tag:blogger.com,1999:blog-4069541960012324202024-03-13T23:20:57.219+01:00Viaggia in Treno: L'odissea semiseria di chi ha poche certezzeRacconti di viaggio lungo i percorsi della vita...Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.comBlogger1149125tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-54161889488680582342020-03-29T17:23:00.001+02:002020-03-29T17:23:28.002+02:00COVID-19 - Giorno 4 - La pancia dell'isolamentoAll'inizio di questa crisi ho fatto la spesa. Il 14 Marzo è stato l'ultimo giorno che io abbia varcato la porta del palazzo. Ero conscio che sarebbe stato sempre piu' difficile e quindi mi sono caricato di molte cose per ridurre le mie necessità di escursione nella Giungla del virus.<br />
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Lo vedo ovunque, danzare in aria di colore verde muco. E pur se la razionalità e la mente tecnico scientifica mi dice chiaramente che è un'ossessione, non riesco a smettere di sudare e di camminare a velocità estrema tra le persone al supermercato. Ogni respiro degli altri, ogni loro accennato colpo di tosse, mette a dura prova le mie coronarie...<br />
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Le mie scorte si sono rivelate preziose. Basandomi sulle date di scadenza e alternando diverse classi di cibo, sono riuscito a procedere per ormai piu' di due settimane con una alimentazione variata e qualche colpo di inventiva.<br />
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Un esempio è il fatto di essermi preparato lo yogurt in casa quando ho finito i vasetti industriali. Questo mi permetterà di allungare la mia permanenza tra le mura domestiche di almeno altri 3gg. Inoltre lo svuotamento del freezer, condizione necessaria a fare spazio per le nuove derrate, mi sta allontanando ancora dall'inevitabile bagno di malattia...<br />
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Ho imparato anche a regolarmi sulle dosi in maniera giusta. Senza mai essere preso dalla fame, ho individuato la quantità di cibo che mi permette di stare bene e allo stesso tempo di non aumentare la mia pancia. Non consumando niente in movimento, è fondamentale non eccedere con le calorie. E sebbene lo sapessi già, il dover anche lottare per l'estensione del tempo in casa mi ha aiutato a razionare.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.buonadieta.it/images/eliminare-pancia-uomo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="250" data-original-width="444" height="180" src="https://www.buonadieta.it/images/eliminare-pancia-uomo.jpg" width="320" /></a></div>
In conclusione, quando rileggero' questa pagina, spero ormai fuori da questa situazione assurda e magari vicino ai miei cari, spero che non dovro' guardare in basso allo stomaco e alla pancia con un po' di rammarico. E allo stesso tempo, oggi spero che presto la paura, diventi un ricordo...<br />
<br />Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-35432481619873416212020-03-21T21:51:00.000+01:002020-03-21T21:51:25.667+01:00COVID-19 - Giorno 3 - Considerazioni tecnico scientifiche - L'ItaliaOggi mi arrovello con difficoltà sul problema delle statistiche di azione del COVID-19 in Italia. L'impressione dolorosa a causa della vicinanza è sicuramente amplificata. Le informazioni sulla falcidie che si sta verificando sono oltre che spaventose, anche incongruenti ormai.<br>
<br>Mi sento di dire una cosa: non riesco neanche a immaginare cosa stiano passando le persone in Lombardia e in particolare modo chi lavora nella sanità o ha perso delle persone care.<div><br></div><div>Non voglio banalizzare. Però voglio dire che ci sono delle informazioni che non passano in TV: ad esempio rispetto al tempo senza le restrizioni, in percentuale il numero di contagi è nettamente diminuito. Purtroppo in questi giorni si mantiene costante e con molto dolore, quello delle morti cresce. La strada è ardua, ma qualche piccolo segnale si può e si deve trovare.</div><div><br></div><div>So che tutti sono allo stremo, ma di nuovo i mezzi di comunicazione devono informare bene e gli amministratori hanno la responsabilità di prendere decisioni valide e non dirette dal panico. Se si sapesse come fermare questa pandemia da un giorno all'altro io credo che si farebbe.</div><div><br></div><div>Per ogni decisione, come ho sentito dire secondo me correttamente dalla ministra De Micheli, ci sono grandi conseguenze per la collettività che vanno capite. Non si possono seguire i facili slogan.</div><div><br></div><div>Oggi dire chiudiamo tutto, chiudiamo di più, è una cosa sacrosanta da prendere in considerazione. Io vorrei avere fiducia che le persone atte a decidere sapessero valutarne le conseguenze. Questa fiducia vacilla...</div><div><br></div><div>Nel continuare a fare la nostra parte, possiamo solo sperare e mettere la nostra buona volontà dove possiamo...</div>Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-43642891797307434492020-03-19T19:37:00.002+01:002020-03-19T19:37:50.336+01:00COVID-19 - Giorno 2 - La ricerca della carta perduta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcSituB4ehPvl3JURxnDl4MOM9tmqkV_q4tS_0XWXnRWEUECGtr0" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="211" data-original-width="239" src="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcSituB4ehPvl3JURxnDl4MOM9tmqkV_q4tS_0XWXnRWEUECGtr0" /></a></div>
E scomparve improvvisamente la carta igienica. Sia quella soffice che quella carta vetro finirono in un buco nero di acquisti sconsiderati.<br />
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Un vuoto enorme sugli scaffali, riempito solo di vaghe giustificazioni provenienti da diverse menti illuminate. Qualcuno dice che sia perché in tempi di incertezza, rassicura avere cose che se mancassero renderebbero la tua vita miserabile. Altri la buttano sull'importanza di non dover uscire in maniera inaspettata con il rotolo nudo in mano per procurarsi il foglietto del piacere... Alcuni dicono che il vuoto si nota di più' di quello delle scatolette perché le conserve sono più' piccole...<br />
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La verità è che anche ad interrogarsi, una spiegazione non c'è. Con la mole di carta che è sparita vanno al bagno tutti gli elefanti africani e anche qualche rinoceronte... E garantisco, loro la fanno grossa... La realtà è che la gente presa dal panico, perde il controllo della carta di credito e butta nel carrello le cose che gli sembrano più' normali e usuali. Esaurito il discorso cibo, in un supermercato restano saponi e carta igienica quando non si ha interesse per i coniglietti pasquali di cui traboccano gli scaffali.<br />
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Certo è che rimedi all'assenza della carta che non graffia ce ne sono. Ma quanto siamo disposti a cambiare le nostre abitudini in tempo di Pandemia? Le concessioni ai governi e alla salute pubblica, che io sostengo senza se e senza ma, sono importanti. Per molti non uscire di casa è come essere arrestati e vedere il mondo attraverso le sbarre. Per altri non poter correre e fare sport è peggio di una crocifissione a testa in giù'. Poi ci sono quelli che non possono andare a prendere il caffè al bar o a giocare a carte e si domandano a che serva respirare allora...<br />
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Insomma dover subire anche l'onta di non poter comodamente godere degli allegri momenti di relax mattutino, è veramente dura.<br />
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Speriamo che presto ritornino a essere pieni gli scaffali della carta. Anche quello della Corona...Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-83149118491926637512020-03-15T10:50:00.000+01:002020-03-15T10:50:51.012+01:00COVID-19 - Giorno 1 - Le scorte di guerra dei supereroi<br />
Sono partito con un obiettivo preciso: percorrere il piu' velocemente possibile i supermercati a distanza da tutti gli altri e tornare a casa con generi alimentari e non che mi permettano l'isolamento fino a 2 settimane.<br />
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Appena fuori dalla porta, ho iniziato a sudare per l'ansia di andare in luoghi aperti e poter essere contagiato dal virus.<br />
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E' stata una sensazione brutale di tensione che mi ha percorso il sistema nervoso tipo raggi gamma al peperoncino.<br />
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Ecco sorgere l'effetto Hulk sulla pelle rosa. Mi incammino in mezzo agli altri saltandoli per chilometri e sono al supermercato in 3'.<br />
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<a href="https://sm.ign.com/t/ign_it/feature/m/marvels-av/marvels-avengers-teases-spider-man-ps4-connection-e3-2019_42tq.h720.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="800" height="112" src="https://sm.ign.com/t/ign_it/feature/m/marvels-av/marvels-avengers-teases-spider-man-ps4-connection-e3-2019_42tq.h720.jpg" width="200" /></a>Appena entrato, individuo con i sensi di ragno cio' che voglio comprare e butto incontrollatamente nel carrello quello che mi capita a portata. Sento il formicolio dietro alla testa quando una persona qualsiasi tossisce e mi abbasso al momento giusto con i super riflessi per evitare ogni eventuale sputazza...<br />
<a href="https://www.wallpaperflare.com/static/307/460/996/the-flash-quicksilver-marvel-comics-dc-comics-wallpaper-preview.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="578" data-original-width="800" height="144" src="https://www.wallpaperflare.com/static/307/460/996/the-flash-quicksilver-marvel-comics-dc-comics-wallpaper-preview.jpg" width="200" /></a><br />
Un misto di Flash e Quicksilver per pasta e carta igienica che passa tra gli scaffali lasciando un senso di vuoto. <br />
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Poi la super forza: verdi bottiglie d'olio alla rinfusa nello scudo di Capitan America, chili di frutta nella armatura di Ironman refrigerata e via a piedi verso casa senza fermarsi!<br />
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Finalmente chiudo la porta e ritorno umano. Sono un lago di sudore e stamattina quasi non riesco a alzare la tazza del the per quanto mi fanno male le spalle... Guardo con soddisfazione il frigorifero e gli stipetti della cucina pieni. E inizio a credere di aver fatto una caxxata...<br />
