Io ho una psicologa. La mia psicologa è morbida e bella. Ed è mia. Ok, solo un pochino. Però per quel pochino si.
Stasera ho notato una cosa comune fra noi pazienti della mia psicologa. In effetti me ne ero accorta da tempo ma stasera è venuto su come una bolla d'aria nel mare. Per spiegarvelo però devo prenderla un tantino larga (non tanto però, non preoccupatevi).
Intanto meglio sfatare un mito: non si va in terapia perchè si è matti come cavalli (vabbè, io si, ma mica tutti). Se ti fa male un callo vai dal podologo, se ti fa male la pancia vai dall'internista, a me faceva male l'anima e sono andata da lei. Ci puoi andare perchè hai un piccolo piccolissimo problema oppure perchè sei finito in una stanza buia e non trovi la porta, ma una volta che ci sei arrivato comincia l'avventura. Ed è davvero una bella avventura.
Oddio, è bella se trovi bello attraversare il Sahara con una sola borraccia d'acqua oppure fare una passeggiata in Siberia nudo e senza scarpe. In effetti è un po' come farsi strappare la pelle un pezzetto alla volta, o meglio è come strapparsi da soli la pelle con i denti un pezzetto alla volta. Si sanguina parecchio e fa pure male. Però ...
Però è bello lo stesso. Vuoi mettere quanto arrivi dall'altra parte del Sahara? E' fantastico, altro che bello. Certo, nella traversata ho pianto un sacco, ho brancolato nella stanza buia in cerca della porta infinite volte, senza trovarla. Ho girato in tondo ancora e ancora e ancora tastando i muri della prigione con le dita. Ho battuto sulle pietre ancora e ancora e ancora.
Ma non mi sono arresa e soprattutto non si è arresa lei, che probabilmente mi ha guardato tediata le infinite volte che ho girato attorno mancando ogni volta l'uscita. E sai le palle vedere qualcuno che non trova qualcosa che è lì, proprio davanti al suo naso? E sai quanti ce ne sono che girano attorno come me? Ufff! Ma la mia psicologa è una tosta. E in questi anni (non mi ricordo quando ho iniziato, forse nel 2004, non lo so più, ma insomma è un bel po') non mi ha mollata mai. Mi ha preso a calci, mi ha dato buffetti, mi ha consolato, mi ha guardato schifata, mi ha parlato, mi ha scacciato, mi ha abbracciato, mi ha cullato, mi ha scrollato, insomma ha fatto di tutto con me e per me, senza mollare mai. Nei miei sproloqui e nei miei silenzi.
Adesso andare da lei è bello davvero, io sono pronta a spiccare il volo ma mi piace riposare come un uccellino sul suo dito, guardandomi attorno e scrollando le ali. Ancora un po'. Adesso si ride un sacco e recito per lei i miei migliori sceneggiati, le mie migliori pieces, perchè mi piace vederla ridere e soprattutto perchè oggi recitare per me non è più una costrizione ma un piacere che posso prendere e lasciare. Tutto questo per dirvi una cosa.
Entrando e uscendo dallo studio spesso ci si incontra fra pazienti, uno che entra e uno che esce. E tutti noi ci guardiamo di sottecchi e ci salutiamo. E tutti, praticamente tutti, anche nei momenti peggiori, ci sorridiamo. In tralice, apertamente, dietro una sciarpa, con gli occhi, con le labbra, ci sorridiamo. Come se tutti, ma proprio tutti, covassimo il recondito pensiero e in fondo fossimo sicuri che lei ci porterà fuori dai nostri bui e ci farà vedere il sole.
E' forte la mia psicologa.
Stasera ho notato una cosa comune fra noi pazienti della mia psicologa. In effetti me ne ero accorta da tempo ma stasera è venuto su come una bolla d'aria nel mare. Per spiegarvelo però devo prenderla un tantino larga (non tanto però, non preoccupatevi).
