Oggi ho pennicato. Dopo una forzata astinenza da sonno e una stanchezza che mi ha messo in crisi giovedì quando non sono riuscito a toccare con la schiena il divano senza addormentarmi, sono crollato...
E' stato un sonno tormentato. Dolorosamente percosso da suoni e rumori e mai del tutto profondo. E' stato un sonno disorientato e disorientante, a cui mi sono strappato con difficoltà e senza tanta convinzione. Credo sia uno specchio di come mi sento. So bene quello che mi sta succedendo intorno e ne guardo partecipe l'evoluzione. Il lavoro mi lascia senza energie fisiche, ma la mente ha dei sobbalzi continui alla ricerca di un nuovo piano per il futuro. Lo so che ne sto sempre a parlare, che anche troppo presto ci ho pensato, ma la mia mente viaggia sempre molto più del contenitore...
Sto incominciando a assuefarmi completamente all'idea di stare qui. Lo sto facendo consapevolmente e inconsapevolmente. Trovo convenienze, automatismi, comunicazioni. Inizio anche a parlare il tedesco. Inizio a avere delle persone di riferimento. Eppure non riesco a capire fino a dove voglio arrivare con queste cose. Ho una forma di impegno nelle relazioni che mi mette al riparo da coinvolgimenti troppo onerosi. E' in questo stagno con qualche burrasca che sto trasmettendo il mio calore corporeo, raggiungendo una felice e piacevole temperatura... Peccato che l'acqua fredda sia sempre più cristallina e pura di quella riscaldata e perciò attraente, pur se dolorosa al primo contatto... E nella metafora c'è il senso di quel risveglio primaverile che forse è un pò meno entusiasmante di quanto potesse essere!
E' stato un sonno tormentato. Dolorosamente percosso da suoni e rumori e mai del tutto profondo. E' stato un sonno disorientato e disorientante, a cui mi sono strappato con difficoltà e senza tanta convinzione. Credo sia uno specchio di come mi sento. So bene quello che mi sta succedendo intorno e ne guardo partecipe l'evoluzione. Il lavoro mi lascia senza energie fisiche, ma la mente ha dei sobbalzi continui alla ricerca di un nuovo piano per il futuro. Lo so che ne sto sempre a parlare, che anche troppo presto ci ho pensato, ma la mia mente viaggia sempre molto più del contenitore...
Sto incominciando a assuefarmi completamente all'idea di stare qui. Lo sto facendo consapevolmente e inconsapevolmente. Trovo convenienze, automatismi, comunicazioni. Inizio anche a parlare il tedesco. Inizio a avere delle persone di riferimento. Eppure non riesco a capire fino a dove voglio arrivare con queste cose. Ho una forma di impegno nelle relazioni che mi mette al riparo da coinvolgimenti troppo onerosi. E' in questo stagno con qualche burrasca che sto trasmettendo il mio calore corporeo, raggiungendo una felice e piacevole temperatura... Peccato che l'acqua fredda sia sempre più cristallina e pura di quella riscaldata e perciò attraente, pur se dolorosa al primo contatto... E nella metafora c'è il senso di quel risveglio primaverile che forse è un pò meno entusiasmante di quanto potesse essere!
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