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Ci vorrà il super stomaco e una super diarrea per consumare tutto...<br />
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<br />Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0Svizzera46.818188 8.22751199999999944.0360805 3.0639379999999994 49.6002955 13.391085999999998tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-9709742699861588022020-03-15T09:27:00.003+01:002020-03-15T09:27:36.170+01:00COVID-19 - Il viaggio dentro casa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://i.ytimg.com/vi/1APwq1df6Mw/maxresdefault.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="800" height="180" src="https://i.ytimg.com/vi/1APwq1df6Mw/maxresdefault.jpg" width="320" /></a></div>
Dopo lunghissimi 4 anni di meraviglie, sorprese, disastri, allegrie e dolori, salgo su Viaggia in Treno per provare a raccontare il mio tempo di Corona Virus 2020.<br />
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La raccontero' da dentro a questo vagone chiamato casa, che pur immobile rispetto al sistema di riferimento Terra, viaggia con il pianeta nell'universo.<br />
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La storia del Virus COVID-19 è iniziata per me come per il resto del mondo a Gennaio. Si è iniziato a sentire parlare di come il virus si stesse diffondendo rapidamente in Cina con un focolaio intensamente attivo subito dopo Natale. Sembrava tutto lontano e credo che tutti abbiano pensato ai "soliti casini della Cina" con quella piccola o grande dose di razzismo e spirito di superiorità che ci portiamo dietro... A Febbraio si viaggiava tranquillamente per il mondo espandendo la "Città Proibita" a tutta la nazione e sperando che bastasse...<br />
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Poi il vento è cambiato... Prima una brezza di mare con pochi casi e un moderato menefreghismo. Poi un tendersi sempre piu' forte del flusso di informazione che ha distribuito a piene mani panico senza istruzioni. E poi marzo, e i 15 giorni che hanno cambiato, ad oggi, tutto il nostro modo di vivere...<br />
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La storia, per sua natura passata, non puo' essere cambiata, ma solo diversamente ripercorsa e interpretata da vincitori e vinti. Al momento capire se qualcuno vincerà mi sembra inutile. Certo è che lunghi e difficili pensieri si sono amalgamati in un doloroso ricordo di sensazioni di stupore, ansia, paura, panico e tentativi vani di razionalizzare...<br />
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Oggi inizia per me un tentativo di auto-reclusione aperta al mondo. Significa per me viaggiare nella carrozza di extra lusso che è lo stare a casa, da dove svolgere tutte le mie normali attività e da dove osservare cosa succede. Non credo di essere per niente originale in questo racconto. Sono sicuro che molti, moltissimi, staranno avendo percorsi simili e allo stesso tempo unici.<br />
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Come in passato pero' ho il desiderio di lasciare una traccia di questo percorso per avere modo di ritrovare delle mollichine di pane che oggi sembrano infette.<br />
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E quando riusciremo a uscire a riveder le stelle senza la mascherina e senza il terrore che qualcuno ci tossisca troppo vicino, spero che avro' imparato qualcosa e lasciato questa sottile traccia.<br />
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Le fonti di informazione a cui faro' riferimento sono:<br />
<a href="https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports/" target="_blank">WHO - World Health Organization</a><br />
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Ve lo raccomando... Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0Svizzera46.818188 8.22751199999999944.0360805 3.0639379999999994 49.6002955 13.391085999999998tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-43072344603213105482016-12-17T20:36:00.001+01:002016-12-17T20:36:37.666+01:00Anche io sono stato un sognatore...Gli uomini hanno la tendenza a essere sognatori. Ci piace immaginare meraviglie e sorprese. Ci piace scoprire se la nostra immaginazione si sia spinta troppo avanti e se la realtà riesca mai a essere come la nostra fantasia...<br />
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Con gli anni pero' la spinta alla chiacchiera inventiva, al rullante sparar cazzate che è pero' fonte di mille discussioni potenzialmente dense di progresso, si affievolisce. Sarà che la professione che faccio mi porta spesso a guardare alla concretezza piuttosto che alle mille discussioni fantastiche, ma non riesco piu' a tollerare lo spendere di milioni di parole che non portino poi ad una conclusione.<br />
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Ovviamente mi riferisco all'ambito della vita di tutti i giorni, delle cose pratiche. Infatti, in privato, non rinuncio di certo ai miei sogni e alle mie parole senza senso... Sono un bene prezioso e liberano la mia testa da quella nebbia triste dei problemi da risolvere...<br />
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Pero' in questi giorni di mille scandali politici, vedo che tanti e troppi si gettano sugli aspetti inconcludenti delle storie marce che emergono. A me non interessa proprio niente l'appartenenza a una parte o ad un'altra. Cio' che esigo dai politici è che sappiano agire e non girare solo in mille dialettiche sfiancanti che non producano alcuna azione concreta.<br />
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E' questo che rimprovero al sindaco di Roma per esempio: in carica da 6 mesi e ancora a discutere delle nomine. Ma tutto questo non poteva essere fatto prima?<br />
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A Renzi, d'altro canto, rimprovero certamente un lunghissimo tempo perso dietro alla riforma costituzionale. Era una cosa fondamentale? Giusto darle una certa rilevanza, ma male distrarsi dagli obiettivi e dalle necessità economico sociali del paese.<br />
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Questo avvitamento sulle discussioni non necessarie, va bene per i ragazzi che possono e devono immaginare e inventare. Ma l'obiettivo di noi quarantenni deve essere per me il creare sulle idee e il farle diventare realtà. Deve essere il rispondere a quelle che sono le problematiche vere delle persone che non hanno piu' il tempo nè la voglia di sognare. Non si sogna se non si riesce a dormire perchè non si sta bene o perchè si ha fame. Fame reale o fame di sicurezza, di legalità, di serenità e di riposo mentale...<br />
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Non so se tutto questo abbia un senso per qualcuno. Per me significa pero' che sarebbe il momento di dire basta alle chiacchiere che finiscono senza proposte e di fare...<br />
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E in tempo di Starwars, ritorno a citare il maestro verde: Fare, non c'è provare...Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-86952073201319222322016-12-06T20:06:00.000+01:002016-12-06T20:06:35.254+01:00Effetti discutibili di scelte inopinate...<br />
Ho votato anche io no. Tecnicamente sono stato un cretino rispetto alla maggioranza degli italiani all'estero che avrebbero invece voluto la riforma costituzionale. Per la prima volta nella mia vita sono stato li' a pensarci tenendo la penna in mano per qualche ora in bilico tra le due scelte.<br />
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Essendo una persona veramente incline al cambiamento e alla sperimentazione di nuove soluzioni, sia per deformazione professionale che per curiosità, avrei voluto poter dare un Si' deciso. Ma al governo hanno fatto casino per mettere d'accordo tutti, e la riforma era per me incompleta, insufficiente e a tratti incomprensibile. Queste le mie motivazioni, non certo buttare giu' il governo.<br />
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Il nocciolo della questione si risolveva nella domanda referendaria che iniziava proprio con "Approvate il testo...". Non lo potevo approvare avendolo letto, e mi sono arenato li'.<br />
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Pero' non sono contento delle conseguenze del voto. L'Italia ripiomba in uno stato di caos dove gli unici che sembrano avere possibilità di essere eletti sono questi strani personaggi del Movimento 5 Stelle. La mia valutazione del loro modo di fare è che dicano mille cose belle e non ne realizzino neanche una. A causa della campagna del Referendum, non si sente parlare piu' di Roma. Che è successo in città dall'elezione del nuovo Sindaco? Non mi sembra tanto... E' questo incoraggiante per un governo nazionale?<br />
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Se penso al vice-presidente della camera come Presidente del Consiglio e rappresentante mondiale dell'Italia, abbiate pazienza, ma mi viene lo sconforto. Soprattutto, se guardo le interviste che vengono fatte, riconosco quei mezzucci comunicativi che ormai hanno imparato tutti i politici. Non volevano questi differenziarsi dagli altri? Anche a costo di perdere, forse per un discorso puramente utopico, sarei rimasto ingenuo a sincero. Non mi sarei piegato al tritacarne mediatico che li vuole cosi'.<br />
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Ovvio lo abbia fatto anche l'uscente Presidente del Consiglio, ma almeno lui mi era piaciuto nel tentativo di non essere distruttivo, ma propositivo e semplificativo... Questo approccio puo' portare anche ad errori, ma è meglio che stare li' a guardare innalzando slogan vuoti...<br />
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Ebbene anche Renzi ha seguito l'esempio di Cameron e si è schiantato contro il muro compatto del voto contro. In piu' si è associato con quell'establishment che vuole sempre apparire estremamente intelligente e sofisticato e cui la maggioranza delle persone sono del tutto insofferenti. L'esempio della Clinton negli USA, sostenuta da quello stesso tipo di popolo, non ha insegnato niente. Mentre si moltiplicavano le battute satiriche per ogni nuovo personaggio che si univa al fronte del si', quelle sul no sono state ben poche. E questo dava già il polso della situazione.<br />
