A Copenaghen siamo arrivati di sera. Tardi. Certo, città Scandinava e per definizione sicura, ma i dintorni della stazione sono in tutto il mondo terra di tutti e di nessuno. Con il buio è stata l'unica volta in cui trovare l'albergo ci ha messo un po' in difficoltà. Strade immense tra l'altro, del tutto fuori dimensione con 4-5 corsie di cui una quasi sempre dedicata alle biciclette...
Però alla luce del sole Copenaghen si è dimostrata varia e interessante nei due giorni di permanenza. Città profondamente marina, appoggiata sulle isole e a grandezza uomo nonostante i palazzi alti e i percorsi non lineari. Verde dei parchi, verde del mare, colore azzurro per il cielo per nostra fortuna, fresco vento, e molta gente per la strada...
Abbiamo ignorato i musei. Abbiamo visto la Sirenetta, ma personalmente ho trovato più interessante l'impianto eolico sul mare... Abbiamo mangiato leggermente meglio che a Oslo, ma sempre scandinavo. E alla fine, in questa trottola di 12 giorni, ci siamo anche un po' riposati...
I danesi sembrano godere del sole quando c'è e dei loro spazi. È un tratto comune con Norvegesi e Svedesi. In più sembrano avere una strana vena creativa che rende molto vario il paesaggio architettonico. Vedere la città dal mare è stato vederla per com'è: piatta e perciò tanto adatta a quella vita su 2 ruote che in fondo piacerebbe a tutti...
Copenaghen per due giorni assolutamente da consigliare. Un terzo giorno sarebbe per eventuali musei, o per una passeggiata in bici. Bella però, rilassata e spontanea...
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