martedì 30 giugno 2009

Piccole manie


Sto attraversando un momento maniacale con il mio pc. In passato ci ho sempre fatto un sacco di cose diverse, arrivando a conoscere bene i programmi più disparati, a comprendere la logica (sempre che se ne possa trovare una...) di Windows, a smanettare in manutenzione in cerca di prestazioni che raramente potevo sfruttare...

Con il tempo e soprattutto con l'avvento della comunicazione globale che ha accompagnato Internet, ho iniziato a passare del tempo in chat, in esplorazione di Facebook, nella scrittura e lettura blog... E' stata una fase nuova: non più impegnato a provare software, ma a utilizzare le funzionalità online per essere in contatto con molti o con pochi. Dall'uso sfrenato delle e-mail, sono passato a Messenger e Skype. In tutto ciò passando per il blog che è stato un treno molto veloce a imbarcarmi...

Tuttavia ormai ho raggiunto una condizione di stallo. Apro in automatico le mie tre pagine web con il browser, controllo la posta elettronica, leggo qualche notizia, ma non mi muovo molto esplorando le potenzialità offerte da quel miliardo di opzioni che si sono sviluppate negli ultimi anni/mesi. La maniacalità è quella di controllare cento volte il blog e di leggere tutti gli aggiornamenti su Facebook... Non resta poi molto tempo per altro se si riesce a chattare per un pò e a leggere anche qualche post...

Vorrei rimediare e essere maggiormente operativo, ritornando ai vecchi fasti sperimentali, quando l'installazione di Windows XP e la paura di non saper rimediare in alcun modo all'eventuale disastro, mi tenevano attanagliato al monitor per ore. Però il tempo è poco e la voglia di lavorare a riparazioni varie e eventuali di un pc in crisi si nervi vola facilmente via nelle scarse ore di sonno disponibili...

Dovrei forse smetterla con le manie, ma tutto sommato essendo innocue le lascio come buone compagne al loro posto... L'assuefazione al pc è un male minore, un piacere sottile anzi direi, che mi ha reso più facile il lavoro di tutti i giorni...

domenica 28 giugno 2009

Il "Death Business"


Perchè Michael Jackson deve essere morto in maniera così misteriosa? Abusava di medicinali, il suo volto negli ultimi 10 anni era stato in copertina mostrando una salute che dire precaria è un gentile eufemismo. Il suo letto in camera iperbarica, le 30 (!) e più operazioni al visto e le bombe medicinali che lo avevano reso bianco. Non direi si trattasse di un personaggio rubizzo e rubicondo. Personalmente mi faceva piuttosto pena e anche decisamente impressione...

Non mettendo in discussione il mito che era riuscito a creare con un talento che sarebbe ingeneroso e stupido negare o sottovalutare, perchè anche per lui i riflettori si riaccendono violenti a mostrare le dolorose spoglie mortali? Secondo me le spiegazioni sono due, e spiacevolmente entrambe piuttosto grette e meschine.

Prima di tutto, c'è l'interesse di chi è stato per anni coinvolto nello show business che lui era stato in grado di mettere in piedi, a far circolare ancora moneta in relazione all'ultimo evento di una certa rilevanza della vita di un artista: la sua morte. Tra i milioni di dollari/euro/sterline/franchi svizzeri che verranno generati da gadget, rivendite dischi e raccolte, aste sulle spoglie, ci saranno tanti che si potranno arricchire. Tanti altri invece ne usciranno giusto in pari se si considera la montagna di debiti di cui si è parlato. E' cinico, ma l'effetto di questo non è del tutto malsano: secondo me i fan incalliti anelano a avere un distacco ammorbidito dal ricordo, e la logica che c'è dietro preferiranno ignorarla... In fondo anche da vivo, per lungo tempo, il caro estinto è stato una macchina per far soldi, per lui e per gli altri. E' anche un atto di coerenza questo postumo...

E poi ecco il solito mondo dei familiari e similia, che volenti o nolenti, reali o finti, iniziano a volteggiare come avvoltoi di razza intorno al cadavere... Scusate la crudezza dell'immagine, ma il sapere di contro-autopsie, la ricerca di possibili colpevoli, l'investigazione dietrologica, mi mettono molto a disagio. Non mi sento attratto da questo mistero, sempre che uno ce ne sia. Per me Michael Jackson è stato un uomo che ha avuto come tanti altri grandi difficoltà a gestire una vita da eroe di massa, da star elevata al rango di divinità da altare. Mi dispiace per lui, perchè con canzoni e impegno ha fatto sicuramente anche del bene. E proprio per questo, un pò di rispetto in più per quello che resta di lui, per i suoi ultimi momenti e per il suo privato così tormentato, credo sarebbe opportuno. Impossibile nella società mondiale dove la notizia scandalistica domina sempre su qualsiasi evento, anche quelli che poi ci colpiscono più da vicino a posteriori... Speriamo che nel frattempo non troppe leggi catastrofiche siano passate nei parlamenti senza alcun controllo da parte della stampa impegnata a titolare su fantomatici complotti...

R.I.P.

