Skype non funziona bene. Già da ieri, ma da alcune ore oggi se ne è andato a quel paese completamente, non riuscendo in nessun modo a connettersi. Pare che i supernodi si siano sciolti... Per essere più chiari, nell'architettura Skype, ci sono risorse supercondivise che devono essere andate in vacanza...
A complicare le cose, c'è che il sistema è progettato per provare costantemente a riconnettersi, per cui magari riesce anche a rimettersi in piedi per qualche minuto, ma poi inesorabilmente le milionate di richieste che arrivano in un ping di pochi millisecondi, frullano tutto il frullabile... E queste sono solo un paio di ipotesi di uno che con il sistema non lavora.
Pensate ora che cosa sta succedendo a chi con Skype ci lavora: blackout. Nessuna possibilità di telefonare, di ricevere, di chattare. Disastro che potrebbe mandare a mille la pressione di molti. Ecco quindi che un giocattolo che si rompe, anche solo per pochi minuti, può guastare la giornata. Ci vorranno ore prima che tutto ritorni normale.
Nel frattempo mi viene da considerare che in un momento normale, neanche tantissimi se ne sarebbero accorti. Ma siamo sotto Natale, il periodo di comunicazione per eccellenza, e sono sicuro che su Skype si affidano le comunicazioni di molti con le persone lontane. E c'è da chiedersi se l'aggiornamento alla versione 5.0, avvenuto in automatico da poco, non abbia contribuito. In qualche modo, ho il sospetto che quanto meno non abbia aiutato. Se così fosse, andrebbe considerato che strategicamente, un aggiornamento prima di Natale è un rischio: da un lato potrebbe essere molto remunerativo offrire le nuove funzioni nel periodo più spendaccione dell'anno, ma dall'altro, se qualcosa andasse storto, i riflettori sarebbero abbaglianti e ripetutamente diretti su quello che è andato male e sulle conseguenze...
E quindi, mentre con fastidio crescente vivo l'astinenza da chat e VOIP, provo a trarre una morale da questa storia, che mi serva un giorno nel lavoro. Mai aggiornare sotto Natale...
A complicare le cose, c'è che il sistema è progettato per provare costantemente a riconnettersi, per cui magari riesce anche a rimettersi in piedi per qualche minuto, ma poi inesorabilmente le milionate di richieste che arrivano in un ping di pochi millisecondi, frullano tutto il frullabile... E queste sono solo un paio di ipotesi di uno che con il sistema non lavora.
Pensate ora che cosa sta succedendo a chi con Skype ci lavora: blackout. Nessuna possibilità di telefonare, di ricevere, di chattare. Disastro che potrebbe mandare a mille la pressione di molti. Ecco quindi che un giocattolo che si rompe, anche solo per pochi minuti, può guastare la giornata. Ci vorranno ore prima che tutto ritorni normale.
Nel frattempo mi viene da considerare che in un momento normale, neanche tantissimi se ne sarebbero accorti. Ma siamo sotto Natale, il periodo di comunicazione per eccellenza, e sono sicuro che su Skype si affidano le comunicazioni di molti con le persone lontane. E c'è da chiedersi se l'aggiornamento alla versione 5.0, avvenuto in automatico da poco, non abbia contribuito. In qualche modo, ho il sospetto che quanto meno non abbia aiutato. Se così fosse, andrebbe considerato che strategicamente, un aggiornamento prima di Natale è un rischio: da un lato potrebbe essere molto remunerativo offrire le nuove funzioni nel periodo più spendaccione dell'anno, ma dall'altro, se qualcosa andasse storto, i riflettori sarebbero abbaglianti e ripetutamente diretti su quello che è andato male e sulle conseguenze...
E quindi, mentre con fastidio crescente vivo l'astinenza da chat e VOIP, provo a trarre una morale da questa storia, che mi serva un giorno nel lavoro. Mai aggiornare sotto Natale...
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