeno provato ad assaggiare, ci siamo arresi): broccoli di natale alla monachina e insalata di rinforzo.
Dolci: panettone (per devozione anche questo) e tiramisù al thè verde (uhuhuuuuuu, ma che buooooono).
Mica volete anche le ricette, vero? Naaaaa, ve le cercate, la maggior parte l'ho presa dal Cavoletto di Bruxelles e via così.
Poi una riflessione per chiudere l'anno che è andato e iniziarne uno nuovo (migliore, peggiore, chissà?).
Ho avuto l'onore di incontrare il nostro capotreno, chiacchiere, teuccio da vecchi lord e lady inglesi, aperitivi, etc. etc. per ben due volte!
E la seconda ci siamo presi il lusso incommensurabile di chiacchierare rilassati di ristoranti frequentati, di cibi, di chef eccellenti e da biasimare. E qui si innesta la riflessione: distanti per tanti giorni all'anno, invece di precipitarci a raccontare di noi, tranquilli abbiamo potuto chiacchierare di nulla, di neve e di bolle di sapone, perchè, vedete, anche se fisicamente siamo distanti, io lo sento vicino e nei giorni in cui ci incontriamo virtualmente ci raccontiamo un po' di noi, di quello che ci succede, e sul blog ci scambiamo pensieri e quindi il chiacchierare di niente è stato davvero un lusso, il lusso che si concedono gli amici, quelli veri, quelli che si conoscono e si dicono giorno per giorno anche le cose difficili, anche quelle che ci fanno ridere e piangere.
Ecco, io allora il 2008 l'ho chiuso così, incontrando i miei amici, salutandoli e chiacchierando con loro e finendo l'anno con loro. E lo comincio anche con i miei amici e le mie amiche e ve lo voglio dire, anche se è banale: se hai amici, quelli che ti vuoi portare con te nella vita, quelli che non vuoi mollare, quelli che conti sulle punte delle dita, non su faccialibro, allora non sei solo, non lo sei mai.
E questa è una di quelle cose che ti rendono bella la vita. Grazie di esistere, capotreno, non ci fossi stato avrebbero dovuto inventarti!!! E adesso avanti, verso il 2009, 2010, 2011!

L'Oroscopo 2009 e il Capodanno...


Buongiorno a tutti! Che cacchio di ora è? Le 12.30? Bene, il mio stomaco brontola, quindi l'effetto JetLag è passato... Insomma, Buon Anno Nuovo!!!!

Mi sono svegliato alle 10.15, nonostante fossi a letto alle 6.00. Abbiate pazienza che i dettagli verranno... Mi sono svegliato di buon umore e mi sono fatto la barba con cura. Come al solito nel nuovo anno, mi piace portare qualcosa di vecchio da far scendere nel lavandino dopo le prime ore... Ora sono lateralmente liscio, lindo e pinto... Ci ha provato l'oroscopo del Venerdì di Repubblica del maledetto/a Horus a mettermi di cattivo umore. Mi ha ancora una volta pronosticato problemi prostatici e genitali... Ho reagito scaramanticamente d'impulso, almeno finchè le parti risultano sane e operative per uno scopo che sia utile e salvifico. Ma se lo becco a Horus, glielo dico che non si dovrebbe ostinare sui miei gioielli di famiglia! Però il buon umore per le possibilità di un anno nuovo mi resta, pur con l'agrodolce pensiero che quest'anno è il Capodanno che tutte le feste porta via e non quella babbiona della Befana...

Ebbene, non c'è il sole, ma stanotte tanta pioggia ha ripulito la città dalla puzza di zolfo demoniaca che solo a Napoli sappiamo creare. Pensate che tornando in direzione della macchina vicino casa, verso le 5.00 ho anche trovato un'ape in fiamme... Normale amministrazione. Spero che la pioggia abbia anche evitato che i botti inesplosi facessero danni.

E ora finchè mi regge la palpebra, mi dedico agli auguri e alla pappatoria. Complice la continuata assenza del padre allettato dall'influenza, ho preparato personalmente gli spiedini come ieri i calamari imbottiti. Il fatto che siamo ancora vivi significa che un buon anno culinario mi aspetta, nonostante si possa dire che fossero piatti semplici... Ma da qualche parte bisogna pur cominciare!

Un appello alla Perfezione perchè pubblichi il magnifico menù della sua cena di Capodanno, visto che me lo ha decantato lo scorso martedì, anno vecchio, e che ne sono rimasto ammaliato...

Buongiorno!

Note per Viaggiatori Occasionali...

Questo blog attualmente non contiene pubblicità esplicita e se ce ne è di occulta non lo sappiamo neanche noi che siamo gli autori... Per il copyright, esso è di chiunque lo reclami e possa dimostrare che le sue pretese hanno un minimo fondo di verità. Se inavvertitamente qualcosa coperto da proprietà intellettuali varie è stato usato, vi preghiamo di segnalarcelo, perchè provvederemo a riparare alla disattenzione che nessun vantaggio economico e morale ci porterà...

Capotreno e Viaggiatori