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Ora l'Italia affronta una delle peggiori stagioni politiche della sua storia con un misto di personaggi evanescenti nelle parole e negli atti. Con un potenziale gruppo dirigente che non ha neanche imparato a fare politica, ma solo a fare contro-politica. E questo ovunque uno si giri... Potremmo tutti fare di piu', certamente. Ma la mancanza di un ideale da seguire è la morte della politica...<br />
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Comunque vada, sarà un insuccesso... (cit.)<br />
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<br />Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-37255830590489313062016-05-13T07:41:00.001+02:002016-05-13T07:41:15.478+02:002016: personale numerologia di un anno<p dir="ltr">Il 16 è un numero speciale per me. Una tonda potenza di 2 che ha importanza storica per la mia vita. A stiracchiare un po' le cose, ci si possono trovare mille combinazioni significative, ma sarebbero inutili esercizi mentali senza fondamento scientifico.</p>
<p dir="ltr">Fatto rilevante resta che quest'anno stia segnando mille cambiamenti, fine di un'epoca, spiacevoli eventi, ma anche seminando speranze... Inutili anche qui i dettagli, perché il viaggio di un treno è fatto di mille paesaggi, di incontri e scontri, del tempo che non passa mai senza lasciare traccia...</p>
<p dir="ltr">Quello su cui mi continuo a interrogare incessantemente è però cosa veramente cambi quando tutto cambia. Come tutti i sistemi in natura, dopo aver attraversato le nostre instabilità, torniamo ai punti minima energia... Lo sto sperimentando tutti i giorni in una strana nuova routine piena di incertezza, a volte troppo vuota perché inusuale. Come altre volte nella vita sono in attesa che i mutamenti maturino e cadano dall'albero. Ne sono impaziente eppure impaurito.</p>
<p dir="ltr">In questo frangente ho letto Caos Calmo. Il libro non mi è piaciuto proprio per nulla. Un abnorme numero di pagine con elementi puramente cinematografici e una collezione di banalità esplosa in sproloqui di una noia mortale. Il concetto valido è solo per me l'idea che a volte ci si concentri sull'attesa e che intanto la vita tenti di riafferrarci. Alcuni desiderano essere ghermiti, altri cercano di scansare l'artiglio il più a lungo possibile...</p>
<p dir="ltr">Dove sia io cerco ancora di scoprirlo. Probabilmente, come spesso nella mia esistenza, sono lì nel mezzo. E non so che fare fino al momento in cui verrò graffiato...</p>
<p dir="ltr"><u>Viaggio</u> in treno...</p>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-70734976675411289362016-02-19T07:47:00.001+01:002016-02-19T07:47:38.240+01:00Pagine e pagine...<p dir="ltr">Non ho mai capito bene cosa ci si potesse fare su internet per ore e ore senza uno scopo... </p>
<p dir="ltr">Intendo dire che quando la rete iniziò a diffondersi in maniera capillare, c'erano persone che dicevano di navigare per ore (nei dolci oceani telematici). Il fatto mi generava invidia e anche un senso di vergogna, perché seppure attratto dal mezzo, non avevo mai il desiderio di mettermi a cercare cose balzane e leggere tutto lo scibile in materia di sesso degli angeli.</p>
<p dir="ltr">La chat poi, specialmente quella con sconosciuti, mi era venuta subito in uggia: cosa dovevo dire a gente di cui sapevo nulla e i cui commenti spesso erano semplicemente molesti?</p>
<p dir="ltr">Forse dovuto alla forte educazione al "dovere prima del piacere", sedermi di fronte al video e iniziare a esplorare cose senza uno scopo, non è riuscito a appassionarmi. <br>
Diverso è lo stare anche giornate al PC a pulire, installare, risolvere... Quello sì che è la mia droga...</p>
<p dir="ltr">Ora passo molto tempo su pagine web. Con il tempo internet ha acquisito una funzione molto più utile con lo sviluppo di milioni di servizi che semplificano la vita. In più, se uno cerca lavoro deve scorrere milioni di pagine... </p>
<p dir="ltr">Fatto sta che oggi devo ringraziare gli ideatori dei miliardi di pagine inutili del passato, perché hanno permesso il passò verso il web di oggi. E capisco come sia importante dare spazio al piacere a volte, perché belle idee, al primo sguardo inutili, diventino straordinarie opportunità...</p>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-42635727948120800102015-11-29T17:12:00.001+01:002015-11-29T20:19:26.020+01:00L'ultimo concerto: malinconia e attesa...<p dir="ltr">Ieri e oggi, in una visita lampo, sono stato a Dublino a vedere il mio ultimo concerto degli U2 per quest'anno e per questo tour mondiale.</p>
<p dir="ltr">È difficile ripercorrere i momenti di questo percorso. Sono state ben 9 serate e a volte giornate uniche e dense. </p>
<p dir="ltr">Laura. La musica, i colori, i volti, gli odori e i sapori. Uno spettacolo fantastico e che mi ha fatto viaggiare con la fantasia e fisicamente.</p>
<p dir="ltr">Non parlerò della musica: il suo significato non credo sa del tutto <u>comprensibile</u> ad altri che a me.</p>
<p dir="ltr">Parlerò invece della malinconia che accompagna l'inizio della nuova attesa delle scariche di adrenalina di Streets. È una sensazione impalpabile eppure tremendamente presente di vuoto. Il non avere un'altra serata da vivere se non in un tempo indefinito, l'assenza di quelle note fin troppo conosciute, quasi consumate, eppure pronte a risorgere dalle ceneri di una serata di fuoco. Il groppo in gola. Beh, quello che resta è una gran voglia di poterci essere di nuovo, e presto.</p>
<p dir="ltr">E tutto ciò lo scrive uno che è un appassionato seguace, ma che non ama definirsi un folle fan... Forse sarebbe meglio scendere a patti con questa dolce e indolore pazzia...</p>
<p dir="ltr">L'attesa è quindi già iniziata un minuto dopo l'ultima nota di Streets, con la consapevolezza di dover aspettare per poterla urlare di nuovo con almeno ventimila persone e uno che l'ha inventata...</p>
<p dir="ltr">Speriamo oggi non sarà una lunga attesa, ma questo, come ogni vicenda umana è difficilmente prevedibile.</p>
<p dir="ltr">Nel frattempo cercherò di nuovo di <u>succhiare</u> da quel dolce zucchero delle serate andate, alla ricerca di battiti del cuore che ci fanno guardare avanti e indietro con un sorriso....</p>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-19349014044695302712015-07-28T23:03:00.001+02:002015-07-28T23:29:02.053+02:005 anni e poi U2<p dir="ltr">09/10/2010 - Roma. Io, mio fratello e uno stadio in cui allora non sapevo <u>neanche</u> che esistesse colei che mi ha scelto. Una serata indimenticabile. Un livido dietro la coscia che è stata la mia ferita di guerra dello show e un ricordo mai sbiadito di un'estate con gli U2 in giro per l'Europa.<br>
Il <a href="http://viaggiaintreno.blogspot.com/2010/10/u2-roma.html">ricordo</a> è scritto in parole che ancora mi commuovono.</p>
<p dir="ltr">09/07/2015 - Boston. E sono passati poco meno di 5 anni. Ed eccomi sotto al palco, all'accendersi delle luci un brivido per la schiena. La mano di Laura stretta nella mia. Un abbraccio a lei mentre la folla abbraccia tutti, e quell'uomo che cammina lungo la passerella per iniziare a cantare e per portarci via in uno show atteso e emozionalmente imprevedibile. Urla, sudore e lacrime. E le persone intorno che alla fine cui hanno detto: vorremmo fare tutti i concerti con voi per l'entusiasmo... Ma soprattutto la musica che è colonna sonora della nostra vita. Uno dei nostri legami e una delle nostre più intime visioni. Che bello vibrare con tutti eppure vivere la propria unica esperienza. Non ricordo molto delle canzoni. Ma se rivedo immagini mi sento assalire dal fuoco dell'emozione. È stato un ritornare in una casa del sogno e sentirsi di nuovo al sicuro.</p>
<p dir="ltr">Uscire dal palazzetto sfinito ma con la voglia di essere di nuovo lì la sera dopo. E riuscire ad esserci. E essere allo stesso posto. E sentire che è il luogo spazio temporale più giusto. E le canzoni. E le persone. E gli abbracci e i balli e i baci.</p>
<p dir="ltr">Tutto per dire che la musica, quella degli U2 ha cambiato la nostra vita e in meglio. E che la gioia di poterla rivivere merita un dolce pensiero a colei che Amo e un grazie a questi 4 uomini anche un po' attempati, ma ancora intensi...<br></p>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-62464860388055226232015-02-06T18:04:00.000+01:002015-02-06T18:04:22.044+01:00Il ciclo Australiano (2): Adelaide, Kangaroo Island e la libertà<em>A qualche mese di distanza dalla gita Downunder", il ricordo ne è ancora tanto vivo che non mi costa fatica spendere qualche minuto di attesa in un aeroporto qualsiasi a raccontare del passo successivo a Perth e ai suoi magnifici pinnacoli.</em><br />
<em></em><br />
<em>Siamo partiti presto la mattina da Perth per giungere a Adelaide. Ci ha accolto una città un po' grigia metereologicamente e freddina, ma un albergo bello e comodo ci ha abbastanza rilassato da poter andare al mercato centrale e mangiare qualcosa. Non si puo' infatti dire troppo bene del cibo che l'Australia offre: a parte quelle che sono trappole per turisti come il canguro e il coccodrillo (solo la seconda mi ha visto cedere incuriosito), il pesce Barramundi è tutto sommato anonimo... Insomma si cede spesso alla fetta di carne o ai panini. Dopo cio', Adelaide non ci ha detto molto altro di memorabile fino alla partenza della mattina successiva in aereo. Destinazione la terra della libertà: Kangaroo Island.</em><br />
<em></em><br />
<em>La chiamo cosi' perchè non credo che ci siano altre definizioni che la rappresentino altrettando bene: è un'isola piena di verde della vegetazione e di rosse strade di terra battuta. Questo almeno nel periodo in cui ci siamo stati noi. Pare infatti che, essendo libera anche di costumi, tenda a tradirti con un caldo asfissiante o con una pioggia battente in altri periodi dell'anno. Quello che veramente ci è sembrato incredibile è stato il numero e la varietà di animali selvaggi. Il canguro di cui sopra prima del grill se ne sta bel bello a saltare in giro. I Koala dormono rilassati. Le aquile girano serene ma pronte ad un lauto pasto. fortunatamente nessun serpente, ma quella sensazione di naturale bellezza che ci ha dato una forte emozione...</em><br />
