Generalmente non ho mai guardato con ansia alla fine di un anno. Particolarmente non ho mai atteso con ansia il mio compleanno come pietra miliare di 365 giorni vissuti non pericolosamente.
Eppure il 2011 è stato difficile e quindi ho guardato con una certa attenzione l'esaurirsi del tempo tra il mio precedente ed attuale genetliaco... E' stato un po' cercare di anticipare la fine d'anno che ancora appare lontana seppure invece profondamente vicina. Non ho messo i pesi con le cose positive e quelle negative sui piatti opposti della bilancia, un po' perchè occupato, un po' per pigrizia e paura di confrontarmi con tutto quello che è successo. Non ho intenzione di farlo neanche ora. In fondo ho l'impressione che la cosa migliore sia semplicemente dimenticare o ricordare, ma senza una collocazione temporale troppo precisa.
Purtuttavia, tralasciando il mio personale, è forse il caso di guardare un po' in giro alle cose successe nel mondo e a come hanno influenzato il nostro modo di vivere. Molto mi proviene dall'Italia. Altro dal considerare a livello un po' piu' globale, dove stiamo andando. Il frullatore mondiale si è interconnesso ancor piu' profondamente. Come dice la teoria del Caos, il battito d'ali di una farfalla in Cina puo' influire su eventi piu' o meno catastrofici in giro per il globo. Siamo investiti dallo spettro di questa dannata crisi, troppo spesso pero' non chiarita. Agitare delle cose che in modo fumoso vanno a colpire il nostro conscio-subconscio è un gioco sporco eppure gradito a molti. Chi ha la capacità di controllare le informazioni a suo piacimento è anche in grado di guidare un colpo alle paure.
Questo è quello che vorrei finisse quest'anno, ma so che non accadrà. Siamo diventati troppi e troppo complicati su questa Terra per illuderci che si possa tornare a quel semplice mondo di necessità primarie. Allora non si viveva meglio. Su questo non ho dubbi. Pero' non sono convinto che tutto quello che abbiamo bruciato nel nostro renderci complicati sia stato giustamente gettato via. Progresso e sviluppo sono le parole piu' amate nel mondo, ma definirli è la cosa piu' difficile che ci sia. E alla fine di quest'anno, se provassimo a incasellare gli eventi in una di queste due categorie che hanno accezione positiva, potremmo ritrovarci con poco o nulla...
Ed è questo quello che mi preoccupa all'approssimarsi della fine d'anno. Che ripercorrerlo non sia cosi' gratificante. Sempre che lo sia mai stato...
Eppure il 2011 è stato difficile e quindi ho guardato con una certa attenzione l'esaurirsi del tempo tra il mio precedente ed attuale genetliaco... E' stato un po' cercare di anticipare la fine d'anno che ancora appare lontana seppure invece profondamente vicina. Non ho messo i pesi con le cose positive e quelle negative sui piatti opposti della bilancia, un po' perchè occupato, un po' per pigrizia e paura di confrontarmi con tutto quello che è successo. Non ho intenzione di farlo neanche ora. In fondo ho l'impressione che la cosa migliore sia semplicemente dimenticare o ricordare, ma senza una collocazione temporale troppo precisa.
Purtuttavia, tralasciando il mio personale, è forse il caso di guardare un po' in giro alle cose successe nel mondo e a come hanno influenzato il nostro modo di vivere. Molto mi proviene dall'Italia. Altro dal considerare a livello un po' piu' globale, dove stiamo andando. Il frullatore mondiale si è interconnesso ancor piu' profondamente. Come dice la teoria del Caos, il battito d'ali di una farfalla in Cina puo' influire su eventi piu' o meno catastrofici in giro per il globo. Siamo investiti dallo spettro di questa dannata crisi, troppo spesso pero' non chiarita. Agitare delle cose che in modo fumoso vanno a colpire il nostro conscio-subconscio è un gioco sporco eppure gradito a molti. Chi ha la capacità di controllare le informazioni a suo piacimento è anche in grado di guidare un colpo alle paure.
Questo è quello che vorrei finisse quest'anno, ma so che non accadrà. Siamo diventati troppi e troppo complicati su questa Terra per illuderci che si possa tornare a quel semplice mondo di necessità primarie. Allora non si viveva meglio. Su questo non ho dubbi. Pero' non sono convinto che tutto quello che abbiamo bruciato nel nostro renderci complicati sia stato giustamente gettato via. Progresso e sviluppo sono le parole piu' amate nel mondo, ma definirli è la cosa piu' difficile che ci sia. E alla fine di quest'anno, se provassimo a incasellare gli eventi in una di queste due categorie che hanno accezione positiva, potremmo ritrovarci con poco o nulla...
Ed è questo quello che mi preoccupa all'approssimarsi della fine d'anno. Che ripercorrerlo non sia cosi' gratificante. Sempre che lo sia mai stato...
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