Qui in Svizzera è in voga lo shopping di cervelli. In un paese dove la disoccupazione è tra il 2 e il 3 percento, esistono molti spazi in cui c'é bisogno di competenza. Qual è infatti la motivazione per molti giovani di continuare a studiare se con il lavoro e l'esperienza te la sfanghi lo stesso? Personalmente non sono d'accordo con questo approccio. L'evoluzione umana richiede delle basi teoriche. È quello che gli altri ci hanno tramandato non può andare perso, e l'evoluzione si interromperebbe violentemente se tutti la pensassimo così... In realtà poi la scelta di questa strategia sembra non pagare profumatamente. Le aziende sono infatti costrette a andare a ravanare in giro alla ricerca di buoni cervelli a buon prezzo. Gli può anche capitare che vada maluccio, con qualche pezzo di antiquariato un po' avariato, ma è un rischio inevitabile che loro si sentono di correre. Ecco comunque spiegata la massiccia presenza di stranieri in ruoli di un certo peso nelle aziende che si trovano qui per scelta ragionata di qualità, o solo per ridurre la pressione fiscale...
E l'Italia è una buona fornitrice di cervelli. Avendo una disoccupazione parossistica e quindi una fauna enorme in cui cacciare l'elemento giusto, noi veniamo a donare dietro retribuzione il nostro sapere e la nostra capacità, qualunque essa sia.
Sia come sia, gli Svizzeri, in una discreta percentuale, pensano di potercela fare anche senza l'apporto straniero. È forse una illusione neanche troppo pia, e la politica è abbastanza decisa nel proteggere i locali e dare ogni tanto qualche scudisciata agli importati. Salvo poi rendersi conto che la loro maggioranza non è schiacciante come vorrebbero, e che di fatto qui ci sono per la maggior parte persone che tranquillamente se ne fregano delle tue antiche origini, specialmente perché anche le loro sono piuttosto incerte...
Ebbene noi svendiamo i cervelli perché siamo generosi. E non solo con la Svizzera. Meglio così: chi era quello che diceva che bisognava far girare l'economia, finanche impoverendosi dei soldi che non si hanno? Ah, sì, era uno che il cervello lo ha dato gratis all'Italia. Il paese ancora ringrazia...
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