Intanto meglio sfatare un mito: non si va in terapia perchè si è matti come cavalli (vabbè, io si, ma mica tutti). Se ti fa male un callo vai dal podologo, se ti fa male la pancia vai dall'internista, a me faceva male l'anima e sono andata da lei. Ci puoi andare perchè hai un piccolo piccolissimo problema oppure perchè sei finito in una stanza buia e non trovi la porta, ma una volta che ci sei arrivato comincia l'avventura. Ed è davvero una bella avventura.
Oddio, è bella se trovi bello attraversare il Sahara con una sola borraccia d'acqua oppure fare una passeggiata in Siberia nudo e senza scarpe. In effetti è un po' come farsi strappare la pelle un pezzetto alla volta, o meglio è come strapparsi da soli la pelle con i denti un pezzetto alla volta. Si sanguina parecchio e fa pure male. Però ...
Però è bello lo stesso. Vuoi mettere quanto arrivi dall'altra parte del Sahara? E' fantastico, altro che bello. Certo, nella traversata ho pianto un sacco, ho brancolato nella stanza buia in cerca della porta infinite volte, senza trovarla. Ho girato in tondo ancora e ancora e ancora tastando i muri della prigione con le dita. Ho battuto sulle pietre ancora e ancora e ancora.
Ma non mi sono arresa e soprattutto non si è arresa lei, che probabilmente mi ha guardato tediata le infinite volte che ho girato attorno mancando ogni volta l'uscita. E sai le palle vedere qualcuno che non trova qualcosa che è lì, proprio davanti al suo naso? E sai quanti ce ne sono che girano attorno come me? Ufff! Ma la mia psicologa è una tosta. E in questi anni (non mi ricordo quando ho iniziato, forse nel 2004, non lo so più, ma insomma è un bel po') non mi ha mollata mai. Mi ha preso a calci, mi ha dato buffetti, mi ha consolato, mi ha guardato schifata, mi ha parlato, mi ha scacciato, mi ha abbracciato, mi ha cullato, mi ha scrollato, insomma ha fatto di tutto con me e per me, senza mollare mai. Nei miei sproloqui e nei miei silenzi.
Adesso andare da lei è bello davvero, io sono pronta a spiccare il volo ma mi piace riposare come un uccellino sul suo dito, guardandomi attorno e scrollando le ali. Ancora un po'. Adesso si ride un sacco e recito per lei i miei migliori sceneggiati, le mie migliori pieces, perchè mi piace vederla ridere e soprattutto perchè oggi recitare per me non è più una costrizione ma un piacere che posso prendere e lasciare. Tutto questo per dirvi una cosa.
Entrando e uscendo dallo studio spesso ci si incontra fra pazienti, uno che entra e uno che esce. E tutti noi ci guardiamo di sottecchi e ci salutiamo. E tutti, praticamente tutti, anche nei momenti peggiori, ci sorridiamo. In tralice, apertamente, dietro una sciarpa, con gli occhi, con le labbra, ci sorridiamo. Come se tutti, ma proprio tutti, covassimo il recondito pensiero e in fondo fossimo sicuri che lei ci porterà fuori dai nostri bui e ci farà vedere il sole.
E' forte la mia psicologa.
2 commenti:
Perfezione lo so che non ha nulla a ch vedere con il post, lo so che il nuovo lavoro La tiene impegnata, ma oggi domenica 28/11 con questa pioggia mi ero detta che le sorti della giornata sarebbero cambiate se avessi cucinato qualcosa seguendo le Sue ricette e ho realizzato che non ne posta una da una vita!!!Orrore,sgomento,spavento...le papille gustative di una povera vecchia ricercatrice F1 che ha sperimentato tutte le ricette con successo si sentono abbandonate!
Volessimo porre rimedio?che so una crostata, un primo, un secondo, un terzo e un quarto, qualunque cosa ma ci aiuti a mangiare bene&meglio..please :)
Mariagemiliana
Ciao! Ho comunicato alla Perfezione e mi ha promesso un suo ritorno... Attendete...
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