sabato 27 giugno 2009

Le grandi manovre


Oggi inopinata sveglia alle 8.00. Il postino mi ha portato finalmente il decoder della TV digitale che finalmente sembra funzionare... Beh, ho provato a riaddormentarmi, perchè mi ha colto nel momento di max relax, quello in cui la temperatura del corpo è in leggera risalita e il calore è segno di piena distensione muscolare, ma il salto fuori dal letto, l'indossare repentinamente un pantalone di casa e la vestaglia da signore, aprire la porta e firmare sono stati troppo.
L'incantesimo si era spezzato, e alle 8.36 ho dovuto dire basta alla rotazione sul mio asse numero 5 nel vano tentativo di riprendere quel sogno un pò nebuloso che stavo facendo... A quel punto ho dovuto guardare in faccia la realtà: casa era ridotta a uno sfacelo da un misto di incuria e svogliatezza che sono tipici dei periodi di defaticamento, quando tutto sembra lecito. Alla traballante volontà di mettere in ordine, pulire, lavare, ha dato una netta direzione il clima: pioggia battente fuori, con promessa di lunga durata. Ebbene sono iniziate in ritardo le pulizie di primavera. Ho rassettato e messo a posto come non facevo da tempo, conscio che quando si inizia una cosa del genere è bene fare il più possibile, perchè la voglia di mantenersi sul quel sofisticato limite di disordine è facilmente assecondabile! Arrivato alle 13, ho guardato intorno e mi sono sentito dignitosamente soddisfatto. Unico neo è rimasto il bagno, ma scendere ai supermercati e in panetteria era una esigenza non trascurabile... Il risultato egregio ha avuto come contraccolpo una situazione fisica un pò traballante. Schiena indolenzita (poco da dire: la mazza da scopa fa male...), gambe accaldate, sudore colante. Doccia effettuata con successo, ma recupero parziale solo dopo dignitosa siesta pomeridiana... A questa è seguita una notevole passeggiata di un'ora e mezza per sentieri più o meno battuti nei dintorni del Maniero. Bella, ma anch'essa un pò probante. Insomma, adesso che scrivo sto ripensando a questa giornata e forse varrebbe la pena di andare a lavorare per gli altri con questo ritmo: soldi da manodopera qualificata e risultati palpabili. Ingegneria non sprecata nella massimizzazione del risultato comparata allo sforzo... Grandi manovre...

venerdì 26 giugno 2009

Alcune cose civili...

A volte ho parlato della Svizzera in termini non entusiasti. É successo perché a tutti piace lamentarsi un pò e perché é bello trovare difetti non solo in Italia. Ebbene, oggi invece dirò alcune cose che mi piacciono dello stare qui, perché le ho notate stamattina, magari non per la prima volta, ma di sicuro con la calma dovuta al periodo di relax che sto vivendo...
La prima cosa che vi racconto é insieme tenera e esemplare. Ero in stazione. Da grande utilizzatore dei mezzi pubblici, prendo almeno 2 treni e due bus al giorno. A parte la puntualità, a volte un pò disattesa nei fatti, c'é la comodità e l'attenzione per l'utente. Ma la cosa più bella é vedere che anche i disabili, quelli con la sedia a rotelle e problemi seri per intendersi, possono andare e venire con il sistema di trasporti. Basta verificare su internet che bus verrà usato e per i treni avvertire che c'é bisogno di una pedana. Poi le cose funzionano e te ne vai a Zurigo o dovunque necessario e con libertà vivi. É stato bello vedere 2 ragazzi prendere il treno, e immaginare una serena scampagnata... Poi sarà anche una semplificazione la mia, non lo discuto, ma mi piace pensare che questo sia un segno di civiltà. Dopo ciò, in un'altra stazione, ecco un ragazzo speciale lavorare insieme a tutti quelli che sono invece "normali", con lo stesso o maggiore impegno e con gli stessi o migliori risultati. Non é importante che fosse un lavoro semplice, ma trovo meraviglioso che si riesca a gratificare una persona con un posto adatto, dandogli uno spazio e una vita con il piacere della quotidianità piena...
Non mi scaglio contro l'Italia con filippiche su quello che va male. Mi piace lo Swiss Style su queste cose. Mi piace perché fa apparire tutto naturale, perché c'é molto spesso un sorriso di accompagnamento e questo é rasserenante... Anche vedere chi é intorno che non si deve preoccupare troppo di dare aiuto perché ognuno ce la può fare da solo, mi piace come approccio. É vero cmq perché le condizioni di fare da soli ci sono. Bisogna fare uno sforzo per crearle, ma la ricompensa vale...

giovedì 25 giugno 2009

Ma Por... di quella granda zocc.........


Questi idioti della TV digitale mi hanno mandato sì il decoder in 4gg, ma quello nuovo è arrivato e non si accende... Non è buono neanche per il fuoco questo oggetto del demonio! Ora sono a casa, con davanti a me due scatole argentate assolutamente inutili e una serie di conversazioni in tedesco sulle spalle per tutta questa giornata. Risultato è che mi spediranno una nuova scatola, che spero non sarò costretto a lucidare a furia di calci! Domattina poi, colto da somma ira, telefonerò perchè non ho alcuna intenzione di pagare per la tv digitale quando non ce l'ho!

Mi sembra di tornare indietro a quando litigavo con Telecom Italia, Trenitalia e tutte le maggiori compagnie di servizi dell Stivale (che da questo punto di vista doveva veramente aver pestato una mer...), ottenendone scarso successo e pochissima soddisfazione. Ho avuto un paio di vittorie di caparbia, ma una serie di sconfitte rapprensetate da straordinarie inefficienze! Ebbene ho continuato a prendermela con garbo, ma decisione, con la prima interfaccia, gli operatori del Call Center. E' questo a conti fatti un mestiere infame: non essendo tutti gli uomini nati per la diplomazia e nel pieno controllo delle loro capacità/incapacità mentali, penso che i Call Centristi siano una categoria di lavoratori altamente usurata. Immaginate quante volte si debbano sentire urla e improperi dai clienti inferociti di non avere il loro giocattolo (come facile notare è il mio caso ora!)...

Se abbiano essi un Santo Patrono non lo so, ma che a qualcuno di loro debbano votarsi mi sembra una indiscutibile necessità...

martedì 23 giugno 2009

Causa ed Effetti


Stanno succedendo un certo numero di cose. Stanno accadendo perchè finalmente mi sto riappropriando della mia vita e sono prossimo alle ferie agognate e indubitabilmente meritate. Prima di tutto sto parlando tedesco. Ormai ci riesco con una certa serenità, pur se con risultati alterni. Quando mi mancano le parole, vado avanti lanciandomi in ipotetici neologismi da kamikaze linguistico. Ma ormai è necessario esercitarmi. Sono due anni a agosto che vivo qui, e dopo Gruezi, qualcosa di più deve uscire fuori. E' ovvio che le mie possibilità di intavolare discussioni al di sopra di dove vivi, cosa mangi, che fai domani e ti piace l'Italia sono prossime a zero, ma progressi ce ne sono stati, e molti. Il neo è che non riesco a parlare di qualcosa di significativo con le donne, e dubito fortemente che prossimamente stravolgerò il mio stile e me stesso gettandomi in una pista da ballo con un pelvi impazzito capace di conquistare le migliori spettatrici... Insomma, per ora siamo al punto che mogli e buoi dei paesi tuoi, oppure che parlino inglese...

