Non mi era ancora successo da quando sono qui di trovarmi all'aperto con un temporale. Diciamo che in generale non mi è successo spesso nella vita, perchè eventi del genere tutto sommato vale anche la pena di viverli in diretta TV sul canale "Finestra di casa".
Ieri però era una bella giornata calda, e andare a Zurigo dopo pranzo era stata una scelta ideale... Lungo la ricca Bahnhofstrasse però il tempo ha incominciato a dare segni di insofferenza: evidentemente la città non aveva messo su la protezione solare e di conseguenza aveva paura di scottarsi. Una doccia deve essere sembrata la soluzione ideale del problema, perchè annunciata da nuvoloni neri come la pece, dato lo squillo di trombe con delle folate di vento cariche di rabbia, si è scatenato il diluvio. Fortunatamente ero in prossimità di un piacevole porticato dotato di accogliente bar, e la decisione irrevocabile è stata di buttarcisi dentro senza ragionare troppo... Dalle vetrine del locale, l'apocalisse è stata impressionante ma non devastante: lo scroscio d'acqua è venuto giù senza risparmio e le strade sono state inondate di raffiche pesanti. Ma un Falerio Bianco e qualche pezzettino di Sushi hanno fatto passare il tempo senza troppo dolore... Dopo l'ora di ordinanza, capito che si era fatta una certa, il temporale sarà andato a fare serata da qualche altra parte, lasciandoci sotto i piedi una Zurigo ancora una volta linda e pulita, lavata e fresca. Luminosa al riapparire di Fratello Sole!
Mi sono ritornati in mente i temporali di Sorrento. Ne ho beccati penso tre o quattro senza alcuna possibilità di scampo. Li ricordo tutti per motivi diversi: il primo perchè eravamo una catena umana in bicicletta con Padre, Zio, Fratello e Cuginette, tutti in tenera età, e arrivammo a casa fradici ma molto eccitati. La strizzatura vestiti e doccia calda furono un rito inusuale per le preoccupatissime Mamme, mentre noi ancora avremmo forse voluto sguazzare! Quella volta, io e mio fratello, scoprimmo che i freni della bici non funzionano granchè se i cerchioni sono umidi... Percorrere 100 metri in più senza controllo fu fortunatamente solo un pò adrenalinico...
Il secondo temporale fu in una serata di Agosto. Inatteso e senza pietà. Saltò la corrente in tutta la Penisola Sorrentina e con un'amica prendemmo una cioccolata calda al bar. Fu bello, consapevolmente rilassante...
Infine, il comico ritorno a casa in bici sotto l'acqua, con la decisione sbagliata di non fermarsi ad aspettare... Ricordo la schiena di mio Fratello che tirava la volata con una striscia verticale nera e un'attenzione memore nel tirare i freni. Ricordo poi il grasso delle catene lungo le scale di casa come un lunghissimo serpentone battuto a testimoniare la nostra vittoria (e a far incavolare il vicino!)...
Insomma temporali: sta arrivando il prossimo. Lo vedo in tv, sul solito canale!
Ieri però era una bella giornata calda, e andare a Zurigo dopo pranzo era stata una scelta ideale... Lungo la ricca Bahnhofstrasse però il tempo ha incominciato a dare segni di insofferenza: evidentemente la città non aveva messo su la protezione solare e di conseguenza aveva paura di scottarsi. Una doccia deve essere sembrata la soluzione ideale del problema, perchè annunciata da nuvoloni neri come la pece, dato lo squillo di trombe con delle folate di vento cariche di rabbia, si è scatenato il diluvio. Fortunatamente ero in prossimità di un piacevole porticato dotato di accogliente bar, e la decisione irrevocabile è stata di buttarcisi dentro senza ragionare troppo... Dalle vetrine del locale, l'apocalisse è stata impressionante ma non devastante: lo scroscio d'acqua è venuto giù senza risparmio e le strade sono state inondate di raffiche pesanti. Ma un Falerio Bianco e qualche pezzettino di Sushi hanno fatto passare il tempo senza troppo dolore... Dopo l'ora di ordinanza, capito che si era fatta una certa, il temporale sarà andato a fare serata da qualche altra parte, lasciandoci sotto i piedi una Zurigo ancora una volta linda e pulita, lavata e fresca. Luminosa al riapparire di Fratello Sole!
Mi sono ritornati in mente i temporali di Sorrento. Ne ho beccati penso tre o quattro senza alcuna possibilità di scampo. Li ricordo tutti per motivi diversi: il primo perchè eravamo una catena umana in bicicletta con Padre, Zio, Fratello e Cuginette, tutti in tenera età, e arrivammo a casa fradici ma molto eccitati. La strizzatura vestiti e doccia calda furono un rito inusuale per le preoccupatissime Mamme, mentre noi ancora avremmo forse voluto sguazzare! Quella volta, io e mio fratello, scoprimmo che i freni della bici non funzionano granchè se i cerchioni sono umidi... Percorrere 100 metri in più senza controllo fu fortunatamente solo un pò adrenalinico...
Il secondo temporale fu in una serata di Agosto. Inatteso e senza pietà. Saltò la corrente in tutta la Penisola Sorrentina e con un'amica prendemmo una cioccolata calda al bar. Fu bello, consapevolmente rilassante...
Infine, il comico ritorno a casa in bici sotto l'acqua, con la decisione sbagliata di non fermarsi ad aspettare... Ricordo la schiena di mio Fratello che tirava la volata con una striscia verticale nera e un'attenzione memore nel tirare i freni. Ricordo poi il grasso delle catene lungo le scale di casa come un lunghissimo serpentone battuto a testimoniare la nostra vittoria (e a far incavolare il vicino!)...
Insomma temporali: sta arrivando il prossimo. Lo vedo in tv, sul solito canale!
2 commenti:
...E che dire del succitato grasso della catena che, una volta arrivati a casa (completamente fradici, con le t-shirt trasparenti e pesantissime per l'acqua accumulata), una volta fermate le bici sul balcone, cominciò drammaticamente a colare sul pavimento, lordandolo completamente...???
InZomma...come si dice d quese parti...una giubbata d'acqua non si nega a nessuno!
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