E' domenica sera e dovrei andarmene a letto perchè il supercapo ha messo in campo una magnifica riunione domani (LUNEDI') alle 8 del mattino. Come possa essergli venuta in mente questa cosa non si sa. Fortuna che qui non sono superstiziosi, altrimenti le benedizioni di tutti noi partecipanti gli farebbero passare proprio un bel Natale...
Ma il tema di cui scrivo mi ronza in testa da ieri con costanza e per una volta mi dedico a un'analisi umana un pò sentimentale. Non è cosa da me, ma ci sono le eccezioni in tutto... La riflessione nasce da un film. Si intitola "Sul Mare", è di Alessandro D'Alatri e Anna Favignano. Racconta semplicemente la storia di una morte bianca, una di quelle tristi novelle di chi finisce male cercando di vivere. Ma racconta anche la storia di un amore più o meno impossibile. Di quel sentimento senza confini che brucia, corrode, gratifica, costruisce eppur distrugge... I dettagli non sono la cosa che mi ha toccato, quanto la sensazione che ci fosse qualcosa di vero e di possibile in una pellicola. Gli uomini (e le donne) si innamorano, e a volte senza sapere come e perchè, il sentimento diviene un faro da cui non si riesce a staccare lo sguardo. E la tua barca punta dritto verso quel fascio luminoso senza riconoscere scogli e secche, e sperando che sotto, ci sia un porto sicuro.
Storicamente però, dal cinema alla letteratura, alla morale comune, sono sempre state additate molto più le donne che gli uomini a motore di questo sentimento. Cioè sembra che siano le donne a essere vestali devote della fiamma dell'amore. Di uomini malvagi e traditori, amati con sofferenza muta, pare non si possa fare a meno. Molto più raro il caso che siano invece le signore a perfidamente abusare di quell'amore che i maschietti sembrano incapaci di provare. Ecco, il mio punto è rivendicare che gli uomini si innamorino come e a volte anche più delle donne e che siano disposti a farsi coinvolgere profondamente. Senza generalizzare l'uno o l'altro caso, mi sembra di poter dire che non sia il genere a dire quanto si possa essere coinvolti o meno nelle storie. Sarà banale e molti diranno che è una squallida vuota scoperta, ma non so perchè, a vedere il film, ho avuto un moto di ribellione che mi diceva: quante storie vere o inventate dicono che sono gli uomini a essere insensibili e ipocritamente indipendenti? Non è sempre e solo così. Mi va di ribadirlo. Forse perchè io non sono per niente così...
E buona settimana!
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