Altra cosa discendente dalla causa Germanico in progress, è che giovedì andrò a parlare con l'agenzia padrona di casa per sapere definitivamente quanto verrà a essere il mio fitto dopo che avranno fatto i lavori. Sarà una serrata e dura conversazione in tedesco, da cui spero di uscire vittorioso, o almeno consapevole di cosa dovrò fare. Tengo le dita incrociate, con il desiderio di non spostarmi da dove sono e la filosofia di non calarmi le braghe al primo soffio di vento. Speriamo che la panza mi aiuti a fare reggere su la cintura!

Ecco anche le lunghe conversazioni con il nostro satanico diplomando, innamorato della musica heavy metal, dall'espressione ebete, ma da una mente attiva e molto operativa. Mi ha stupito oggi vedere tutto quello che è riuscito a programmare in meno di un mese per mettere su un sistema di cui ci gioveremo significativamente e che lo manterrà nella gloria perenne del nostro dipartimento. E' una bella soddisfazione vedere che ci è riuscito: non ho altro merito che di averlo guidato e aiutato quando necessario, ma anche io gli devo di avermi costretto all'idioma e di avermi dato qualche momento di ilarità...

Insomma tedesco. Un'altra piccola chiave alla mia cintura. Non so quando la userò per aprire delle porte che mi interessano, ma per ora la luciderò un pò a furia di sputi...

lunedì 22 giugno 2009

Ecco come la penso: dipende da noi.


Ho attraversato fasi diverse nel mio percorso. Non sono mai stato fatalista, ma la frustrazione verso cambiamenti che non avvenivano e realtà che non mutavano nella mia vita, mi hanno fatto qualche volta dire: "non è destino". L'ho detto però in periodi di sconforto, in cui quella incrollabile fiducia in me e nelle mie possibilità che è al limite della presunzione senza sconfinarvi inutilmente con autocompiacimento, era incrinata dalla stanchezza.

In realtà quello che ho sempre creduto è che siamo o almeno abbiamo la possibilità di essere arbitri della nostra vita... Possiamo essere distruttivi. E' una scelta possibile e rispettabile: non parlo di pessimismo, ma di quell'occhio criticamente offuscato che si copre di una densa fuliggine e resta accecato. Non è detto che non ci sia soddisfazione nello spianare il campo. Alla fine però è bene avere un progetto stile Milano 2 e agganci al PSI (oggi PdL) per tirarsi fuori con successo dai guai... Possiamo essere allegrissimi e felicissimi, ma attenti che avere tutti i denti cariati per il troppo zucchero e un diabete violento non è neanche da sottovalutare. Possiamo essere consistenti con noi stessi (la mia via), ma c'è dietro l'angolo un pò di quella amarostica sensazione di solitudine...

L'unica cosa che però hanno in comune queste e le altre mille possibilità che abbiamo, è di presupporre una dignitosa consapevolezza che stiamo facendo delle scelte di vita ogni giorno, e che stiamo usando il nostro tempo. Usarlo alla ricerca della felicità è il vero obiettivo: come questa debba essere raggiunta è un altro discorso perchè felicità è tante cose, e ognuno è stratega di se stesso secondo le proprie inclinazioni...

A rileggere questo post mi sembra di aver già scritto cose simili in modo diverso. E' probabile, eppure questo concetto e pensiero mi è così importante che non riesco a smettere di ribadirlo. Forse mi serve per ricordare che sono arrivato nel Maniero per una serie non di coincidenze fortuite, ma per una concatenazione di eventi che ho guidato e diretto a modo mio. Non so se per tutti ci sia questa scelta. Forse sono solo stato fortunato. Alcuni mi hanno detto bravo. Altri ancora si chiedono che cosa ca**o mi sia passato per la testa uscendo dall'Italia e chiudendo la porta senza portarmi dietro una chiave di riserva. Molti, pur dicendomi bravo, si sono anche chiesti che ca**o mi è passato per la testa... Io alla fine non cerco nè elogi nè condanne. Non sapevo del tutto quello che mi sarebbe successo, ma avevo la serenità di spirito per fare per la prima volta un vero salto con il paracadute. Il paracadute non lo avevo cucito da solo, ma con l'aiuto di tanti nei miei anni di maggiore o minore consapevolezza. Sperimentarlo era però non privo di rischi, perchè da inesperti ci si può anche sfracellare. A me sembra che per ora fili corde e seta abbiano retto bene. Ma non lascio la presa e continuo a dirigere con attenzione, aspettando di atterrare all'ultimo minuto, magari non troppo lontano da quel bersaglio che ho disegnato sul terreno prima di lanciarmi...

domenica 21 giugno 2009

TV Dimezzata

Quando arrivai qui in Svizzera, per qualche mese, non ebbi la tv digitale che mi consentiva di vedere anche i canali italiani. Ero limitato a Raiuno, Canale5 e poi c'erano i canali Svizzeri in italiano, fondamentalmente una replica dei programmi di Raidue e Italia1. Tutto sommato, grazie anche alla buona compagnia del mio pccino, li superai abbastanza bene.
Dopo un pò, ebbi il decoder e iniziai a poter vedere un pò tutto quello cui ero un pò affezionato. Lo so che la qualità della nostra tv non è eccellente, ma all'estero fa molto relax... E la sera, a volte, un pò di relax è necessario... Purtroppo da un pò il decoder aveva iniziato a fare casino: forse stufo dell'italico idioma oggi ha definitivamente smesso di produrre alcun suono. In realtà è iniziato con una serie immotivata di reset. Fortunatamente per lui immune l'ultima puntata di ER, ma fastidiosamente il segnale scompariva e la tv rimaneva a mostrarmi una muta schermata blu, in tutto simile a quell'orribile colore di Windows quando ha il crash mortale... Ebbene mi sostituiranno il decoder, a detta dell'operatore gratuitamente, ma in ben una settimana! Questo è fastidioso perchè la sera il focolare televisivo spento fa un pò tristezza... D'altronde i superstiti canali analogici sono generalmente in lingua tedesca e potrei superare una atavica pigrizia... Sì, potrei, ma c'è qualcuno che possa darmi una reale motivazione per vedere programmi di cui capirei a smozzichi e bocconi e per di più in una lingua dai toni aggressivi e ben poco musicali? Resto in attesa, consolandomi per ora con i miei italianissimi film!

sabato 20 giugno 2009

Totti/James Brown/JC

Gita in bici a Baden. Ero stanco di tenere il mio scattante velocipede chiuso in cantina, e quindi mi sono detto: montiamo in sella e partiamo!

