Siamo arrivati a Bergen con un caldo sole che ha spinto tutta la popolazione locale nelle rare piscine all'aperto e addirittura al mare. Subito la cittadina ci è piaciuta. Piena di vita e piena di persone per la strada. Ricca di spazi e generosamente distesa su un fiordo profondo e tranquillo, Bergen è un paese dove passare un giorno o al massimo 2 è ragionevole.
Al mercato del pesce poi ho dato una prova di abilità prandiale che mai mi sarei più aspettato in questi tempi difficili. Ho infatti goduto di mezza aragosta, chele di granchio cotte e crude, gamberetti freschi crudi... Due piatti pieni svuotati con un gusto famelico che porterò nel cuore (e di certo nel portafogli...)...
Una nota di colore è che la settimana di ferragosto è speciale in Norvegia. L'ultima prima dell'inizio semestre all'università, apre ai prossimi studenti la possibilità di girare in gruppi travestiti in modo originale, ovviamente bere a profusione, cantare e ballare fino a tarda notte. Questo produce giornate simpatiche e ricche di traffico stradale, ma notti fastidiosamente rumorose se non si partecipa alle feste...
E quindi una notte quasi in bianco e la scoperta che in fondo, ovunque tu vada, il modo di divertirsi è diventato lo stesso, e ha bisogno di musica a alto volume, urla e casino. Va bene così, ma non se ne salvano di sicuro neanche questi perfetti paesi nordici...
E dopo, via verso Oslo. Capitale di questa Norvegia così ricca e costosa, ma anche stranamente assolata e colorata...
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