<em></em><br />
<em>Guidati da una Designer prestata al turismo e ad una vita ritirata in un luogo comunque isolato, abbiamo conosciuto un'Australia unica e probabilmente difficilmente reperibile altrove. Forse stregati dal senso profondo di essere lontani da tutto e coinvolti in questa opportunità di silenzio, avremmo voluto rimanere ancora... Ma gli arcangeli hanno deciso diversamente per noi, e quindi dopo una notte troppo breve, un lungo viaggio di nuovo verso Adelaide.</em><br />
<em></em><br />
<em>Ultima nota della serata, una passeggiata al freddo della sera su un molo isolato e poco illuminato. Essere sull'oceano e vederlo intorno dal lato opposto della Terra è stata una cosa che solo a distanza di tempo riesco a qualificare come meravigliosa...</em>Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-71731938141662541952015-01-18T12:32:00.002+01:002015-01-18T12:32:38.376+01:00Effetti Collaterali di un Blog<div dir="ltr">
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Ieri sera ho avuto qualche momento di tempo e mi è venuta la curiosità di andare a rileggere le prime pagine di questo blog. Complice l'inizio di questo 2015 dove ci sono molti propositi impliciti e una grossa fetta di eredità del 2014, ho voluto rivedere il 2007 e l'inizio della mia vita più adulta. Attraverso i miei quattro occhi che avevano scrutato e guidato il racconto giornaliero di nomi, cose e città, ho ritrovato quelle sensazioni e quei ricordi non dimenticati, ma ormai radicati, acquisiti e influenti. </span></span></i></div>
<div dir="ltr">
<br /></div>
<div dir="ltr">
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Tempo mai sprecato quello su queste pagine. Nel racconto di un percorso su binari a volte un po' tortuosi e con qualche salita. Inizialmente con un treno pieno, denso e anche a tratti sommerso dalle novità. Oggi in un viaggio su una carrozza più solitaria, pervasa di voci straniere che raccontano di mille incontri più o meno fortunati. Voci che hanno detto qualche volta cose interessanti, ma anche tanto, tantissimo rumore... Non si può essere "buoni" al punto da non accettare che tanti incontri sono stati passaggi poco significativi. Però vale la pena di dire che a scavare bene, seppure ci hanno strappato solo qualche timido sorriso, la maggior parte di essi hanno riempito il nostro tempo...</span></span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></i></div>
<div dir="ltr">
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">L'effetto collaterale della rilettura del blog è stato principalmente emozionale: non essere più la stessa persona, cosa ovvia, ma allo stesso tempo capire che quello che si è fatto, ha messo nello zaino il necessario per percorrere le vie di questo strano viaggio chiamato vita. Il biglietto è aperto e la data di arrivo non è (fortunatamente) nota. Per questo motivo ci serviranno cianfrusaglie che abbiamo collezionato anche solo perchè esteticamente piacevoli.</span></span></i></div>
<div dir="ltr">
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">A volte mi chiedo se valga la pena di tenere il blog in funzione. La risposta è sempre sì, proprio perchè è una cosa bella e crea un quadro colorato foss'anche solo di improvvise pennellate intense... E' importante per me che lasci dietro di sé una scia di fumo riconoscibile. Potrebbe servire anch'essa da guida verso le nuove destinazioni, per ritornare agli scambi importanti...</span></span></i></div>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-64080561737596716272015-01-06T07:55:00.001+01:002015-01-06T08:07:45.973+01:00Pino, Massimo e noi<p dir=ltr>È morto Pino Daniele. Notizia battuta da tutte le agenzie e che ha riempito la fine delle feste natalizie.</p>
<p dir=ltr>Personalmente la riflessione che mi sento di fare non è sull'uomo né sul cantante, ma sulla fine di un tentativo di affrancarsi dallo stereotipo del napoletano che è riuscito a lui e a Massimo Troisi, seppure in due ambiti diversi. Massimo Troisi di "Che ora è" che recitava con Mastroianni. Pino Daniele che portava l'inglese nelle canzoni ad accento napoletano. Aprirsi al mondo senza dimenticare le proprie origini e traendone linfa per la propria ispirazione. </p>
<p dir=ltr>Tanti anni fa, alle scuole medie, il professore di musica, prof. Di Donna, organizzava il saggio di fine anno, e tra i pezzi che ci fece imparare a memoria, c'era Napul'è. Gli chiesi di chi fosse il testo, e mentì dicendo che era suo. Allora gli credetti. Ma non era la verità. </p>
<p dir=ltr>Ci resta tanto. Ma per me, napoletano espatriato che non tornerà se non da turista familiare, resta di Pino Daniele questo (e scusate se è poco):</p>
<p dir=ltr>Napule è mille culure<br>
Napule è mille paure Napule<br>
è a voce de' criature<br>
che saglie chianu chianu e<br>
tu sai ca nun si sulo.</p>
<p dir=ltr>Napule è nu sole amaro<br>
Napule è addore 'e mare<br>
Napule è 'na carta sporca<br>
e nisciuno se ne importa e<br>
ognuno aspetta a' ciorta.</p>
<p dir=ltr>Napule è 'na cammenata<br>
inte viche miezo all'ato<br>
Napule è tutto 'nu suonno<br>
e 'a sape tutti o' munno ma<br>
nun sanno a verità.</p>
<p dir=ltr>Napule è mille culure<br>
(Napule è mille paure)<br>
Napule è 'nu sole amaro<br>
(Napule è addore e' mare)<br>
Napule è 'na carta sporca<br>
(e nisciuno se ne importa)<br>
Napule è 'na camminata<br>
(inte viche miezo all'ato)<br>
Napule è tutto nu suonno<br>
(e a' sape tutti o' munno)</p>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-91690887139383422392014-12-27T14:39:00.001+01:002014-12-27T14:39:24.326+01:00Ed è già Natale<p dir=ltr>Siamo al 19 dicembre e ieri mi sembra fosse il 3 di gennaio. Stesso anno, ma percorso alla velocità della luce.</p>
<p dir=ltr>Ricordi indelebili di sentimenti vivi e di luoghi che proprio grazie a quei sentimenti assumono colori brillanti e indimenticabili.</p>
<p dir=ltr>Inghilterra, Francia, Germania,  Svizzera, Italia, Austria, Australia. Soprattutto quest'ultima: tempo speso al meglio in una terra senza confini fisici e con la persona giusta. Scoprendo meraviglie naturali e cercando di assorbire tutte le gocce di atmosfera. </p>
<p dir=ltr>Un anno di corsa. Aerei che non si riescono a contare e migliaia di miglia sorvolate in una giostra preziosa.</p>
<p dir=ltr>Il bilancio ha mille più dovuti alla felicità racchiusa in risate e abbracci. I meno appaiono negli sforzi e negli affanni quotidiani, tra colleghi impossibili e traguardi non raggiunti.</p>
<p dir=ltr>E ritornare a scambiarsi i doni con l'impressione di aver visto questa scena da poco. Eppure con la chiara consapevolezza che non sia passata mai così tanta acqua sotto al nostro ponte come quest'anno.</p>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-85590890983949953712014-10-21T23:38:00.002+02:002014-10-21T23:38:24.186+02:00Il ciclo Australiano (1): Perth, i pinnacoli e la sabbia...<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Inizio da Perth il racconto del nostro viaggio Down-Under... Ci sono stati prima tanti mesi di preparazione, scontri furiosi con un'agenzia di viaggio assente e impertinente, il lavoro sempre al limite, ma alla fine l'aereo si è alzato da Zurigo rombando silenziosamente ma profondamente... Primo passo Dubai e il suo Duty Free per shopping addicted. Poi un secondo lungo Hop per atterrare tra canguri, Koala e anche persone...</span></i><br />
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i>
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Come detto, Perth. Città di cui conoscevo il nome solo per i campionati mondiali di nuoto che ci furono alcuni anni fa. Siamo atterrati con il buio di fine inverno delle 17:30. Poco da vedere quindi, ma la gioia incontenibile di rimettere i piedi per terra per iniziare un percorso lungo ed eccitante attraverso un continente lontano...</span></i><br />
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i>
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Abbiamo scoperto subito che il motto "The Bigger The Better" è una realtà al limite di una filosofia. Palazzi e strade non misurabili con un metro europeo, ma piuttosto con un salto da marsupiale... Pulizia e tranquillità visibili e percepibili... Camminare in giro una condizione serena... Nel complesso un'Australia che diventa reale. D'altronde un irreale vuoto nei grandi spazi della città. Nessuno in giro dalle 18 in poi. Ristoranti faticosamente disponibili... Il dubbio di palazzi fantasma...</span></i><br />
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i>
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Il sole della mattina dopo ci ha portato il sorriso dell'Oceano e i colori di una strada rossa e calda. Dune di sabbia e il primo di una serie di lunghi e emozionanti percorsi pieni di scoperte... Inatteso, fuori dai sobborghi cittadini, un mondo esteso a perdita d'occhio dai colori sempre variabili... Fino a vedere l'oceano, il deserto e le dune di sabbia in una sola giornata...</span></i><br />
<br />
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Un'accoglienza che ci ha ridato le ore trascorse in volo. Con l'unica nota disarmonica dell'impossibilità di cenare dopo per 21, se non ricorrendo al Mediterraneo Nando's e al suo pollo Piri Piri che ci ha salvato da un digiuno immeritato...</span></i><br />
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i>
