C'è una linea precisa che separa il detto dal non detto. Non è una linea retta, al contrario, è una curva tortuosa e dalle mille anse che rende gli estremi infinitamente vicini eppure nettamente separati.
Ciò che si dice è soggetto a interpretazione esattamente e più delle parole non pronunciate, ma le sue conseguenze sono leggibili, comprensibili a volte. Il non detto è del tutto imprevedibile. Può portare a conclusioni diametralmente opposte.
Gli introversi e gli estroversi hanno una relazione complicata con il non detto. Gli introversi, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, lo vivono come un ennesimo fallimento comunicativo. La innumerabile volta in cui non sono riusciti a trasmettere il loro pensiero. Potrebbero fregarsene, ma come? In fondo gli introversi sono solo persone che hanno difficoltà a esprimere il loro mondo interiore, non sono muti. Chiarire e puntualizzare i contorni del proprio essere fa parte della loro mission, magari inconscia. In fondo per gli introversi, non dire è un grave reato se perpetrato dagli altri, perchè li costringe ad uscire dal loro bozzolo per provare a capire. Il loro esprimersi è per natura limitato e macchinoso. Il risultato del non detto sarà quindi a metà in quella lunga strada tra bianco e nero di cui sopra...
Per gli estroversi, non comunicare qualcosa, apre infiniti scenari interpretativi. Questo significa vedere e immaginare tutte le possibili strade nell'impossibilità di trovarne una più convincente delle altre. Il non detto li tortura e li rende (ci rende) duri, sospettosi, li allontana irrimediabilmente con un biglietto di sola andata. Il non detto ha un volto enigmatico, ma dolorosamente contorto in un ghigno di inspiegabile frustrazione. Gli estroversi vorrebbero aiutare le controparti a dire, ma devono abbandonare il campo quando realizzano che il silenzio non è il loro elemento naturale.
Ciò che si dice non si ritira, ma si può provare a spiegare. Può far male, ma siccome è un attacco allo scoperto, alla luce del sole, ci si può difendere o reagire vedendoci bene. Il non detto è un killer silenzioso che attacca nell'ombra ed è letale nella sua precisione. E' un colpo secco che ti raggiunge magari in ritardo e ti lascia abbattuto a terra ad agonizzare.
E' inutile aspettarsi che il tempo curi le ferite del non detto. Esso non ha potere sull'incomprensibile. E' triste, e stasera la mia riflessione non è priva di questo silenzioso rimpianto. In fondo il non detto è una di quelle cose che non può finire nella categoria rimorsi. E' solo il doloroso bagliore di una lama che arriva a fare uno spazio che non viene riempito...
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