Ho fatto non bene: benissimo! Mi sono infatti trovato improvvisamente nel mezzo di un concerto alla Svizzera nella nuova piazza che hanno creato con non so quali soldi della amministrazione comunale. Il tutto per festeggiare la riapertura al pubblico occhio della torre dell'orologio, uno dei pochi vanti della cittadina che, per carità, è curatissima come tante, forse troppe, della Svizzera, ma che non resta memorabile troppo a lungo...

Ed ecco il magnifico cantante, in arte JC, palesarsi come novello James Brown bianco (Weiss) innamorato delle cover di Zucchero Fornaciari... Peccato che nessuno dei suoi idoli avrebbe mai indossato una camicia rosa aperta in petto e degli occhiali scuri a lente larga con una acconciatura stile Tottigo... Ovviamente non lo avrebbero fatto per ragioni diverse, ma il succo è quello... Insomma Jay si dimenava pelvicamente accompagnato da tre squinzie locali e da una band che non era per niente male. L'impianto audio era probabilmente sovradimensionato se il mio orecchio destro si è sentito un pò perplesso... Però dopo un pò, in questa sua riproposizione non troppo malevola di classici ritmati, mi sono lasciato coinvolgere e me la sono goduta. Svizzeri più o meno originali e riusciti si davano alla solita danza di alzata di sopracciglia, mentre altri decisamente fuori standard si lanciavano in danze alquanto bizzarre. La platea era principalmente composta di vecchi, ma alcuni di questi erano i più attivi sostenitori del Cee style...

Ho pensato al mio amico Cantante. Essendo egli un significativo interprete, qui in Svizzera la sua arte sbaraglierebbe decisamente la concorrenza, e sono certo che la paga per queste feste sarebbe dignitosa. Se poi si considera che il palco dove aveva trovato posto il mio eroico pelvico era di dimensioni paragonabili a quello di ben più blasonati gruppi negli stadi, la fama sarebbe un obiettivo neanche tanto lontano!

Ma resto contento di esserci stato, in questa Svizzera che con l'estate diventa attiva, a modo suo...

venerdì 19 giugno 2009

Ci torno su...


...e dico addio al mio ER... Ultima puntata, ultime battute, ultime ambulanze e ora solo il ricordo di anni racchiusi in ore... E quella sensazione ineluttabile del tempo che se ne va... E credo sia questo a lasciarmi stranito... Buonanotte...

Bbq

Ieri, nella giornata più calda sinora vista in der Schweiz (29C), barbecue (bbq) con salsicce arrostite all'aperto. Dopo il siparietto consueto con il capo-meccanico-pancione-Obelix, un rilassato momento conviviale che ci ha posto di buon umore... É stata una giornata fiacca. In una limitata produttività, si é manifestato un livello di disinteresse per le attività che, se non stessimo venendo fuori da una campagna di misura orribilmente pesante, diventerebbe preoccupante...
In ogni caso, come sempre, il nodo salsiccia si stringe intorno al mio stomaco, lasciandomi una esausta sensazione di aglietto sopravvissuto a qualche guerra e una discreta sete. Come facciano Svizzeri e Tedeschi a salsicciarsi così tutto l'anno mi resta misterioso. L'unica seria ipotesi é che coprendo tutto con birra di più o meno nobile origine, lo stomaco si impermiabilizzi definitivamente... Ritorna come leit motiv anche il bbq. La chiara motivazione é che stare all'aperto, dopo mesi e mesi di opprimente freddo, é già di per sé una esperienza divertente. Se poi il corpo si imbottisce di grassissimo cibo e di un litraggio alcolico adeguato alle necessità, tutto diviene una festa...
Verso il bbq sono stato sempre un benevolo entusiasta, particolarmente perché a Sorrento mi sono negli ultimi anni dilettato a cuocere gustosi pesci e numerosi tipi di carni con risultati incoraggianti. Però tecnicamente qui c'é una differenza: invece di carbone e carbonella, per il fuoco, si usano ciocchi di legno. La loro gestione mi appare più complicata di quella del carbone/carbonella, anche per una mera difficoltà di reperirla in Italia. Tra l'altro credo che i mobili del sig. Ikea non sarebbero adatti allo scopo, e la deforestazione della penisola a Stivale sia ormai completa. La gamba d'Europa é tanto depilata che neanche un epilady gigante tirerebbe fuori un arbusto! Ebbene continuerò con il triste carbone, pur se profondamente attratto dal legno secco. Peccato per la expertise...

mercoledì 17 giugno 2009

Luna di miele...


Sono già trascorse due settimane... I confetti sono una lontana ombra di memoria. I difetti una strada ancora da esplorare. Ma oggi é finito l'indimenticabile viaggio di una vita in compagnia... Sì, ci siamo separati alla fine di questa passeggiata romantica. Sei stata compagna fedele, di umore cheto. Hai subito anche momenti di rabbia immotivata, ma non ti sei ribellata. Il frutto di questo viaggio, la nuova vita che già ti porti dentro, troverà sicuro futuro radioso in qualche luogo ove anime della tua stessa origine ti accoglieranno festanti. Il tuo bruno colore, lucido al sole, presto cambierà ancora, in quel continuo mutare del ciclo di cui fai parte... Troverai una strada inattesa, vicina o lontana non so dirlo. Forse sarai lacerata da mani di precisione metallica... Tutto ciò non intaccherà tuttavia il tuo animo, il tuo contenuto spirituale, che seppur disperso in minuscoli pezzetti, si ritroverà in un filosofico: "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma..."
Addio sacchetta di munnezza di due settimane fa...

