Ieri è stato il compleanno di Memole e domani sarà quello di Angy... Auguri.
Ma non è questo il vero motivo del post: come si dice a Napoli, “Le voglio bene a tutte e ddue”, ma mi è venuta esigenza di dire qualcosa sui nuovi inizi... Senza scendere in particolari per motivi di privacy, ho saputo che Memole si è trasferita andando a lavorare fuori Napoli. Un po' come il sottoscritto, ma senza varcare i confini delimitati dalle aspre Alpi... Ci è andata relativamente presto lei, scoprendo i vantaggi e le contropartite della vita da soli e del costruire in un nuovo posto da level zero... Quando ci ho parlato, ho visto i barlumi dell'adattamento routinario che fortunatamente colgono tutti quelli che devono fare il proprio nido altrove dalla propria terra di origine. Qualche sentimento di mancanza, un po' di curiosità di scoperta di luoghi e di se stessi condito in ragù regionale a fare una nuova vita.
Dopo due anni, posso dire senz'altro che il momento peggiore non è delimitato temporalmente. Spiacente, non è consolante, ma è così... Il momento peggiore è ciclico: con una esasperante regolarità, si presenta il cavo di un'onda e la vita va un po' giù. Si ha l'impressione che le scelte fatte non siano state né giuste né consapevoli, le domande sui perchè e gli sguardi al futuro si moltiplicano furiosamente e... E questo generalmente è segno che bisogna andare in vacanza, con urgenza e preferibilmente in luoghi entusiasmanti o rassicuranti, facendo quello che ci piace. Poi c'è la forza di tornare indietro e di riscoprire ancora una volta quella vita che ci siamo scelti ed è in via di costruzione.
E' ancora una volta un nuovo inizio, che ha fondamenta profonde e ci riporta alla memoria il trascorso, ma è come una boccata di ossigeno in una nuotata in apnea: emersione, inspirazione, sotto ancora per il tempo più lungo possibile... Finchè un giorno accade che la necessità di inspirare si attenua, i periodi di nuoto subacqueo si allungano e allora forse, una certa stabilità e serenità è stata raggiunta... Oppure no, ogni secondo sembra che manchi l'aria e non c'è più voglia di vedere i pesci che pascolano sulla barriera corallina perchè in realtà si sta nuotando nel porto di Napoli e lo spettacolo desolante di cessi e copertoni è sbalorditivamente orribile.
Io non sono in nessuna delle due condizioni. Ancora nuoto ad ogni rientro, per ragioni diverse di più o di meno. Se avessi una mia famiglia, o un amore, forse, sarebbe diverso, forse... Al di là di tutto, mi piace pensare che nella nostra ricerca del mare azzurro, ovunque esso sia, vediamo tante cose da poter raccontare, siano essi scarponi, bidet o meravigliosi pesci tropicali e che il sole filtri sempre a illuminarci la strada...
Ma non è questo il vero motivo del post: come si dice a Napoli, “Le voglio bene a tutte e ddue”, ma mi è venuta esigenza di dire qualcosa sui nuovi inizi... Senza scendere in particolari per motivi di privacy, ho saputo che Memole si è trasferita andando a lavorare fuori Napoli. Un po' come il sottoscritto, ma senza varcare i confini delimitati dalle aspre Alpi... Ci è andata relativamente presto lei, scoprendo i vantaggi e le contropartite della vita da soli e del costruire in un nuovo posto da level zero... Quando ci ho parlato, ho visto i barlumi dell'adattamento routinario che fortunatamente colgono tutti quelli che devono fare il proprio nido altrove dalla propria terra di origine. Qualche sentimento di mancanza, un po' di curiosità di scoperta di luoghi e di se stessi condito in ragù regionale a fare una nuova vita.
Dopo due anni, posso dire senz'altro che il momento peggiore non è delimitato temporalmente. Spiacente, non è consolante, ma è così... Il momento peggiore è ciclico: con una esasperante regolarità, si presenta il cavo di un'onda e la vita va un po' giù. Si ha l'impressione che le scelte fatte non siano state né giuste né consapevoli, le domande sui perchè e gli sguardi al futuro si moltiplicano furiosamente e... E questo generalmente è segno che bisogna andare in vacanza, con urgenza e preferibilmente in luoghi entusiasmanti o rassicuranti, facendo quello che ci piace. Poi c'è la forza di tornare indietro e di riscoprire ancora una volta quella vita che ci siamo scelti ed è in via di costruzione.
E' ancora una volta un nuovo inizio, che ha fondamenta profonde e ci riporta alla memoria il trascorso, ma è come una boccata di ossigeno in una nuotata in apnea: emersione, inspirazione, sotto ancora per il tempo più lungo possibile... Finchè un giorno accade che la necessità di inspirare si attenua, i periodi di nuoto subacqueo si allungano e allora forse, una certa stabilità e serenità è stata raggiunta... Oppure no, ogni secondo sembra che manchi l'aria e non c'è più voglia di vedere i pesci che pascolano sulla barriera corallina perchè in realtà si sta nuotando nel porto di Napoli e lo spettacolo desolante di cessi e copertoni è sbalorditivamente orribile.
Io non sono in nessuna delle due condizioni. Ancora nuoto ad ogni rientro, per ragioni diverse di più o di meno. Se avessi una mia famiglia, o un amore, forse, sarebbe diverso, forse... Al di là di tutto, mi piace pensare che nella nostra ricerca del mare azzurro, ovunque esso sia, vediamo tante cose da poter raccontare, siano essi scarponi, bidet o meravigliosi pesci tropicali e che il sole filtri sempre a illuminarci la strada...
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