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Perth non è indimenticabile. Ma lo è stata senza dubbio la sensazione di essere dall'altra parte del globo terracqueo e di non essere a testa all'ingiu'. E la sveglia successiva lontana da tutto e da tutti e all'inseguimento di meraviglie tutte da scoprire!</span></i>Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-35048787756144551242014-05-26T23:23:00.002+02:002014-05-26T23:23:59.609+02:00Vittorie, sconfitte e stili<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>Alla fine ce l'ha fatta Renzi e il suo partito a prendere la maggioranza dei voti in Italia per il parlamento europeo. Non essendomi informato bene, non parlo delle regioni e dei comuni per non sbagliare.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>C'è qualcosa da dire in merito? Da parte mia no. Né congratulazioni né troppo entusiasmo. Una notevole attenzione però e un sicuro incoraggiamento a mettere le cose in moto. E' questo il compito del governo e dei politici: affrontare dal loro punto decisionale le problematiche di tutti e dare delle risposte. Tenere svegli i cervelli e spingere in ogni direzione per migliorare le condizioni di vita dei cittadini. E andare da qualche parte, magari non verso un precipizio, ma andare dove serve alle persone.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>E' questo il senso che bisognerebbe dare ai risultati elettorali. Mi è piaciuto che ci sia stato un messaggio per dire che ci si rimetteva in moto subito con l'attività di governo. E' un'assunzione di responsabilità senza lodarsi per non sbrodarsi. E' un segno dell'urgenza che vive l'Italia, in attesa da troppo che la politica smetta di parlare di se stessa e si dedichi al suo lavoro di servizio della cittadinanza. Stilisticamente io mi ritrovo in questo approccio che dopo un esame inizia a prepararne un altro. Resta un condizionale d'obbligo, ma anche la speranza.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>E' invece uno spettacolo poco edificante quello di chi non ha ottenuto l'affermazione che sperava, e masticando amaro ritiene sia sensato considerare stupidi tutti quelli che a maggioranza hanno fatto una scelta diversa. Non è più tempo di misere ripicche e di parole al vento. E' il caso di assumere la responsabilità di essere vigili e di portare veramente avanti le istanze di cambiamento che sono giuste con dei modi civili e collaborando.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>Per fare una casa nuova, si fa prima e meglio dando una mano a mettere i mattoni al loro posto. Se ci si accorge che qualcosa non è come ci piace, è importante dirlo e discutere. Oppure contribuire facendo al massimo quello che si può dove si ha accesso. Ma bisogna sporcarsi un po' le mani di calce e cemento, perché se si sta solo a guardare come gli altri costruiscono male, non ci sarà un tetto per nessuno.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>E' tempo di cambiare stile e mentalità e per tutti di dire come vogliono aiutare l'Italia a non sprofondare ancora più giù. Ma ancora una volta è un sogno...</i></span></div>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-53169391575407902372014-05-20T21:58:00.003+02:002014-05-20T21:58:30.815+02:00Le Elezioni Europee in Italia e la mia Utopia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<br /></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>In quelle poche occasioni in cui riesco a seguire la TV e le discussioni di politica, resto quest'anno veramente confuso sui temi. A ripensarci bene questa non è una sorpresa: negli ultimi vent'anni (e forse anche prima, ma vallo a ricordare...) non si discute più di temi reali, ma ogni occasione è buona per fare da un lato teatro, e dall'altra per dire quello che gli altri non fanno, non hanno fatto e non faranno. E' veramente irrituale che si vada a parlare di quello che il proprio partito e magari addirittura la propria persona in qualità di rappresentante andrà a fare ovunque ci siano le elezioni.</i></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>Tutto questo è ovviamente demoralizzante, ma ha in sé il germe della disfatta. Se da un lato per recuperare da una situazione difficile si deve avere il coraggio di riconoscere i problemi reali, dall'altro il disfattismo è un segno di abbandono della speranza che non porta da nessuna parte. Essere seduti in poltrona a fare gli allenatori della Nazionale, quelli che sanno sputare sentenze sulle scelte riuscendo però facilmente poi a lavarsi le mani della responsabilità di decidere alcunché, è internazionale e interculturale. Tuttavia è uno spirito che si è radicato profondamente nella cultura italiana. Non so dire se il vittimismo di Berlusconi e gli infiniti anni della sinistra siano stati gli autori di questo copione, ma di certo per quanto mi riguarda, il movimento 5 stelle ha assorbito questo atteggiamento. Grillo è poi un maestro della comunicazione e sa adattarsi meravigliosamente alle situazioni più disparate sfruttando a suo piacimento giornali e telegiornali affamati di infamie e raggirati senza posa. Bravo a lui e ai suoi che vedo avvicinarsi sempre più al loro modello e alla sua capacità di abbattere gli avversari in maniera raramente fine ma di certo efficace.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>Ma il problema Elezioni Europee resta ed è pesante. Quegli illusi che pensano che la nostra economia sarebbe in grado di svincolarsi dal giogo sovranazionale, a cosa mirano andando in Europa? Quelli che vogliono liberarci dall'Euro, che cosa andranno a dire a Bruxelles? Gli altri che invece vogliono ottenere politicamente di più, che cosa contano di fare nel parlamento?</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
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<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>Nessuno parla di quello che realmente si vuole ottenere. Nessuno ha una visione che riesca a superare l'arco alpino. Mentre dovrebbero tutti capire cosa può venire all'Italia dal Nord, girando anche magari gli occhi a Est, Ovest e Sud, la concentrazione è sempre verso Roma e il governo. Abbatterlo lo scopo di vaste aree del parlamento. Vivacchiarci lo scopo di troppi altri.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>Il punto critico è la mentalità: si pensa solo egoisticamente a come trarre un beneficio senza sporcarsi troppo le mani e tenendo in tavola non un piatto di spaghetti al pomodoro, ma delle linguine agli scampi. E questa deviazione dell'ottica si è talmente distribuita che rimboccarsi le maniche e pensare ad azioni concrete rischia di diventare un'anomalia contraria a ogni ragionevolezza.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>Io non so se il governo stia facendo qualcosa di quello che ha promesso. A volte mi sembra ci siano scelte che andrebbero un pò approfondite. In altri casi però ho l'impressione che in un disperato tentativo, ci sia dietro a Renzi un gruppo di persone che delle cose le vuole fare. Ho già detto in passato che bisogna tentare e correggere quando non si è sicuri. Confermo che ci deve essere spazio per degli esperimenti che abbiano i migliori presupposti di riuscita. Se si rivelassero errati, se fatti in buona fede, la ruota girerebbe dando spazio al prossimo concorrente. Ma non riesco più a sopportare chi critica a 360 gradi perchè non è in grado di riconoscere altro che i rischi e mai le opportunità. Ancor peggio coloro che sono oltre il pessimismo cosmico e che sanno solo dire che andrà male. Ma a chiedergli cosa migliorare si trincerano dietro un temibile non lo so...</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>Nell'ottica di un futuro possibile, bisogna accendere la luce in una stanza che è avvolta dalle tenebre del tramonto, e anche se si è stanchi e scoraggiati, bisogna mettersi a lavorare fino a tardi per far rinascere un sentimento di speranza. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>A me piacerebbe tornare in Italia per lavorare come faccio qui, a volte fino allo sfinimento. Lo faccio per lo stipendio, certo, ma anche perché sento che sto mirando a ottenere qualcosa che sia valido per una organizzazione di persone che hanno l'obiettivo di continuare a mangiare. Ingigantendo la cosa, chiunque lavora per lo stato deve farlo affinché lui e tutti gli altri cittadini possano continuare a mangiare, sorridere, avere figli e godersi anche la vita quando possibile. Con un cambio di mentalità, con una scrollata forte e una svegliata a chi ormai si è spiaggiato, l'Italia deve ricominciare a nuotare e stare in una delle corsie della piscina di una finale olimpica. Non importa essere sul podio, ma basta tuffarsi in quell'acqua e dare tutto.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><i>Incomincino i governanti, gli imprenditori e tutti quelli che hanno dei bottoni da premere, ma poi continuino tutti per proprio conto, perché dopo la comprensibile delusione di una serie lunghissima di disastri e di scelte orribili, si deve provare il tutto per tutto. Insieme, per chi può...</i></span></div>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-42742093931726506222014-05-11T20:45:00.001+02:002014-05-11T20:53:34.305+02:00Il nuovo che avanza eppure arretra<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Sono in aereo questa volta e invece di dormire (cosa di cui pure avrei bisogno), ritorno a scrivere qualche riga sul fedele e mai dimenticato compagno degli ultimi anni e della mia vita da adulto. </span></i></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Il treno della vita mi ha fatto incontrare molte persone per lavoro e più di tutto una persona con cui condividere le mie giornate. È come viaggiare in una carrozza molto frequentata e quindi con la difficoltà di organizzare il proprio tempo. Se da un lato non mi devo giustificare con nessuno visto che credo siamo rimasti in ben pochi a leggere queste pagine, dall'altro mi sento in colpa verso la mia vena cominicativa un po' repressa. </span></i></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Dato il mio carattere profondamente logorroico, non mi mancano però le cose da dire e con questo mega-post ritorno a bomba sulla piazza dei viaggiatori pendolari di internet e dei suoi più o meno utili blog.