martedì 16 giugno 2009

Cambio pelle


Era da molti anni di sapiente spalmata di crema che non mi scottavo. Questa volta, nella terra del freddo, mi sono appicciato come un tronco secco e adesso sto squamando come un merluzzo di mare... Non necessariamente questo é male: ogni tanto cambiare pelle anche non in senso figurato, può essere una sensazione interessante. Purtroppo però, l'effetto estetico della pelle strazzata, risulta decisamente inquietante, e dicendo la pura verità, alquanto schifoso. Il tutto non tenendo conto del fatto che la faccia risulta rigata dalle fratture tipo canyon che si aprono copiose a ogni movimento dei muscoli, volontario o involontario che sia...
C'é poi ad affondare la nave la mia totale incapacità di resistere alla tentazione di eliminare ogni residuo scuro non più vitale. Procedo verso la distruzione in modo più o meno consapevole, cercando di prendere il controllo della situazione ma con scarsi risultati.
In ogni caso, dopo l'orsetto maculato di biennale memoria, ancora una volta sono ridicolmente conciato come un rosissimo fenicottero, senza la sua eleganza, ma piuttosto con delle isole scure di infelicità a macchiare la nuova epidermide emergente. Speriamo che la situazione migliori presto: a parte il fastidio, fortunatamente molto ridotto, la mia vita sociale potrebbe subire una impennata come fenomeno da baraccone oppure un tracollo come l'uomo a mezza faccia!

Resistere, resistere, resistere

Di fretta, dal lavoro. Qui in Italia (per quelli che vivono in un'altra nazione, i nostri piccoli emigranti) la situazione è veramente brutta, io comincio perfino a temere il ritorno di duci e ducetti vari. Il nostro imperatore è ormai preda di un delirio autodistruttivo e lesivo per lo stato democratico e di diritto. Le leggi proposte sono abusi ormai palesi per favorire interessi privatistici.
Ebbene, avevo detto che forse era il momento di una deriva intimistica, ma mi sbagliavo. E' invece ora di partecipare, di far sentire la propria voce, di gridare il proprio sdegno.
Perchè se non lo facciamo adesso sarà troppo tardi. L'ultima boiata pazzesca, l'ultimo dei colpi di mano del nostro folle imperatore è la legge sulle intercettazioni e sulla libertà di stampa, in cui anche Internet e i blog vengono coinvolti.
Quindi, per stimolarvi a partecipare, vi lascio un po' di link:
questo al blog di vittorio zucconi con un post chiarificatore;
questo ad un blog particolarmente impegnato sui temi della cultura e della libertà;
e questo per firmare l'appello di Repubblica, contro il bavaglio alla liberta di stampa.
A volte, a gridare forte, qualcosa si ottiene.
La svolta intimista la lasciamo a qualche altro post.

sabato 13 giugno 2009

Montagne d'estate

É stata ieri una magnifica giornata svizzera. Significa che c'era abbastanza sole da andare in giro in maglietta e al massimo giacchetta, e che siamo andati in montagna. Complici i miei nuovi amici tedeschi, ci siamo fatti una di quelle tipiche gite alla elvetica su una cima non eccessiva (2000mt) e raggiungibile con un comodo treno ottocentesco e una interessante funivia, miglior surrogato possibile delle montagne russe. Ci siamo ustionati il viso al sole e i nostri tratti somatici appaiono di conseguenza color culo di babbuino, ma la conclusione serale con cena in ristorante in quota raggiungibile solo con funivia autogestita é stato fantastico...
Che dire di tutto ciò: é bello scoprire che c'é altro al di là del mare. Esso resta la mia vera passione, indubitabilmente, ma non sarebbe giusto chiudere le porte alla novità che la montagna, e specialmente quella svizzera, possono offrire...
Anche oggi il sole illumina luoghi e cose. Ne sono estasiato, perché é anche il ritorno alla vita dopo il lungo sonno del lavoro. Recupero energie ogni ora e mi sento anche meno critico e scettico. É un gran bene. E ora mi godo la Svizzera fino alle vacanze estive italiane, quando un'altra specie di vita penso mi riconcilierà ancora con il mio presente e futuro...

venerdì 12 giugno 2009

É finita!

L'altro ieri si é finalmente esaurita la campagna di test. Sebbene la preparazione sia stata matta e disperata, l'esecuzione é stata invece breve e intensa. Io ne sono uscito prostrato psicologicamente e fisicamente. Ancora la mia testa non ha recuperato, e ogni risveglio é stranamente accompagnato da quel soffuso mal di capo che corrisponde al calo di adrenalina nel sangue. Allo stesso tempo, complici un paio di giorni di festa, dopo tanto penare in spazi chiusi, é tale il mio desiderio di aria aperta che non riesco a fermarmi. Ecco quindi la gita di ieri a Basilea per andare alla mostra di Van Gogh (bellissima), e la mia attuale condizione di viaggiatore in treno... Direzione Lucerna e le sue montagne, con guida turistica del luogo assicurata, vette incluse e aria fresca da respirare. Piccole cose in allegria per essere felici quel tanto che basta a rasserenare lo spirito dopo uno sforzo che sinceramente non pensavo che avrei portato a termine senza perdere la sanità mentale.
Un esercizio interessante che sto provando a fare é ricordare cosa ho fatto nelle ultime due settimane, ma con scarso successo. Tutto é avvolto in una oscurità abbacinante, nella quale le iridi si dilatano dolorosamente, senza riuscire ad apprezzare alcun minimo dettaglio... Eppure é stata una nuova esperienza ricca, quantunque sofferta. Mi ha lasciato svuotato dal punto di vista energetico, e quindi significativamente pensieroso.
Lunedì tutto ricomincerà ovattato. Non avrò di certo la forza di correre, ma solo quella di passeggiare con studiata lentezza. Conscio di ciò, mi defilerò da tante cose, per mettere di nuovo in carica le batterie.
La domanda che mi sorge é però un piuttosto inquietante perché. Perché lo faccio, e perché lo faccio così, senza risparmio. Non credo si tratti di soldi: certo ogni minuto in più é anche denaro, ma la qualità della mia vita non viene migliorata dalla moneta. Ambizione? L'ho sempre un pò assecondata, ma un lavoro come questo che mi autodirige nella direzione prossima alla schiavitù, non credo mi porti lontano. Per divertimento? É una condizione che oltre certi limiti va completamente persa. Senso del dovere e della sfida? Probabilmente le motivazioni maggiori... Ma non credo che siano sufficienti quando a posteriori si sono perse delle settimane di vita vera per osservare come risultato un silente rumore di fondo...

