Senza essere più buoni è ancora possibile fare Natale. In fondo le feste sono la peggiore occasione per essere migliori. Sarebbe infatti una gran ipocrisia comportarsi diversamente solo per quelle poche ore in cui non si sa mai cosa succeda. Se invece si vuole iniziare un percorso di cambiamento di lungo termine, ogni data vale.
Pur nella totale dimenticanza dell'origine di questo insieme di feste, di gran lunga più complicato di quel momento in cui il simpatico anziano in calzamaglia rossa e scomode scarpe nere si presenta alla porta, resta l'atmosfera un pò artificiale, ma familiare.
Ed in famiglia non cerchiamo di essere più buoni. Anzi, possiamo essere come siamo perchè è l'unico posto in cui il giudizio su di noi è già formato e consolidato. Finanche è un giudizio che si avvicina di molto a quella realtà che anche noialtri possiamo vedere...
Sono confortato dalla tradizione natalizia, pur conscio che non andrà avanti all'infinito. Ma quest'anno sono anche un pò stranito nel vedere che tutto cambia e non c'è tentativo di conservazione che valga abbastanza contro il tempo. Questo è comunque così giusto e così di guida verso un destino diverso negli anni che abbiamo, che mi piace pensare che il Natale e le feste riassumano il movimento che abbiamo nella nostra vita...
E quindi sia un felice cambiamento alla ricerca di quello che vogliamo. Siano i doni metafora di quello che vorremmo avere per tutti i giorni dell'anno: qualcosa di bello. Sia l'affetto della famiglia quello di cui abbiamo bisogno con forza.
E dopo questo predicozzo molto ecclesiastico, ma che pure non fa di me un monaco, auguro a ogni lettore di queste pagine un soggiorno felice nella propria vita per il Natale. E' quella vita che abbiamo: vale la pena di cercare di avere quella che vogliamo!
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