</span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><b>La politica italiana</b></span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Sarebbe scontato parlare di Berlusconi e dei suoi servizi sociali. No, io le notizie sull'ex cavaliere le salto a piė pari: continuare a dedicargli spazio è l'ennesimo segno di un paese che pericolosamente associa il gossip alla politica attiva. Uno solo non salva la nazione. Neanche Renzi sarà in grado di farlo se crede di poter gestire un paese senza l'aiuto di nessuno. Altre volte ho detto di quanto siamo individualisti, e questo è sul breve una risorsa di sopravvivenza, ma nel medio lungo periodo una fonte di disgrazia. Non ci rispettiamo e siami lì ad attendere la prima scivolata per dire te l'avevo detto o ridere. Ma una mano ad evitare di cadere non sappiamo tenderla. È tanto vero questo che la nostra preferenza è per chi sta lì a irridere senza proporre, oppure per chi decide poco o nulla e non ci prova affatto. È questo il comportamento dei Polistellati da un lato, e dei Berlusconiani dall'altro. La terza via, quella del PD è anch'essa devastante: è una critica continua e una discussione infinita su aspetti intellettuali, manovre e raggiri reciproci con il fine del potere. È questo incessante movimento delle pedine sulla scacchiera che rende la politica insana e immobile. Però io voglio sperare che tra errori e scivoloni, con aggiustamenti costanti delle scelte, Matteo Renzi cerchi di saltare giù dalla scacchiera illuminata solo al centro, e provi a scoprire a tentoni cosa altro c'è al di fuori di quei palazzi dove si pensa troppo a conservare le poltrone e troppo poco a dare delle risposte. </span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Nel suo essere uno sbruffone irriverente, sta facendo quel casino che è l'unica via per cambiare qualcosa. Se riuscirà a abbattere alcune resistenze antiche, quelle di tutti quegli anziani ormai incapaci di vedere la realtà e che non hanno mai visto altro che il palazzo, sarà già un risultato. Poi gli errori ci saranno, ma l'intelligenza deve essere quella di riconoscerli e correggerli. Si vuole una ingiusta perfezione e un errore basta a decretare la fine di un uomo e la sua incapacità. Nel mondo reale, seppure spietato, non si può ragionare così. È importante attaccare un problema al meglio con delle idee. Se esse non si dimostreranno all'altezza delle attese se ne proveranno delle altre. Il mondo è un sistema talmente dinamico da non poter essere indovinato. Va conquistato a passi successivi. È per questo che a un coetaneo, che delle volte nel suo privato può sentirsi anche schiacciato dalla pressione e da qualche ripensamento sulle cose dette e fatte, personalmente auguro buona fortuna nel tentativo di portare l'Italia da qualche altra parte rispetto a dove si trova ora. E ai mille menagrami che sono intorno auguro invece di sbagliare, e di essere felici di aver sbagliato perché le cose sono andate bene...</span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><b>Lavorare con le </b><b>persone</b></span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Ormai da un anno lavoro gestendo delle persone. In precedenza era già accaduto, ma non riconosciuto nella mia job description. È difficile. Molto di più di essere parte di un team e semplicemente fare quello che è richiesto.</span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">A chi pensa che un Project Manager non fa altro che il passa carte non cercherò di far cambiare idea. In realtà c'è la gestione delle relazioni che costituisce il punto di maggiore interesse oltre che di superiore difficoltà. È lì che tecniche comunicative e esperienza giocano il loro ruolo fondamentale. Non è per tutti gestire le situazioni che coinvolgono un gruppo di lavoro. A chi non interessa benessere delle persone, non verrà in mente che esso è la condizione per il benessere del progetto.<br />
Tra l'altro si può essere sfortunati e avere diverse interfacce problematiche. Persone che non hanno a cuore nient'altro che l'affermazione del proprio ego o che non sanno comunicare le loro necessità né il loro punto di vista. In questo modo possono anche avere ragione, ma nessuno sarà disposto a riconoscerla. Anni addietro non sarei stato un buon project manager. Avevo troppa voglia di essere protagonista e di essere riconosciuto per le mie capacità. Oggi ho capito che proprio il saper ascoltare e il dare spazio è la chiave per avere una posizione di guida. Aiutare gli altri e tenere le orecchie aperte crea uno stato di rispetto e di collaborazione profondamente proficuo e l'empatia che ne segue rende tutto più semplice e possibile. </span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">In conclusione, all'oggettiva difficoltà del lavoro di gruppo, alla colossale sfida di essere leader di un team di progetto, si deve rispondere con fiducia e rispetto. Aiuterà e spesso risolverà. Se non ci riuscirà solo questo, spazio alla creatività e alla paziente tessitura della propria tela...</span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><b>Viaggio ergo sum</b></span></i></div>
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<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Viaggiare significa scoprire, imparare e trovare qualcosa d'altro da sé che però venga a far parte di noi. Ho perso il conto degli aerei presi negli ultimi vent'anni. Ormai gli aeroporti sono diventati luoghi familiari. Pur con le loro differenze, i terminal mi danno una sensazione di sicurezza e tranquillità. Che sia in direzione di una nuova località mai vista o verso casa, le scomode poltrone delle sale d'aspetto dicono che si viaggerà ancora. E lasciano anche quel tempo solitario per pensare. Non sono un fan delle partenze dell'ultimo istante. Mi piace assaporare l'attesa. Che essa non sia troppo lunga è un bene, ma troppo breve toglie gusto all'idea di attraversare un universo socio culturale in continuo divenire come quello di un'aerostazione.</span></i></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">È lì che definiamo ogni volta la nostra nuova identità di viaggiatori, portando alla luce ciò che siamo in un istante congelato di cui ricorderemo forse solo qualche piccolo flash...</span></i></div>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-59515661165829134222014-05-04T11:16:00.001+02:002014-05-04T11:21:24.537+02:00L'Italia Semplificata<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Sto iniziando a soffrire di un malessere da semplificazione. La "twitterizzazione" di ogni notizia come di ogni discussione è un evento mondiale, per certi versi comprensibile, ma per altri riduttivo di ogni approfondimento.</span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i></span>
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Leggo il mio filtro Facebook con la consapevolezza che molte persone, fortunatamente non tutte né necessariamente una maggioranza, diffondano titoli e spot senza andare a cercare alcuna conferma di ciò che affermano.</span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i></span>
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Ancora più indigeste mi sono le generalizzazioni che sanno esprimere coloro i quali odiano senza voler comprendere. Ci sono ignoranti che restano tali per loro scelta. Sono quelli che non vogliono mai andare a vedere più di quello che viene detto dal primo intervistato per confrontare le versioni.</span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i></span>
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Ieri ho visto scrivere sul beneamato Faccialibro ad un conoscente molto lontano che il popolo napoletano si era comportato secondo le sue tradizioni allo stadio di Roma lanciando i petardi e facendo i soliti casini. Mi ha disgustato questo accollare a una città e al suo milione di abitanti, il comportamento assurdo di un gruppo di persone che va allo stadio. Ovviamente rivendicando implicitamente la superiorità di altre tifoserie, cosa che mi piacerebbe vedere confermata con dei dati.</span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i></span>
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Ma la colpa è di quell'approssimazione inaccettabile che si è negli ultimi 20 anni allargata in un canyon dai bordi in continua demolizione. Essendo un ingegnere con esperienza di misure, sono il primo a dire che ogni cosa porta con sé un'incertezza: non esiste il valore perfettamente misurato. Però conta l'accuratezza con cui si riesce a distinguere un valore dall'altro per capire di quanto ci possiamo sbagliare con le nostre affermazioni. Ebbene valutare questo è inevitabilmente il punto di discussione.</span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i></span>
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Berlusconi, Grillo, Renzi e tutti i loro sottoposti, ricevono delle notizie parziali o le creano, senza verificare in alcun modo la fondatezza delle fonti. Le smentite non contano e non sono richieste. Tutto passa velocemente nell'immaginario del cittadino medio manipolabile. Restano però le tristi semplificazioni a dominare e a guidare le scelte. Ogni errore per inaccuratezza aggiunge il suo peso a quello precedente e così la distanza dalla realtà cresce senza memoria delle motivazioni di certe scelte e senza alcuna possibilità di recupero.</span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i></span>
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">E' il momento per me di pesare le affermazioni. Di ricontrollare cosa è vero e cosa non lo è. Di non dare spazio solo alle sensazioni della propria pancia, ma piuttosto di parlare in concreto con qualche dato ragionevolmente sicuro. Basta dire che i napoletani sono un popolo di delinquenti. Si costruiscano i numeri dei malavitosi e si dicano le percentuali di pregiudicati in città. Sarà alta forse, ma le discussioni potranno poi andare in direzioni composte sul che fare.</span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i></span>
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Basta dire che l'Euro è il problema d'Italia: si dica esattamente il perché esso avrebbe distrutto e starebbe distruggendo l'economia senza quella vaga spiegazione che quando c'era la lira le cose andavano meglio.</span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i></span>
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">La si smetta di andare in TV a discutere senza concludere. Perché gli assunti si confutano ogni volta e basta dire che una cosa non è vera affinché la realtà non conti più.</span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i></span>