lunedì 8 giugno 2009

Oddio, oddio, oddio

Ma le avete viste le proiezioni?? Sono qui, davanti al computer, ho i capelli dritti sulla testa, le mani in faccia e sono orripilata. La diretta di Repubblica mostra una mostruosità senza confini. Non ho parole. La destra avanza quasi dappertutto. Fermate tutto, io parto per le isole Svalbard. O magari seguiamo una deriva intimista, che già vedo la discesa di fronte a me. Marò.

domenica 7 giugno 2009

Elegia di una serie TV: addio a ER

Inutile dire che questo é un post che per molti risulterà ridicolo. Inutile cercare di avvicinare l'affetto per un serial tv a quello per una storia letteraria. Impossibile chiarire le ragioni di una febbre settimanale. Non ci proverò, conscio di essere destinato all'insuccesso. Ma racconterò di personaggi e interpreti, che un ricordo in me lo hanno lasciato, senza rimorsi...
Si avvicina l'ultima puntata di ER, Emergency Room per i profani dell'argomento, i "Medici in prima linea" di Raidue. Si avvicina il momento di dire addio alle sale del pronto soccorso dove una lunghissima serie di personaggi, storie verosimili e altre molto meno, drammi e commedie, hanno lasciato un segno. 15 anni di invenzioni sono tanti, e anche le migliori menti sono andate in crisi di idee davanti all'inesorabile passare del tempo. É stato così che i personaggi sono diventati sempre più il centro dell'evento, lasciando meno spazio a quella tecnica medica che invece era per me un punto fortissimo. Ma inconsciamente mi sono sentito risucchiato anche nelle storie dei medici, la maggior parte dei quali al limite dell'eroismo epico. Ancora ricordo una puntata della seconda o terza serie in cui il Dr. Greene (al secolo Anthony Edwards) commetteva una serie di errori irreparabili. E ricordo che sudavo e saltavo sul divano in una specie di trance emotiva, mormorando frasi sconnesse del tipo "che fai!!??"... Ce ne sono altre di situazioni simili, con l'appuntamento fisso del lunedì per il quale mi facevo negare al telefono e mi chiudevo religiosamente in camera da pranzo attento a non perdere neanche una parola... Dopo le prime 3-4 serie con un cast da cui sono usciti anche attori importanti (su tutti George Clooney, ma anche William Macy), é iniziato un lento a costante abbandono dei maggiori protagonisti. Per la verità generalmente in seguito a momenti tragici, ma anche dichiaratamente solo per stanchezza o paura di rimanere vittime perenni dello show. Pochi sono riusciti a fare qualcosa di buono dopo. Almeno la loro visibilità é stata compromessa dall'ombra di nomi con cui identificarli, persone che così tagliate e confezionate non potevano lasciarli intoccati. Per me ormai drogato, non é stato possibile evitare di soffrire per le dipartite. Le logiche personali e quelle dello showbusiness sfuggono all'osservatore/spettatore, e infatti la vera fine inizia quando tutto diviene prevedibile, il che coincide con la trasformazione di una serie di successo in una soap, non sempre di buon livello...
Quello che sta accadendo in queste ultime puntate é di far attraversare alle vecchie glorie gli schermi, finanche a quelli che sono morti... Una per tutte l'apparizione postuma del Dr. Greene. D'altronde, noi fans, meritavamo questi ricordi, a accentuare e allo stesso tempo lenire quella malinconia della fine...
Assisto ormai agli eventi con un occhio disincantato, un pò critico, ma anche benevolo. Sto un pò salutando un'altra delle mie insane manie, come già accadde per il gioco di ruolo alcuni anni fa. Con l'esperienza di oggi, ER mi mancherà principalmente come appuntamento un pò curioso. Resterà però nella mia memoria perché l'ho fatto diventare una costante. Segno del tempo che passa e se ne é andato, lo celebro con un urrà, alzando un calice virtuale alla salute di chi mi ha saputo coinvolgere in una storia lunga un sogno...

sabato 6 giugno 2009

Momenti sbagliati?

Esistono momenti giusti o momenti sbagliati per le cose che succedono? É il tempismo un fattore decisivo per la nostra felicità? La risposta semplice é sì, perché chiunque nella vita ha il rimpianto o il rimorso per un istante che non ha potuto o saputo cogliere a causa delle condizioni al contorno. Tuttavia la risposta meno scontata é per me che il momento troppo facilmente diviene alibi per giustificare una propria scelta o mancata scelta che ha portato a delle conseguenze nefaste. Come al solito nei periodi di super stress lavorativo cado in queste riflessioni generali piuttosto plumbee, ma nello specifico caso lo faccio con uno scopo: darmi un alibi di meno!
Sta infatti accadendo questa primavera una cosa nuova: sto vivendo a sprazzi la Svizzera, con la sua calma e allo stesso tempo con le sue opportunità a misura umana. La sto vivendo con uno spirito non più impaurito o dubitabondo nè cauto, ma con curiosità e apprezzamento. E allora, pur con doppie cifre di ore lavorate, esco, guardo, parlo e respiro buttando a mare il fatto che non sia il momento giusto, ma pensando che é quello che ho...

Aspettando

Lavoro. Anche oggi. Anche domani probabilmente. Piove. Bono canta e Edge suona con cattiveria.
Martedì lo strazio di questo stress finisce e arriva mio Fratello. Vengono a visitarmi spesso i miei. É bello. Per questo ho e avrò una casa con la possibiltà di ospitare, loro, gli amici e anche tutti insieme (a proposito Perfy...)...
Mentre la base del cranio manda strani messaggi di richiesta di sonno che finalmente ora che sono rientrato a casa spero di assecondare un pò, mi frulla in testa l'atresa. Sto aspettando qualcosa? Stiamo aspettando qualcosa nella nostra vita? Non lo so, non riesco a giudicare con la mente un pò annebbiata da ore di luce artificiale... Però ho la sensazione che se é vero che aspettiamo qualcosa, nessuno di noi sappia bene cosa. Il quando non é neanche un problema da porsi... Se l'unica certezza é la fine della nostra storia, non é però che viviamo aspettandola. Eppure oggi ho la netta sensazione che la vita scorra pervasa da alcuni miraggi. Il mio é un letto al momento, ma più in generale una nuova occasione per svoltare l'angolo dell'ignoto...

