L'altro ieri si é finalmente esaurita la campagna di test. Sebbene la preparazione sia stata matta e disperata, l'esecuzione é stata invece breve e intensa. Io ne sono uscito prostrato psicologicamente e fisicamente. Ancora la mia testa non ha recuperato, e ogni risveglio é stranamente accompagnato da quel soffuso mal di capo che corrisponde al calo di adrenalina nel sangue. Allo stesso tempo, complici un paio di giorni di festa, dopo tanto penare in spazi chiusi, é tale il mio desiderio di aria aperta che non riesco a fermarmi. Ecco quindi la gita di ieri a Basilea per andare alla mostra di Van Gogh (bellissima), e la mia attuale condizione di viaggiatore in treno... Direzione Lucerna e le sue montagne, con guida turistica del luogo assicurata, vette incluse e aria fresca da respirare. Piccole cose in allegria per essere felici quel tanto che basta a rasserenare lo spirito dopo uno sforzo che sinceramente non pensavo che avrei portato a termine senza perdere la sanità mentale.
Un esercizio interessante che sto provando a fare é ricordare cosa ho fatto nelle ultime due settimane, ma con scarso successo. Tutto é avvolto in una oscurità abbacinante, nella quale le iridi si dilatano dolorosamente, senza riuscire ad apprezzare alcun minimo dettaglio... Eppure é stata una nuova esperienza ricca, quantunque sofferta. Mi ha lasciato svuotato dal punto di vista energetico, e quindi significativamente pensieroso.
Lunedì tutto ricomincerà ovattato. Non avrò di certo la forza di correre, ma solo quella di passeggiare con studiata lentezza. Conscio di ciò, mi defilerò da tante cose, per mettere di nuovo in carica le batterie.
La domanda che mi sorge é però un piuttosto inquietante perché. Perché lo faccio, e perché lo faccio così, senza risparmio. Non credo si tratti di soldi: certo ogni minuto in più é anche denaro, ma la qualità della mia vita non viene migliorata dalla moneta. Ambizione? L'ho sempre un pò assecondata, ma un lavoro come questo che mi autodirige nella direzione prossima alla schiavitù, non credo mi porti lontano. Per divertimento? É una condizione che oltre certi limiti va completamente persa. Senso del dovere e della sfida? Probabilmente le motivazioni maggiori... Ma non credo che siano sufficienti quando a posteriori si sono perse delle settimane di vita vera per osservare come risultato un silente rumore di fondo...
Un esercizio interessante che sto provando a fare é ricordare cosa ho fatto nelle ultime due settimane, ma con scarso successo. Tutto é avvolto in una oscurità abbacinante, nella quale le iridi si dilatano dolorosamente, senza riuscire ad apprezzare alcun minimo dettaglio... Eppure é stata una nuova esperienza ricca, quantunque sofferta. Mi ha lasciato svuotato dal punto di vista energetico, e quindi significativamente pensieroso.
Lunedì tutto ricomincerà ovattato. Non avrò di certo la forza di correre, ma solo quella di passeggiare con studiata lentezza. Conscio di ciò, mi defilerò da tante cose, per mettere di nuovo in carica le batterie.
La domanda che mi sorge é però un piuttosto inquietante perché. Perché lo faccio, e perché lo faccio così, senza risparmio. Non credo si tratti di soldi: certo ogni minuto in più é anche denaro, ma la qualità della mia vita non viene migliorata dalla moneta. Ambizione? L'ho sempre un pò assecondata, ma un lavoro come questo che mi autodirige nella direzione prossima alla schiavitù, non credo mi porti lontano. Per divertimento? É una condizione che oltre certi limiti va completamente persa. Senso del dovere e della sfida? Probabilmente le motivazioni maggiori... Ma non credo che siano sufficienti quando a posteriori si sono perse delle settimane di vita vera per osservare come risultato un silente rumore di fondo...
3 commenti:
sei sichuro che sia rumore? correlato? non correlato? correlato come? distribuito come?
Scusa la d'omanda...deformazione professionale...
...bianco...
Biancho...e scommetto pure gaußiano...azz...la solyta noja!
Posta un commento