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">A cominciare da me che scrivo, sogno di poter sfruttare le potenzialità delle tecnologie di oggi per formare un'idea personale e una visione di quello che succede.</span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><a href="http://www.rivisondoliantiqua.it/gli%20altipiani%20nella%20storia/FS%20940%20028%20%20in%20deposito%20a%20Sulmona%20il%204%20ago%201978.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://www.rivisondoliantiqua.it/gli%20altipiani%20nella%20storia/FS%20940%20028%20%20in%20deposito%20a%20Sulmona%20il%204%20ago%201978.jpg" height="216" width="320" /></a><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></i></span><br />
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Perché le facili generalizzazioni, le semplificazioni di massa rimbalzate a destra e manca, ormai ci hanno anestetizzato al punto di non percepire più la realtà. E mentre guidiamo il nostro treno a tutta velocità in questa nebbia potremmo improvvisamente trovarci su un binario morto...</span></i></span>Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-72544598880381788412014-01-09T21:17:00.001+01:002014-01-09T21:20:39.658+01:00Occhi aperti sull'universo<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c3/NGC_4414_(NASA-med).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c3/NGC_4414_(NASA-med).jpg" height="330" width="400" /></a></div>
<i><br /></i>
<i>Dai suoi occhi grandi aperti sull'universo, vedi un dolce cuore che batte forte per sentimenti che attraversano le galassie senza mai diventare nebulosi.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Nella sua sensibile intelligenza generosa, c'è rispetto e una mano tesa per una carezza. Uno schiaffo la offende, ma un abbraccio la commuove. E' vera, e nel ruotare dei bracci infiniti pieni di costellazioni di idee, ci sono tanti mondi oscuri avvolti da una luce abbacinante. Scoprirli apre le porte al mistero di una realtà fantastica eppur tangibile.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Nell'accompagnarla senza deviarne il percorso, si vive. E io vivo...</i></div>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-58013919477385750912013-12-22T20:49:00.001+01:002013-12-22T20:49:03.562+01:00Nell'Italia dei Media chiacchieroni<p dir=ltr>Non credo che sia giusto quello che i media fanno in Italia. La proposta indifferenziata viene a trattare ovunque gli stessi argomenti semplicemente variando il filtro che provvede a colorare le immagini. L'approfondimento e la verifica delle notizie sono rigorosamente assenti. La sintesi brutale va sul sentito dire. Spiacevolmente non si salva nessuno. Chi si dà a interminabili premesse dense inevitabilmente di opinioni personali e che di conseguenza influenzano i riceventi, non fa un buon servizio. Ancora peggio quella tendenza al sensazionalismo e il gioco sull'orrore, basato su parole che colpiscono l'immaginazione quando non ce n'è alcun bisogno.</p>
<p dir=ltr>In una continua lamentela diretta ad indicare tutto quello che va male da un punto di vista specifico, arrivano davvero di rado le notizie di esperienze virtuose da imitare. Non si chiede al giornalismo di essere una guida per il paese, ma forse piuttosto di non seguire solo la situazione del giorno rendendola un malessere estremo.</p>
<p dir=ltr>Anche il seguire la politica in maniera ossessiva non aiuta. Ai cittadini interessa forse di più sapere in parole riassuntive cosa praticamente accade a tutti, e non chi dice come e perché. Vogliamo sapere cosa hanno partorito le menti geniali che sono in parlamento e rappresentano la nostra elite tecnico culturale. I loro litigi hanno senso solo se producono un risultato concreto. E quello che a me personalmente interesserebbe sono le conclusioni. Non partecipiamo direttamente al processo decisionale, ma prendiamo le conseguenze e a quelle dovremmo avere la possibilità di ribellarci con l'aiuto dei media.</p>
<p dir=ltr>Forse la mia è una visione limitata. Forse una semplificazione. Ma l'estenuante gioco delle chiacchiere con l'interpretazione delle intenzioni di tutti che valgono il tempo di un battito d'ali per essere smentite, è un tragico sovraccarico che mette polpa marcia a coprire la sostanza. </p>
<p dir=ltr>Se anche l'informazione dimagrisse e il bombardamento di inutilità non avvilisse in modo deprimente gli spiriti reali di chi in difficoltà lo è,  forse le istanze veramente importanti e più che altro veramente vere, guadagnerebbero spazio...</p>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-37551432109433490562013-12-11T08:24:00.001+01:002013-12-13T19:02:24.192+01:00Racconto di Natale<div dir="ltr">
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<i>Era una mattina dubbiosa. La nebbia non lasciava passare altro che l'odore sottile delle polveri si scarico di auto di grossa cilindrata e camion di irragionevole peso. I suoni attutiti non sapevano dare la sveglia a chi guardando fuori dalla finestra aveva scosso la testa. Se c'era elettricità nell'aria probabilmente non a tutti era dato goderne.</i></div>
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<i><br /></i></div>
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<i>Per molti o tutti i passanti, la candela che ardeva di fronte alla bancarella del venditore di pastori, ricordava che Dicembre camminava veloce. Era tuttavia anche l'annuncio della frenesia godereccia in arrivo. Quelle settimane di incontrollabile preparazione alle feste. L'obbligo morale di festeggiare e un po' immorale di esagerare, dimenticando per qualche giorno i tanto ragionevoli limiti che la società civile usava darsi.</i></div>
<br />
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<i>Storcendo il naso al pensiero della battaglia per entrare in metropolitana, si incamminò deciso verso la stazione sperando di non incontrare i soliti pendolari chiacchieroni. Non c'era scampo allo scambio di pensieri altamente filosofici sul clima così poco piacevole e sul menu di Natale. Eppure non si sentiva pronto a mostrare quel volto sorridente che andava inevitabilmente indossato. Nella tasca pesava troppo quella lettera prevista, ma non per questo indolore. E la sua migliore interpretazione ottimista l'avrebbe dovuta riservare per la cena, quando la comunicazione ufficiale che era disoccupato non sarebbe stato un dessert tradizionale, ma molto più probabilmente un terribile caffè bruciato da ristorante...</i></div>
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<i><br /></i></div>
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<i>Riuscì a trovare un posto un po' isolato, ma anche lì una faccia familiare densa di occhiaie lo incrociò nei pochi centimetri disponibili del primo vagone. Entrambi provarono a sorridere, ma alzare le gote sembrò uno sforzo incommensurabile. Parlare del tempo apparve superfluo. Discutere dei mali del governo e della globalizzazione assolutamente insopportabile.</i></div>
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<i>Scartando l'ipotesi di un silenzio di tonnellaggio inaccettabile, rimase il lavoro. Già, quello che non c'era più. Gli sembrò impossibile fingere che nulla fosse successo. Gli sembrò così inutile proteggere una privacy decurtata di ogni valore. E brutalmente, finanche con un po' di quella vergogna orgogliosa, disse: "Oggi mi hanno licenziato.".</i></div>
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<i>Il volto cadente non mostrò quell'attesa pietà né un moto di paziente comprensione. Semplicemente annuì rispondendo: "le lettere le ho mandate martedì, inclusa la mia...".</i></div>
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<i><br /></i></div>
<br />
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<i>Non c'erano parole da aggiungere. Non un perché da domandare né qualche incoraggiamento da attendere o da trasferire. Scesero dal treno spalla a spalla, e insieme percorsero quella strada che non aveva segreti dopo tanti anni, eppure era pervasa dal mistero del futuro. In fabbrica, senza mettersi d'accordo, ritirarono i piccoli oggetti lasciati a impigrire nei cassetti e che pure valevano un ricordo sentimentale. La busta della spesa fece da compagna alla scatola di cartone. Le facce sui badge si guardarono da vicino sul tavolo della portineria. Non si proposero un caffè, neanche un cordiale. Si mossero contratti e monolitici verso una nuova routine da scoprire e ricercare. Non serviva un buona fortuna e non fu detto. </i></div>
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<i><br /></i></div>
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<i>Bastò uno sguardo per la pace e per un condiviso "a mai più..." Si separarono naturalmente e non a malincuore pur rimanendo per sempre in quell'istante. </i></div>
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<i><br /></i></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<i>Era la vigilia di Natale... </i></div>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-37113091600716687002013-11-29T22:33:00.000+01:002013-11-29T22:33:10.524+01:00Senza alzare la voce<i>Lavoro con le persone. Ognuno ha il suo carattere e un suo modo di esprimere disappunto come partecipazione e contrarietà. La voce è una potente cartina di tornasole degli stati d'animo. Ovviamente avere anche l'immagine e poter leggere una postura aiuta molto a capire e prevedere quello che accadrà.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Quando pero' ci si deve limitare al telefono, i silenzi, le pause e i cambi di tono restano l'unica via per interpretare il senso di quel turbine di emozioni che vorticosamente ci prende al cuore.</i><br />
<i><br /></i>
<i>E' comune che si giunga ad alzare la voce oltre il tono naturale. Per chi come me è già normalmente rumoroso, significa sembrare concitato o arrabbiato. Non è sempre cosi'. Piu' spesso si tratta di una partecipazione intensa che prende anche il nostro lato emozionale. Il portare avanti delle idee diviene un deciso cambiamento di tono con picchi e valli acuminati e profondi che sconcertano.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Sarebbe bene imparare a portare avanti le proprie istanze senza alzare la voce. Non bisogna essere monotoni, ma allo stesso tempo bisogna riuscire a immedesimarsi negli altri per capire cosa possiamo fare di male a chi ci sta di fronte con una diversa sensibilità.</i><br />
<i><br /></i>