L'importanza di chiamarsi cibo

Ieri eventone a casa Capotreno: cena per 15 e forse più persone a base di Pizza fatta in casa, Mozzarella di bufala da Napoli, Bruschetta alla Toscana, Filea Calabrese con Pesto, Macedonia di frutta, Insalata, Tiramisù, Limoncello e vino... Abbastanza completa direi, sovrabbondante senza dubbio, di qualità mediamente elevata!
Ma ancora una volta c'é da dire che il potere unificante del cibo é una esperienza senza confini: pur nella maggioranza italiana, eravamo di provenienze internazionali varie, ma davanti al piatto la fratellanza si é vivamente manifestata! É stato bello gustare e godere, e al di là di quello che era buono e meno buono, c'é stata armonia. Non é sempre così, perché a volte il cibo non é un collante sufficiente, ma appunto di cibo sto parlando, e non di rimescolanze strane e o di improbabili accostamenti!
In ogni caso l'invasione pacifica di casa é stata gioiosa, e non mi preoccupo delle stoviglie rimaste...
Più difficile da gestire sarà invece lo smistamento rifiuti: il sacco nero grande giace insidioso in cucina, e se pure non emana ancora odori significativi, sono certo che dentro le sue pareti nuova vita sta già nascendo pronta a uscire alla luce per fermi compagnia nel deserto del Maniero...
E proprio il Maniero ha mostrato una insospettabile capacità di contenimento e aggregazione, dando a tutti la possibilità di fare quello che più gli piacesse, oltre a mangiare...
Ripeterò l'esperienza fully booked? Non domani, ma perché no? Io credo che questo sia un passo importante verso l'integrazione. Ci ho messo quasi due anni, ma é una strada a senso unico, senza spazio per un'ardita inversione a U...

martedì 2 giugno 2009

Gadget elettronici

Ho un piccolo vizio: quando ricevo un pagamento purchessia mi devo fare un regalo. In proporzione al pagamento ricevuto, ovvio (mica tanto)! E quindi, avendo ricevuto dopo tre mesi di arretrato la giusta prebenda per il mio lavoro, ho deciso di regalarmi un paio di scarpe e un anello.
Mi reco quindi in missione al Vomero, verso il negozio più fornito delle scarpe da me preferite. Chiuso!! Eggià, è lunedì mattina, e quindi alcuni negozi sono chiusi, come da orario municipale. Peccato che il 99% degli altri siano aperti.
Mi rammarico che il negozio da me prescelto sia rispettoso degli orari comunali (ossia maledico il suo proprietario in tutte le lingue che conosco) e mi consolo pensando che mi andrò a comprare una penna USB, onde tenere divisi i vari file che compongono la mia vita.
Entro da FNAC e lì il patatrac (che fa anche rima). Vengo presa da delirio da gadget elettronico. Trovo sì la penna USB (a forma di caramella, meravigliosa) ma trovo anche il sostegno per il portatile che raffredda anche, la bustina per il mini computer, la spina per l'IPOD, le cuffiette a misura del mio orecchio minuscolo, un paio di libri che cercavo da un po'. Che dire, sono stata presa da mania compulsiva da acquisto. E ho concluso che le scarpe che volevo era brutte e le sostituivo con i gadget. Vabbè, ne avrei comprate due paia con quello che ho speso. E naturalmente poi ho visto anche delle scarpine deliziose ma mi sono strappata via dalla vetrina a viva forza, tò!
Mi sarei comprata di tutto, proprio così. A me i gadgets elettronici mi affascinano, con i loro colori, i loro usi strampalati, le loro mille opzioni. Poi, fuori dal negozio, persa la componente di esposizione in serie, perdono subito un bel po' del loro fascino, però lo stesso mi comprerei tutte le versioni dell'IPOD, piccola, grande, gigante, piccolissima da mettere al bavero. E i telefonini? Dove li mettete i telefonini? Se non fosse così scocciante passare dall'uno all'altro me ne comprerei duemila. Anche quello che fa il caffè.
Per fortuna anche il mio scocciatore è affetto dalla stessa patologia e quindi ogni tanto posso contare su di lui per sfogare parte della mia mania. Infatti ha appena acquisito un nuovo telefono e io sono lì che sbavo per maneggiarlo un po'.
E a voi, cos'è che vi fa impazzire?
P.S. per il capotreno: guai a te se ti rubi ancora il mio font e il mio format. Pfui.

Entusiasmo turistico

Ho portato a visitare un pezzetto dei miei luoghi natali un collega e la sua compagna. Hanno potuto vedere Sorrento, Capri, Pompei, qualcosa di Napoli. Il clima é stato solo parzialmente amico. Sole sì, ma anche qualche acquazzone e un bel pò di nuvole sparse...
Purtuttavia io sapevo che essendo persone in gamba, loro avrebbero apprezzato tutta quella oggettiva bellezza dello Stivale che troppe volte si va a prendere a calci da solo. Parliamoci chiaro: dove altro ci sono tanti posti belli, colorati e commoventi come in Italia? Se poi ci aggiungiamo il condimento di un cibo che per fantasia, qualità e raffinatezza non ha eguali nel mondo, il quadro diventa superbo per un turista, e forse dovrebbe diventarlo maggiormente anche per noi depositari della italica tradizione... Portare gente in Italia e mostrargli ciò che ci entusiasma dovrebbe essere una missione non solo molto possibile, ma provocatoriamente dico necessaria. Spiegare il senso delle cose, il perché di tanto che succede, farebbe amare a quegli intelligenti e curiosi turisti anche la stupida italietta di Berlusconi che all'estero continua a coprirci di ridicolo. Però la premessa é che siamo noi Italiani ad amarla di più la nostra terra. Che siamo noi a dire agli altri che al di là degli scherzi e dei seri problemi, ci sono miliardi di piccole cose che rendono L'Italia una, sola e indivisibile perla gigante.
Io credo che senza superbia, e riconoscendo il bello degli altri posti con un occhio attento e allegro, non sia difficile trasmettere la nostra passione per una terra meravigliosa.
Da turisti é poi più facile sopportare uno sporadico disservizio e un casuale problema. Non c'é da nascondere che troppo poco di negativo é sporadico e casuale nel Bel Paese, ma ridendone un pò e prendendola con filosofia, si riesce a scoprire che tanto c'é in comune con il mondo intorno. Basta vederlo e saperlo, nonostante un'altra lingua!

