Questa é una sindrome comune, eppure ci sono molti che ne sono immuni. Proprio per questo é una sindrome, perché ci sono le eccezioni. Personalmente la vivo, ma non divagherò su me stesso, perché mi interessano i contorni della patologia.
La sindrome dell'essere di troppo ti prende spesso e a tradimento. Non necessariamente qualcuno ti innesca la sensazione che i conti non tornino. Spesso autonomamente le situazioni si presentano strane e allora un malessere si diffonde dallo stomaco. Si inizia a cercare affannosamente una via di fuga, ma soprattutto inizia a rombare sordo il tuono della rabbia di sentirsi costretti in un punto dove non si vorrebbe essere, e ancor peggio non si comprende come ci si sia arrivati. E tanto tuonò che piovve, ci si inizia a divincolare con le scuse più improbabili, spesso anche ridicolmente, e incapaci di esprimere a parole una sensazione che viene dalle viscere e dolorosamente sale...
La sindrome può essere innescata dal comportamento altrui, dal proprio essere antisociali, dal mero discorso della disparità numerica e della asimmetria. I primi due sono fattori profondamente soggettivi, mentre gli ultimi, essendo legati alla matematica e alla geometria, hanno la loro oggettività. Essendo però la sindrome legata a un tratto caratteriale del tipo timidezza, insicurezza, insofferenza, non c'é modo di prevedere quando il fenomeno si verificherà e quale sarà il livello di sopportazione prima di trovare la giusta chiave di fuga. Più la si tira per le lunghe, più la possibilità di iniziare più o meno segretamente a bestemmiare si accresce. Gli ignari astanti, in base alla loro sensibilità possono fare un tentativo di rimettere le cose al loro posto, ma solo i migliori hanno la possibilità di interferire positivamente per frenare o eliminare l'impulso di conservazione della propria sanità mentale. Alla fine la sindrome é un duro coacervo di solitaria introspezione e carenza associativa: in altre parole un rompere le palle a se stessi e agli altri facendo anche in modo che sia chiaro a tutti!
La sindrome dell'essere di troppo ti prende spesso e a tradimento. Non necessariamente qualcuno ti innesca la sensazione che i conti non tornino. Spesso autonomamente le situazioni si presentano strane e allora un malessere si diffonde dallo stomaco. Si inizia a cercare affannosamente una via di fuga, ma soprattutto inizia a rombare sordo il tuono della rabbia di sentirsi costretti in un punto dove non si vorrebbe essere, e ancor peggio non si comprende come ci si sia arrivati. E tanto tuonò che piovve, ci si inizia a divincolare con le scuse più improbabili, spesso anche ridicolmente, e incapaci di esprimere a parole una sensazione che viene dalle viscere e dolorosamente sale...
La sindrome può essere innescata dal comportamento altrui, dal proprio essere antisociali, dal mero discorso della disparità numerica e della asimmetria. I primi due sono fattori profondamente soggettivi, mentre gli ultimi, essendo legati alla matematica e alla geometria, hanno la loro oggettività. Essendo però la sindrome legata a un tratto caratteriale del tipo timidezza, insicurezza, insofferenza, non c'é modo di prevedere quando il fenomeno si verificherà e quale sarà il livello di sopportazione prima di trovare la giusta chiave di fuga. Più la si tira per le lunghe, più la possibilità di iniziare più o meno segretamente a bestemmiare si accresce. Gli ignari astanti, in base alla loro sensibilità possono fare un tentativo di rimettere le cose al loro posto, ma solo i migliori hanno la possibilità di interferire positivamente per frenare o eliminare l'impulso di conservazione della propria sanità mentale. Alla fine la sindrome é un duro coacervo di solitaria introspezione e carenza associativa: in altre parole un rompere le palle a se stessi e agli altri facendo anche in modo che sia chiaro a tutti!
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