<i>E' un lavoro duro su noi stessi che sembra non terminare mai. L'autocontrollo ci svuota e ci lascia esausti, ma il lasciarci andare ai nostri lati dominanti puo' inutilmente ferire. L'esercizio di pazienza e la rigorosa applicazione delle parole che non prendono i toni dell'offesa, alla fine puo' insospettabilmente ripagare in un benefico momento di ascolto e comprensione.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Dietro un buonismo simulato in abito da prete, c'è in me la sensazione che il mondo urlato, benchè lungi dallo scomparire, possa essere combattuto da noi stessi in un tentativo sincero di avvicinarsi agli altri...</i><br />
<i><br /></i>
<i>E buonanotte...</i>Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406954196001232420.post-14882965633658569972013-11-24T10:07:00.000+01:002013-11-24T10:16:01.817+01:00Cina<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>A volte questo blog prende i toni del racconto personale, lasciando da parte I temi generali e i viaggi reali.</i></span></span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"></span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Altre volte, come in questo caso, tenta di raccontare un'esperienza di conoscenza straordinaria nel tentativo di inquadrare un nuovo mondo che è sembrato per troppo tempo e a troppe persone lontano e slegato dal nostro. </i></span></span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Ebbene ho trascorso 7 gg in Cina. Era da alcuni anni che pensavo di voler andare a vedere di persona come vivesse nella sua terra la gente che più velocemente si sta diffondendo per il mondo e più o meno alla luce del sole lo sta iniziando a dominare. Vedere le case, assaggiare il cibo, sfatare o confermare i miti che troppe volte si basano sul sentito dire. Ecco la missione. </i></span></span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i><u><b>Pechino</b></u> </i></span></span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>È iniziato tutto in un'atmosfera polverosa a Pechino, anche detta Beijing. Una cappa di inquinamento colossale ci ha accolti in una capitale da 20 milioni di abitanti. Ecco la prima constatazione: le polveri sottili e lo smog sono una realtà tangibile. Le auto in numero incredibile erano tutte ricoperte di uno strato bianco, esattamente come le foglie di tutti gli alberi lungo la strada. Quando poi ho passato la giornata a camminare in giro, ho avvertito nitida la necessità di una doccia. L'accumulo orribile di particolato è stato testimoniato da una soffiata del naso che sembrava più la pulizia di un camino. </i></span></span><br />
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<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i><a href="http://4.bp.blogspot.com/-XL5MLxL0hgY/UpHCY3xfIQI/AAAAAAAAJLk/0FBv6JQ6z0c/s1600/IMG_4929.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/-XL5MLxL0hgY/UpHCY3xfIQI/AAAAAAAAJLk/0FBv6JQ6z0c/s320/IMG_4929.JPG" width="320" /></a></i></span></span></div>
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<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Il traffico mi ha messo decisamente in crisi. Provenendo da Napoli pensavo di averle viste tutte, ma la follia di cambi di direzione, l'indisciplina irrequieta e l'assenza completa di regole e di qualsiasi controllo, mi hanno veramente sconvolto. Tassello importante tuttavia delle conclusioni cui sono al fine giunto, posso aggiungere che in Cina ci sono moltissime auto, una gran quantità vecchie e chiaramente usurate, ma soprattutto ci sono milioni di cinesi che hanno fretta. </i></span></span></div>
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<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Poi c'è stata una prima immersione nella massa liquida di teste e corpi. La metropolitana stracolma dove il contatto fisico non è delimitato. È terribile consuetudine non tenere per sé la propria saliva: starnuti e sputi sono condivisi con i passanti e i vicini. Forse l'effetto aviaria non ha creato alcun cambiamento culturale. Nessun giudizio morale su questo comportamento. Solo una diversa abitudine igienica. D'altronde anche il dubbio su che cosa accadrebbe al mondo se un miliardo di cinesi utilizzassero i fazzoletti di carta. </i></span></span></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-bi2uwX042zE/UpHCiz1c0RI/AAAAAAAAJLs/kLf8xp9RgAU/s1600/IMG_5188.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/-bi2uwX042zE/UpHCiz1c0RI/AAAAAAAAJLs/kLf8xp9RgAU/s320/IMG_5188.JPG" width="320" /></a><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Una storia millenaria quella della Cina, ben rappresentata dai monumenti di Pechino e dalla incredibile Muraglia. Un percorso visibile dallo spazio che testimonia un'epoca andata, ma un'operosità ereditata dalla popolazione di oggi. In questo la Cina è lontana da un mondo occidentale dove non è la forza dei numeri a fare una brutale differenza. </i></span></span></div>
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<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Colpisce in modo differente l'inaccurato rapporto con I dettagli e l'assenza di manutenzione. Tutto sembra diventare presto vecchio. Nessuno sembra soffrirne o curarsene. Ma la decadenza arriva repentina allo sguardo europeo. Uno sguardo di sicuro 30 anni fa meno severo. Però il punto è la velocità di recupero da queste differenze. Se la globalizzazione standardizzerà anche gli aspetti perfettibili della vita cinese le loro richieste e aspettative saranno le stesse che il mondo occidentale ha nutrito per lungo tempo. Come una società così diversa possa assorbire simili istanze non è chiaro.</i></span></span></div>
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<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i><u><b>Xian</b></u> </i></span></span></div>
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<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>E da Pechino a Xian. Non dirà molto a molti questo nome. Ben più facile che si sappia del poderoso esercito di terracotta. Una magnifica follia imperiale che testimonia uno splendore culturale indimenticato, ma forse anche un po' sepolto. </i></span></span><br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-QQ9gezooC4Q/UpHC7-ZxmnI/AAAAAAAAJL4/uwvflDzTdhc/s1600/IMG_5325.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-QQ9gezooC4Q/UpHC7-ZxmnI/AAAAAAAAJL4/uwvflDzTdhc/s320/IMG_5325.JPG" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Un volto diverso della Cina. La città antica, ma francamente anche un po' vecchia. Cavi elettrici penzolanti ovunque, una pulizia approssimativa, una povertà sottintesa. I motorini come taxi ufficiali e senza misure di sicurezza all'interno del solito traffico "constrictor". Le bancarelle di cibi meno esotici del previsto, ma di qualità prevedibilmente bassa. Se gli spiedini di calamaro provengono da un marciapiede confinante con la strada e da una inquietante scatola di polistirolo non refrigerata per una giornata intera, forse noi europei potremmo soffrirne.<br />
Ma anche Xian una città imperiale fondamentale. E i suoi monumenti a testimoniare epoche andate. Anche qui con un pezzo di tarocco: la maggior parte edifici ricostruiti per essere contemporaneamente memoria e bene comune. In un mix a volte sconcertante di tradizione che si mescola alla nuova Cina degli edifici enormi, nuovi e allo stesso tempo troppo spesso dozzinali.</i></span></span></div>
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<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i><u><b>Shanghai</b></u> </i></span></span></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-_ZYHA99LJeo/UpHDeC6w3-I/AAAAAAAAJL8/VUVzLpQwILE/s1600/IMG_5451.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-_ZYHA99LJeo/UpHDeC6w3-I/AAAAAAAAJL8/VUVzLpQwILE/s320/IMG_5451.JPG" width="240" /></a></div>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>E via in volo verso Shanghai. Aspettarsi ancora un contrasto è legittimo. Ma, delle 3 raccontate, Shanghai è la più contaminata ed europea. Non necessariamente un bene questo mix alcolico eccitante e allo stesso tempo claustrofobico. In uno spazio enorme, ti senti ugualmente soffocato da una massa umana che ti sembra di bere come una grappa di riso. Ebbrezza iniziale fino a una totale indifferenza quando la dose abbia superato i livelli di sopportazione. 24 milioni di gocce distillate unicamente, ma sciolte l'una nell'altra. È la città della ricchezza e della modernità che fagocita se stessa per assecondare il mito della fenice che brucia per rinascere dalle sue ceneri, in grattacieli da torcicollo colorati per trasmettere la tradizione che essi stessi stanno spezzando. </i></span></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i><a href="http://4.bp.blogspot.com/-m0sGP-dIncQ/UpHDjYg1lLI/AAAAAAAAJME/8bPN6iPyiBY/s1600/IMG_5531.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/-m0sGP-dIncQ/UpHDjYg1lLI/AAAAAAAAJME/8bPN6iPyiBY/s320/IMG_5531.JPG" width="320" /></a> </i></span></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i><br /> </i></span></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Ma è anche forse la città che più possiamo comprendere. L'antica porta alla Cina è oggi un centro finanziario irrinunciabile per il mondo e conseguentemente ricco di influssi ormai indistinguibili e che fanno sentire coinvolti tanti, ma forse a casa nessuno. Un albergo neutro per una gran massa. Una casa instabile per tanti altri che aspettano che il loro tetto venga schiacciato dal pachidermico piede dell'ennesimo colosso di cemento armato. Risucchiati innaturalmente ad altezze vertiginose, lottano tutti per la propria stabilità. Tra 24 linee della metro e decine di viadotti e di uscite dell'autostrada, gli uomini sono punti consapevolmente invisibili che non possono riconoscersi. <br />
È tuttavia una città discoteca perché riesce a stupefare con suoni e colori. Cosa resti di questa modernità tanto attuale eppure tanto anacronistica non è chiaro. Non credo che vivere in un simile ambiente sia facile. L'impressione è che la droga della velocità sia assorbita in modo inconsapevole e che poi renda inaccettabile un rallentamento. Effetti collaterali si vedranno nel lungo termine... </i></span></span></div>
Andrea Bhttp://www.blogger.com/profile/10751483325323731631noreply@blogger.com0