L'italia, gli Italiani e i mezzi di trasporto

In questo mio ultimo soggiorno napoletano/sorrentino, ancora una volta ho utilizzato i mezzi pubblici. Certo non con la stessa intensità di altre volte, ma con la solita apprensione e una adeguata delusione, per quello che potrebbe essere e non é...
Inizierei con la scena madre alla stazione della Circumvesuviana di S. Agnello. Arrivo tranquillo con valigetta al seguito, pronto per il consueto sperpetuo di fermate dai nomi strampalati, nel mio "rassegnato mode". Ma la sorpresa é di fronte: la biglietteria é chiusa. Giro la capa al cavallo me medesimo e mi dirigo al giornalaio sicuro di una soluzione, quando dalle esagitate espressioni di una tipica tettuta napoletanissima ragazza, realizzo che i biglietti sono finiti. Data la lunga tradizione mariuola della città, i copiosi seni si agitano nel protestare la propria onesta volontà di acquisto del biglietto, frustrata dall'impossibilità di mettersi in regola... Mi ergo a capo/treno/popolo e dico a tutti che saliremo sul treno, spiegheremo con calma la situazione e risolveremo sicuramente. Senza una certezza di successo, ma conquistati dal mio self control e dal mio incedere risoluto, i possibili passeggeri si lasciano guidare in formazione testuggine: zizze avanti e cuore oltre l'ostacolo! Sarà che tra omologhi ci si intende, ma il Capotreno facilmente si accorda con noi per un acquisto al volo alla prossima biglietteria. Gli animi spaventati si placano, e finalmente la litania "ma noi il biglietto lo volevamo fare" che ha assunto i toni di un tormentone rap, si esaurisce... Viaggio sereno dopo tutto, con il ricordo delle montagne svizzere in morbido color bronzo traballante, ben presente davanti agli occhi!

Ma non é finita qui. Nel ritorno in Costiera del giorno dopo, brivido in agguato: quel malconcio oggetto che chiamano metropolitana di Mergellina si presenta dopo almeno 15 minuti di attesa. A parte il triste ritardo assorbito al caldo sole napoletano filtrato dalla meravigliosa afa, la sempre profumata metro viaggia a velocità ridotta, con la netta sensazione che a Garibaldi non ci arriverà senza una spintarella adeguata. É un miracolo quando entriamo nei vagoni uso sauna della Circumvesuviana dopo soli 25 minuti. Non ci vengono purtroppo forniti gli asciugamani per spogliarci e detergere il sudore copioso, e neanche un adeguato deodorante! Ma anche questa prova é superata, almeno fino alla prossima volta...

Rientrare nella routine svizzera del treno perfetto e puntuale, sarà traumatico. Ma dovrò farmene una ragione... Sperando in qualche tettuto disservizio sarebbe più facile!

lunedì 1 giugno 2009

Pdl - Procuro donne libere

C`é qualcosa di ancora stranamente surreale in questa lunghissima nuova telenovela sulla vita privata del presidente del consiglio. Pare infatti che Egli si sia dato, non da ora ma da qualche annetto, alla frequentazione di giovincelle di varia età, giungendo anche a invitarne qualcuna in una delle sue ville sparse per lo stivale. Addirittura pare che delle foto di una di queste feste siano state scattate in Sardegna da un paparazzo semi-professionale poi diffidato dal diffonderle.. Cosa ci potesse mai essere di compromettente non appare chiarito...
Mi é però sorto un dubbio. La levata di scudi a difesa del premier da parte dei suoi scagnozzi in una vicenda che io dò per scontato sia stata montata dalla stampa (ricordiamoci che dubitare della parola di Silvio é peccato mortale...) é del tutto disinteressata? Chi di loro partecipava felice alle feste in buona compagnia? Diciamolo francamente: papi Silvio é Papi per tanti, anche tra i suoi. Lui fondamentalmente é un generoso che vuole bene a tutti (lo hanno ribadito all'unisono tutti i suoi figli reali, e quelli acquisiti lo urlano come in trance da immagine sacra!), e magari ha pensato che un buona parte di quelli che gli sono vicini, avessero bisogno di un aiutino nella nobile arte del rimorchio... Non sarebbe questo accasamento un ulteriore segno di quella investitura semi-empirea di Santo Biscione? Magari guardandosi intorno ha visto l'occhietto un pò trigliato del Gasparri, la pancetta del Buonaiuti, la seriosa faccia di peste di Capezzone, e ha pensato che un sorriso allegro doveva provare a portarcelo lui in quelle vite. Addio rischio depressione e maggiore efficienza per il partito azienda, finalmente illuminato da quella sana allegria che solo il sincero amore può portare...
Ed ecco quindi che il partito é diventato anche una occasione ricreativa, dove la tanta solcezza degli uomini del presidente, repressa a causa dei continui attacchi della cattiva e anche invidiosa Sinistra Comunista che avrebbe voluto condividere come in una allegra Bicamerale, si é alfine espressa. Non c'é niente di più consolante che immaginare felici scambi di timorosi fiori e poesie alla luce di tramonti sardi da parte di timidi uomini rapiti dal dolce sentimento e novelli Cirano... Ah, il mio cuore si riempie di gioia e ammirazione... Come quello degli italiani che grazie alla storia di Noemi saranno ancora più motivati a votare segretamente o spavaldamente per il Pdl, nella speranza che qualche briciola di tutti quegli alti sentimenti cada dalla mensa del signore...

Note per Viaggiatori Occasionali...

Questo blog attualmente non contiene pubblicità esplicita e se ce ne è di occulta non lo sappiamo neanche noi che siamo gli autori... Per il copyright, esso è di chiunque lo reclami e possa dimostrare che le sue pretese hanno un minimo fondo di verità. Se inavvertitamente qualcosa coperto da proprietà intellettuali varie è stato usato, vi preghiamo di segnalarcelo, perchè provvederemo a riparare alla disattenzione che nessun vantaggio economico e morale ci porterà...

Capotreno e Viaggiatori